21 marzo, nel trapanese memoria e impegno oltre la pandemia: semi di speranza per “riveder le stelle”

Memoria e impegno quest’anno si legano alla parola cultura. Anche nel territorio trapanese i volontari hanno ricordato tutte le vittime innocenti delle mafie. Protagonisti i giovani: Dal Cretto di Burri ai Pupi siciliani del Maestro Angelo Sicilia. Il 21 marzo in tempo di pandemia. GUARDA LE FOTO

TRAPANI. Piccoli semi di speranza sono stati seminati in diversi luoghi del trapanese, così come in molte città italiane. È il 21 marzo, primo giorno di primavera e giornata della memoria e dell’impegno in ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie. La manifestazione, giunta alla sua ventiseiesima edizione, è promossa da Libera, Avviso Pubblico e dalla Rai. La giornata è da qualche anno anche riconosciuta ufficialmente dallo Stato, attraverso la legge n. 20 dell’8 marzo 2017.

Ogni anno in occasione del 21 marzo si alternano momenti di riflessione, approfondimenti e di incontro, di relazioni vive e di testimonianze attorno ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, “persone che hanno subito una grande lacerazione che noi tutti possiamo contribuire a ricucire, costruendo insieme una memoria comune a partire dalle storie di quelle vittime. È una giornata – si legge sul sito di Libera – di arrivo e ripartenza per il nostro agire al fine di porre al centro della riflessione collettiva la vittima come persona e il diritto fondamentale e primario alla verità, diritto che appartiene alla persona vittima, ai familiari della stessa, ma anche a noi tutti. È altresì il momento in cui dare spazio alla denuncia della presenza delle organizzazioni criminali mafiose e delle connivenze con politica, economia e massoneria deviate”.

La lettura dei nomi in contemporanea in molte città italiane, è un modo per ricordarli davvero tutti, senza distinzione. Un momento di condivisione che restituisce dignità ai morti troppo spesso dimenticati. In quell’elenco di oltre mille nomi, ci sono padri, madri, figli e figlie, uomini e donne, tanti bambini, rappresentanti delle forze dell’ordine, sindacalisti, magistrati, giornalisti, ma anche semplici cittadini. L’elenco, purtroppo, si aggiorna ogni anno con nuove vittime innocenti. Persone oltre i numeri, storie oltre la fredda cronaca. Libera cerca di mantenere vivo il ricordo di tutte quelle vittime che altrimenti rischierebbero di essere dimenticate.

Quest’anno, a causa della pandemia da Covid-19, non ci sono state piazze, cortei colorati, sorrisi e bandiere. Non ci sono stati abbracci, non ci sono stati momenti di condivisione in presenza. Ma tutto questo non ha fermato i volontari, le associazioni e le scuole d’Italia.

Quest’anno il tema della giornata è stata la cultura. Il motivo è semplice: in questo ultimo anno di pandemia è stata uno dei settori più penalizzati. Per questo motivo sono state organizzate iniziative e momenti di riflessione in luoghi simbolo della cultura con la lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie dinanzi a uno o più spazi culturali del proprio territorio: teatri, cinema, scuole e altri luoghi simbolo. Lo slogan utilizzato è un inno alla vita: “Riveder le stelle” è una citazione dell’ultimo verso dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri, a settecento anni dalla sua morte. “E quindi uscimmo a riveder le stelle”.

Anche in provincia di Trapani la pandemia non ha fermato le iniziative. Ripercorriamo le principali tappe nei luoghi della cultura, della memoria e dell’impegno.

Dal Cretto di Burri un inno alla speranza

A Gibellina, gli scout del gruppo “Gibellina 1” guidati dal Capo Lionello Balsamo, hanno scelto un luogo significativo per la manifestazione “e uscimmo a riveder le stelle”: il Cretto di Burri. La scultura più grande d’Europa realizzata dall’artista Alberto Burri è essa stessa simbolo di memoria. Ieri mattina la lettura dei nomi è stata preceduta dall’incontro con la signora Giovanna Ragolia, moglie di Rosario Sciacca vittima innocente di mafia di Partanna.

“Come ogni anno, il 21 marzo è soltanto il momento finale di un percorso che inizia molto prima. – spiega ad Alqamah.it Salvatore Inguì, referente provinciale di Libera – Da oltre un mese tutti i presidi del territorio, ma non solo, sono stati impegnati con iniziative e momenti di riflessione, soprattutto con le scuole. Il lavoro portato avanti da questi giovani scout a Gibellina è stato davvero importante. L’idea di portare il 21 marzo sul Cretto di Burri richiama al tema della cultura”.

Sempre a Gibellina, i ragazzi delle elementari, insieme ai compagni delle medie di Salemi, hanno organizzato un incontro in streaming con canti, balli, letture di poesie e momenti di ricordo. Un gran lavoro che si è concluso con l’incontro con il Referente provinciale di Libera Salvatore Inguì.

