Festa in Sala Giunta a Castellammare, capitolo chiuso: non rilevati illeciti

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Si torna a parlare della Festa di compleanno in Sala Giunta a Castellammare. Durante il consiglio Comunale di martedì scorso il Sindaco Rizzo ha risposto all’interpellanza del Consigliere di minoranza Giovanni D’Aguanno che chiedeva chiarezza in merito al 50esimo festeggiato in barba alle restrizioni della zona rossa per arginare la diffusione del Covid-19, mentre la città registrava circa 110 casi di positività e lo spettro della “zona rossa cittadina” dietro l’angolo. Un gesto che provocò sgomento e indignazione non solo sul piano locale, ma anche a livello nazionale. Un gesto considerato da molti come “uno schiaffo a tutti quei cittadini costretti alle limitazioni imposte per arginare la diffusione del virus”.

Il Sindaco Rizzo, nel chiedere nuovamente scusa alla città per lo spiacevole episodio, ha sottolineato che si tratta di un “caso chiuso”. “La mattina del 27 gennaio ho ricevuto i militari della Guardia Costiera nel Palazzo di città e nessuno dei militari, uscendo dal mio ufficio, ha segnalato anomalie. La delibera del Consiglio Comunale non è stata inoltrata a nessun organo competente in quanto tale azione sarebbe dovuta essere in capo al Segretario Generale in materia di trasparenza, anticorruzione e a capo dell’ufficio Procedimenti disciplinari. Personalmente ho interpellato parecchie volte per iscritto il Segretario, il quale ha fornito diversi riscontri sulla legittimità del fatto e sul rispetto delle norme anti covid. Non ho minimamente valutato le dimissioni – ha sottolineato il Sindaco Rizzo in consiglio comunale rispondendo ai quesiti posti dal consigliere D’Aguanno – in quanto dal punto di vista procedurale ne risponde il Segretario Generale. Dal punto di vista politico mi sono assunto ogni responsabilità chiedendo scusa alla cittadinanza, scuse che rivolgo anche oggi alla città. Però – ha aggiungo Rizzo – le responsabilità politiche andavano ripartite tra tutti gli organi politici, tenuto conto che quella mattina molti consiglieri comunali erano presenti in Comune, ma nessuno ha segnalato il fatto. Ritengo che il grande clamore fatto suscitare sull’accaduto abbia danneggiato l’immagine della città facendo diventare un episodio condannabile dal punto di vista umano, tenendo conto della situazione Covid, un caso di possibile strumentazione politica. Ricordo che ognuno di noi che ha ruoli istituzionali deve essere attento in questo momento difficile, segnalando ogni anomalia che va contro i regolamento e la legge, mi riferisco anche agli assembramenti in luoghi pubblici. Di questa festa di compleanno si parla da due mesi, invece Castellammare è altro. La nostra città vede finalmente la luce sul depuratore, le fognature di Scopello, sulla raccolta differenziata e la nascita del CCR. Portiamo fuori la città le cose belle, non soffermiamoci soltanto sugli aspetti negativi. Concentriamoci tutti sul bene della città, facciamo squadra al di là dell’appartenenza politica. Il Segretario Comunale – ha sottolineato Rizzo – mi ha risposto dettagliatamente, con una nota che allego agli atti del Consiglio, evidenziando tutti i passaggi dal punto di vista della legittimità e sugli aspetti umani della vicenda. Alla città va chiesto scusa, e lo faccio nuovamente perché la festicciola doveva essere evitata in un momento del genere, ma ritengo che oggi i tempi sono maturi per occuparci di altri argomenti delicati per la città.”

Il Consigliere D’Aguanno, dal canto suo, non si ritiene soddisfatto della risposta. “La mia interpellanza era rivolta principalmente a fare chiarezza sull’accaduto. L’intenzione mia non era certo quella di fare propaganda.”

Quindi, dalla relazione del Segretario Generale al termine dell’indagine interna, come dichiarato dal Sindaco Rizzo, si è giunti all’unico risultato possibile, ovvero quello già preannunciato dal Segretario e dai Dirigenti durante la prima nota consegnata al Sindaco. Non sono stati evidenziati illeciti e quindi nessun procedimento disciplinare è stato avviato. Caso chiuso. Tanto rumore per nulla.

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Emanuel Butticè
Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.