Studio sulla costa per “salvare Scopello”, tra abusi e mare negato. “Proteggere e preservare la bellezza”

Uno studio sulla costa da Castellammare a Scopello che con foto e rilievi mette in luce le criticità: tra accesso al mare vietato e scavi in aree di interesse archeologico. Lo studio, realizzato da un Comitato, è stato inviato alle autorità locali

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Il comitato Salvare Scopello ha redatto nei mesi scorsi ed ha recentemente trasmesso alle competenti autorità locali, provinciali, regionali un accurato studio sulla costa che da Castellammare del Golfo va fino all’ingresso alla Riserva dello Zingaro analizzandone le caratteristiche naturalistiche, gli aspetti urbanistici, le trasformazioni recenti e quelle in corso, le conseguenti criticità ambientali, paesaggistiche, edilizie, urbanistiche, funzionali. Scopo dello studio è quello di aiutare la pubblica amministrazione a proteggere e preservare il delicato equilibrio di quel territorio la cui straordinaria bellezza è messa a rischio da chi la vuole sfruttare per interessi personali.

“Fossa dello Stinco, Cala Bianca, Cala Bruca, Cala degli Alberelli, la zona archeologica di Cetaria e la spiaggetta delle Arbe, l’antica Tonnara con i fondali dei Faraglioni di Scopello, Punta Pìspisa, Cala dell’Ovo, Torre Bennistra, Rocca del Levriere (Villa Cristina) sono i nomi delle località che il nostro studio descrive secondo una articolata schedatura che comprende l’inquadramento geografico, il quadro normativo di riferimento, la segnalazione delle criticità riscontrate, un corredo fotografico. – si legge in una nota del Comitato “Salvare Scopello” – Interventi edilizi di dubbia regolarità in aree soggette a vincolo Paesaggistico, piantumazione di piante esotiche

Foto Comitato Salvare Scopello

con espianto di quelle endemiche in Zone Speciali di Conservazione, privatizzazione di consolidati accessi al mare con recinzione di terreni costieri che di fatto escludono la fruizione del demanio costiero, impropria trasformazione di fronti edilizi, inquinamento acustico e luminoso in zona sensibile per la fauna protetta, movimentazione di terre in zone vincolate dal Piano di Assetto Idrogeologico, scavi in aree di

Foto Comitato Salvare Scopello

interesse archeologico: sono alcune delle manifestazioni negative da noi rilevate che, seppure di diverso peso, concorrono tutte alla riduzione della qualità del paesaggio e della fruizione pubblica dei beni comuni.  Vogliamo richiamare l’attenzione di tutti, – spiegano – e soprattutto degli amministratori locali e regionali, sui problemi di quelle zone affinché tutti possano godere della loro bellezza con discrezione e misura nel rispetto delle norme di salvaguardia del territorio che spesso vengono disattese.

Anche in vista dell’imminente aggiornamento del P.U.D.M. dI Castellammare del Golfo, Salvare Scopello dichiara la propria disponibilità – concludono dal Comitato “Salvare Scopello” – a collaborare con l’Amministrazione che ha la responsabilità di sovraintendere al controllo del territorio e al suo equilibrato sviluppo”.

Lo studio è sottoscritto anche dalle più importanti associazioni ambientaliste operanti sul territorio: Legambiente Sicilia, WWF Sicilia Nord Occidentale, CAI Sicilia, Italia Nostra, Feder Escursionismo Sicilia, Club Unesco Palermo.

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedentePiazzale Stenditoio al buio, il Sindaco: “Abbiamo già sollecitato intervento su illuminazione”. FOTO
Articolo successivoCastellammare aderisce l’App gratuita “Junker” per differenziare correttamente