A Mazara piantumazione sul lungo mare

A Mazara del Vallo i volontari dell’Associazione “Libera la solidarietà”, dopo aver lavorato nei mesi più duri della pandemia fornendo assistenza, hanno organizzato, tra le altre cose, la piantumazione di una pianta e apposto una targa in legno sul lungo mare di Mazara del Vallo. Nonostante il maltempo i volontari non hanno rinunciato al momento di ricordo in occasione del 21 marzo. Dopo aver letto i nomi sono stati fatti salire in cielo dei palloncini biodegradabili con dei pensieri e buoni propositi in memoria delle vittime innocenti delle mafie. Presente con loro anche il Sindaco Salvatore Quinci.

Castelvetrano, gli studenti diventano “pupari”

Anche nella città di Castelvetrano le scuole sono state protagoniste. Gli studenti hanno portato avanti dei percorso incentrati alla conoscenza del fenomeno, con incontri specifici anche sulla storia e le origini del fenomeno. Grazie agli insegnanti e ai volontari di Libera hanno avuto la possibilità di “smontare” anche tutte quelle leggende sulla “mafia buona”. Nello specifico gli studenti del liceo scientifico “M.Cipolla” hanno avuto la possibilità di avviare un percorso di formazione con il Maestro puparo palermitano Angelo Sicilia, padre dei cosiddetti “Pupi dell’Antimafia”. Angelo Sicilia, direttore del Museo dell’Opera dei Pupi delle Madonie e del Museo dei Pupi di Carini, riporta le vite dei protagonisti dell’Antimafia, utilizzando l’arte dei Pupi siciliani, narrando le loro storie ed educando i più giovani alla legalità. Da Peppino Impastato a Pio La Torre, da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino a Padre Pino Puglisi, da Rita Atria e Felicia Bartolotta, tutti animati dai fili manovrati dagli studenti grazie agli insegnamenti del Maestro puparo che ha fatto dell’impegno civile e sociale la sua missione. In due giorni i ragazzi castelvetranesi hanno imparato come manovrare i “Pupi dell’Antimafia” realizzando anche delle piccole rappresentazioni. Nello specifico attraverso la lettura espressiva di un copione alcuni ragazzi hanno dato voce a Peppino e Felicia Impastato, Padre Pino Puglisi, Rita Atria e Lia Pipitone, mentre altri manovravano le marionette. Le storie messe in scena dai ragazzi nelle scorse settimane, sono diventate un video pubblicato su Youtube proprio in occasione del 21 marzo. Il percorso si è concluso con una “camminata simbolica” all’esterno della scuola con la lettura dei nomi. Inoltre ieri mattina la lettura dei nomi delle vittime innocenti di mafia da parte dei volontari del Presidio di Libera Castelvetrano al termine di una messa celebrata presso la parrocchia di Santa Lucia.

A Marsala il teatro e le sagome di cartone

Nel quartiere popolare di Sappusi, dove sorge un centro di aggregazione, i bambini hanno realizzato delle “stelline” della legalità con i nomi di vittime innocenti di mafia. Inoltre ieri mattina è stato messo in scena, nell’auditorium del centro sociale di Sappusi, un commovente monologo dedicato alla memoria e all’impegno di Turiddu Carnevale realizzato dall’attrice Luana Rondinelli, accompagnata dalla chitarra del maestro Gregorio Caimi. A seguire la lettura dei nomi alla presenza di pochi abitanti del quartiere e alcuni rappresentanti dell’amministrazione comunale, causa restrizioni legate al Covid. Le “sedie” rimaste vuote sono state “occupate” dai volti di alcune vittime innocenti delle mafie disegnati da Giorgio Brugaletta del centro per la Giustizia minorile di Palermo. Infine ieri pomeriggio una messa presso la Madrice in suffragio delle vittime innocenti delle mafie.

Ad Alcamo e Castellammare la memoria collettiva

Nella città di Alcamo nei giorni scorsi gli studenti delle scuole medie e superiori hanno avuto la possibilità di incontrare diversi esponenti del Presidio locale di Libera, oltre ad ospiti che hanno affrontato diverse tematiche. Nello specifico gli studenti del liceo Scientifico si sono confrontati con il Procuratore dott. Leonardo Agueci, Andrea Pagliaro del comando R.O.S dei Carabinieri di Trapani e Francesca Bommarito e Salvatore Bommarito dell’Associazione Giuseppe Bommarito sul tema “Le mafie nel tempo del covid”. Stesso incontro anche presso l’Istituto Mattarella-Dolci di Castellammare del Golfo. Inoltre gli studenti del liceo Classico e Scientifico di Alcamo in assemblea congiunta hanno avuto la possibilità di dialogare con Giacomo Messina della Calcestruzzi Ericina Libera e con il Capitano della Compagnia dei Carabinieri di Alcamo Dott. Luca De Vito.

“Stelline della legalità” e lettura dei nomi presso l’Istituto Navarra, e momenti di riflessione negli istituti superiori con incontri in streaming. A Castellammare del Golfo una lettura dei nomi condivisa tra il presidio locale di Libera e alcuni componenti del Forum Antimafia, nato in seguito alla recente operazione Antimafia “Cutrara”, e gli scout del gruppo “Castellammare 1”. Un momento per rinnovare non solo la memoria ma anche l’impegno quotidiano. Presenti nella lettura dei nomi anche alcuni familiari di Gaspare Palmeri, vittima innocente di mafia.

