Una città “quasi” sott’acqua

Trapani, il sindaco Tranchida ha fatto il punto sulla “bomba” d’acqua di venerdì sera

Un nubifragio di grave proporzioni che ha riversato su Trapani per sessanta minuti 39 litri di acqua su un mq di territorio. I numeri sono stati forniti ieri durante un incontro con la stampa dal sindaco Giacomo Tranchida. Numeri non citati a casaccio, presi dalle statistiche del centro metereologico. La risposta del sindaco è stata immediata sopratutto per quanto sui social è comparso: critiche a dismisura nei confronti dell’amministrazione comunale, con tanto di foto di strade allagate, e accuse per la assenza di interventi preventivi, pulizia di caditoie ed altro. Ieri a Palazzo D’Alì c’era la bandiera a mezz’asta. Tranchida parlando ai giornalisti ha voluto iniziare esprimendo il cordoglio alla comunità di Pantelleria per la tromba d’aria che nelle stesse ore del nubifragio su Trapani si è abbattuta sull’isola causando la morte di due persone e il ferimento di altre nove persone, alcune anche in modo grave. “Siamo stati fortunati – ha detto Tranchida – e non è facile essere attrezzati quando si verificano episodi meteorologici come quello di venerdì, ma da qui a dire che siamo stati degli incapaci nel prevenire è una grossa bugia”. L’amministrazione comunale da ieri ha avviato una serie di verifiche che proseguiranno fino a quando non saranno stati esaminati tutti i punti della città risultati critici. “Al netto di qualche tombino sfuggito alla bonifica comunque corrente – ha detto il sindaco – ha retto il sistema di smaltimento caditoie minato però da cartacce e rifiuti abbandonati che hanno bloccato le bocche di accesso delle medesime in alcune zone comunque con tombini puliti. Ringraziamo i cittadini perché armati di scopa hanno facilitato la liberazione da tali improvvise ostruzioni alimentate dai fiumi di acqua per le strade che hanno trasportato cartacce e rifiuti incivilmente abbandonati – ha aggiunto l’assessore Ninni Romano -. Zone storicamente soggette ad allagamenti non hanno avuto problemi, mentre in alcuni tratti di via Marsala, via Libica, via Libertà, Corso Vittorio Emanuele così come a Cappucinelli e qualche traversa di Villa Rosina, si è presentata problematica che riteniamo legata ad intasamento rete sotterranea che provvederemo ad aprire per verificare. Ringraziamo per l’intervento i volontari delle associazioni di Protezione Civile Discontinui Volontari Vigili del Fuoco, Antras e ATAA in campo, la Polizia Locale coordinata dagli Ispettori Campo e Pumo, il Geom. Fodale ed il personale della Trapani Servizi, l’ing. Guarnotta ed il Geom. Oddo del Comune di Trapani. Le bombe d’acqua come quella di ieri sera, ripropongono un tema di rivoluzione infrastrutturale non semplice ma che doverosamente ci vede impegnati anche nella programmazione di nuovi interventi volti a contenere e deviare le acque che arrivano dal Monte”. Tranchida ha fatto cenno infatti alla necessità di cercare una intesa con il Comune di Erice per lo smaltimento delle acque che arrivano dalla parte superiore della città, dalla montagna e dalle frazioni di Casa Santa e San Giovannello che finiscono nella zona di Mokarta e Villa Rosina. Ma quello su cui poco si sofferma la cittadinanza trapanese in generale è il fatto che Trapani è una città che nel tempo è stata costruita male, erano i tempi delle speculazioni e cementificazioni selvagge, tempi in cui si pensava a costruire senza occuparsi delle infrastrutture primarie, degli scarichi fognari di acque bianche e nere, dei dislivelli che restavano tali o che addirittura ne venivano creati di nuovi, Risolvere il disastro geologico provocato non è cosa facile e pensiamo possibile. Ciò significa che dovremo abituarci agli allagamenti che quando sono più gravi di quelli di venerdì scorso possono creare anche danni mortali? Certo che no, ma a parte la pulizia costante delle caditoie e delle condotte sotterranee, a parte il rispetto dei cittadini a non sporcare le strade e a non coprire le caditoie, come pare sia successo nella zona di via Conte Agostino Pepoli, forse è il momento di affidarsi a tecnici specializzati negli studi idro geologici per vedere di come poter sistemare il territorio. Diciamo anche che ai professionisti delle polemiche speriamo sopraggiungano i professionisti nel trovare le soluzioni e che siano anche bravi nel passare dalla teoria alla pratica.

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Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.