A Trapani un cielo di stelle, tra balli e canti 

Ieri mattina il Presidio di Libera Trapani “G. Ciaccio Montalto” ha organizzato, in collaborazione con la Diocesi di Trapani, una celebrazione eucaristica dedicata a tutte le vittime innocenti delle mafie. Presenti oltre alle autorità civili, militari, ed associazioni del territorio, anche alcuni familiari delle vittime della mafia e sopravvissuti alle stragi mafiose.

“Il senso e la portata della giornata della memoria in ricordo delle vittime delle mafie che si rinnova ogni anno, non è solo per trasmettere il testimone alle nuove generazioni, ma prima ancora come terapia per una società malata di amnesia, in preda all’incapacità di conservare memoria di ciò che è stato e, pertanto, incapace di discernere ciò che accade e di intuire ciò che avverrà. Il far memoria – ha affermato ad Alqamah.it la Referente di Libera a Trapani Gisella Mammo Zagarella – è un aspetto profondamente legato al nostro vivere, alla nostra concreta attualità e ci impegna ad un futuro segnato dalla gratitudine per chi ci ha preceduto e dalla responsabilità per quanti verranno. Fare memoria dei nostri cari, – ha sottolineato – delle loro storie, dei loro sogni e delle loro fatiche, è per noi occasione per rinnovare il nostro impegno comunitario e personale per la giustizia, la solidarietà e i valori etici e civili che costruiscono il tessuto del nostro paese”.

Venerdì scorso invece presso l’Istituto Comprensivo “Eugenio Pertini” di Trapani, in occasione  del 21 Marzo, i bambini e le bambine hanno dato vita attraverso la musica, la recitazione e la lettura dei nomi delle vittime, ad attimi di commozione e di partecipazione sentita e condivisa. Tante stelle, su cui era scritto un nome, sono state appese su una lavagna di colore blu. Un cielo composto da tante stelle, in tema con la scelta dell’Associazione Libera che con il suo “a ricordare e riveder le stelle“, ha delineato questo 21 Marzo particolarmente difficile. Hanno partecipato vari rappresentanti delle istituzioni, del mondo politico e associativo sia in presenza che in collegamento.

“La difficoltà principali – ha spiegato ad Alqamah.it Salvatore Inguì, Referente Provinciale di Libera – quest’anno sono state legate all’organizzazione di attività senza pubblico. Chiaramente è tutto diverso, niente cortei e nessuna manifestazione pubblica. Nonostante tutto non ci siamo fermati. La pandemia forse non ci ha permesso di organizzare eventi con il pubblico, ma siamo riusciti a lavorare con persone, scuole e realtà locali, anche con incontri virtuali affinché ogni persona incontrata in questo percorso potesse diventare un seme, anzi in questo caso uno strumento attraverso il quale rivedere le stelle.”

“La memoria come radice di una comunità”

“La memoria è radice di una comunità. Fare memoria è condizione affinché la libertà conquistata continui a essere trasmessa e vissuta come un bene indivisibile. Ecco perché ricordare le donne e gli uomini che le mafie hanno barbaramente strappato alla vita e all’affetto dei loro cari, leggerne i nomi, tutti i nomi, non costituisce soltanto un dovere civico. È di per sé un contributo significativo alla società libera dal giogo oppressivo delle mafie, è affermazione di principi di umanità incompatibili con i ricatti criminali, è fiducia nella legalità che sola può garantire il rispetto dei diritti, l’uguaglianza tra le persone, lo sviluppo solidale”. È quanto affermato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della “Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”.

“Non dimenticheremo mai le vittime innocenti, i servitori dello Stato, le persone libere che non hanno rinunciato ai loro valori pur sapendo di mettere a rischio la propria vita.

Anche quest’anno – ha aggiunto il Capo dello Stato – la “Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” sarà condizionata dalle misure di limitazione rese necessarie dalla diffusione della pandemia. È tuttavia assai prezioso che “Libera” abbia ugualmente deciso di promuovere iniziative che tengano viva la ricorrenza e portino all’attenzione di tutti l’attualità del messaggio. Estirpare le mafie è possibile e necessario. L’azione di contrasto comincia dal rifiuto di quel metodo che nega dignità alla persona, dal rifiuto della compromissione, della reticenza, dell’opportunismo. Ricordare e “riveder le stelle”, come recita il bel motto scelto per questa edizione della Giornata, sono dunque parte della medesima sfida di libertà. Mi congratulo con gli organizzatori – ha aggiunto il Presidente Mattarella – perché continuano a porre la coscienza e la cultura come basi e motori del riscatto. Sono proprio la coscienza e la cultura che le mafie – vecchie e nuove – considerano l’ostacolo dei loro disegni di arricchimento illecito, di dominio su persone e territori, di condizionamento economico e politico. La consapevolezza del bene comune e i comportamenti responsabili – ha concludo – che insieme sapremo mettere in atto, possono darci la forza necessaria per superare le difficoltà e gli ostacoli che i tempi ci pongono di fronte”.

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Emanuel Butticè
Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.