Sarmuci, dove la spazzatura “domina” sulla bellezza: è caccia agli incivili. FOTO. VIDEO

La bellezza dei luoghi (ricchi anche di storia) violentata dagli incivili: discariche abusive “nascoste” ai bordi delle strade che deturpano le Contrade a pochi chilometri da Scopello e Balata. Il Comune annuncia potenziamento dei controlli. GUARDA LE FOTO E IL VIDEO

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Siamo tra le Contrade Sarmuci/Visicari/Piano Vignazi, tre zone di villeggiatura ai piedi di Monte Sparagio, tra la frazione di Balata di Baida e il Borgo di Scopello. Qui, negli anni, l’edilizia ha conquistato tutto: villette, residence, b&b, alloggi per turisti, diventando anche una zona abitata tutto l’anno. Il posto del cuore di molti turisti stranieri, ma anche siciliani. Se poco più in basso, nella zona di Scopello il problema è sempre stato legato alla carenza idrica, qui il problema principale è la spazzatura.

La munnizza oltre la Bellezza

“La raccolta differenziata porta a porta nelle campagne non funziona. La gente – afferma una lettrice residente nella zona – non è matura e manca di senso civico al punto tale che non rispettando i turni abbandona i rifiuti per strada creando numerose piccole discariche dovunque. Bisognerebbe suggerire un modo diverso per la raccolta e al tempo stesso istallare più telecamere possibili così da impedire questo scempio”. Nella zona avviene la raccolta differenziata secondo il calendario messo a punto con il nuovo appalto per la raccolta dei rifiuti del Comune. La ditta Agesp svolge un servizio puntuale ritirando i rifiuti lungo le arterie principali della zona. Ma evidente non basta.

Negli anni sono state tante le difficoltà legate alla raccolta dei rifiuti. Con il nuovo appalto del comune di Castellammare del Golfo la situazione è nettamente migliorata in una zona prima non coperta dalla raccolta cosiddetta “porta a porta”. Anche i residenti di queste contrade lasciano i bidoni nominativi sulla strada principale (quindi non proprio “porta a porta” per chi vive più internamente) e la ditta passa a svuotarli. Semplice, no? Non per tutti. Infatti da quanto si apprende dalle segnalazioni che ci vengono fatte da alcuni residenti, non tutti scelgono questa strada. Per molti, soprattutto per chi soggiorna nella zona per pochi giorni, lasciare il secchio a metri di distanza della propria casa è troppo “faticoso”. Per questo motivo c’è ancora chi sceglie la strada dell’inciviltà, gettando i sacchetti della spazzatura per strada, nei diversi punti panoramici della zona, tra i campi, nei tornanti che portano alle villette, soffocando il territorio e deturpando la bellezza. Sacchetti neri anonimi, resti di suppellettili, mobili, giocattoli, bottiglie, amianto, materassi, monitor e televisori, rifiuti di ogni genere lungo la strada che sale dalla Contrada Piano Vignazzi, ai bordi dei tornanti, ma anche nelle già citate zona Sarmuci e Visicari, fino ad arrivare alla zona di Balata di Baida, a pochi passi dal Castello di Baida.

La bellezza oltre la munnizza

Sarmuci regala scenari mozzafiato: uno sguardo sul Golfo di Castellammare, dalla Riserva Orientata dello Zingaro fino a Capo Rama. Ma oltre alla bellezza dal panorama, è un posto ricco di storia. Infatti è proprio tra Piano Vignazzi e Grotticelli che si trova una necropoli rupestre, con tombe a fossa scavate nella roccia, ormai abbandonata e divorata dalla vegetazione. Una zona di grande importanza storica e culturale per la città di Castellammare, mai valorizzata dalle diverse Amministrazioni Comunali.

Proprio lo scorso 13 ottobre il consiglio comunale ha trattato il tema dell’emergenza rifiuti in periferia, lo stesso Sindaco Rizzo ha sottolineato le enormi problematiche delle zone periferiche: molti fabbricati infatti risultano ancora “terreni edificabili”, ma di fatto già abitati da cittadini “anonimi”, cioè che non pagano la Tari e smaltiscono i rifiuti illegalmente. Con il nuovo appalto dei rifiuti, molti residenti delle zone periferiche, per ritirare i mastelli in Comune, si sono registrati per la prima volta. Gli “abusivi” che attualmente smaltiscono illegalmente i rifiuti, quindi, secondo una stima elaborata dagli uffici comunali, sarebbero circa 4 mila. Non basta la percentuale di raccolta differenziata che in pochi mesi è balzata dal misero 38% all’80%, grazie anche all’apertura del Centro Comunale di Raccolta. Sicuramente un importante risultato, ma evidentemente non sufficiente per azzerare l’annoso problema delle micro discariche abusive in periferia. Da parte del Comune, quindi, adesso è caccia agli abusivi e agli incivili con l’ausilio della Polizia Municipale e delle guardie ambientali che presto saranno rese operative.

“L’abbandono dei rifiuti lungo le strade – ha affermato in Consiglio l’Assessore Leonardo D’Angelo rispondendo all’interpellanza sul tema rifiuti – è purtroppo una piaga ambientale comune a quasi tutti i comuni, dovuto in parte all’inciviltà educativa di alcune persone nonché agli evasori della TARI. Ciò nonostante, questa amministrazione si è prodigata a segnalare il problema agli Uffici del III settore, competente in materia. Per le mini discariche, previa caratterizzazione del rifiuto, si è proceduto alla rimozione e conferimento presso discariche autorizzate. Relativamente alle strade provinciali, che sono anche di notevole interesse turistico, l’amministrazione si adopererà a sollecitare il Libero Consorzio di Trapani. In prospettiva di soluzione a lungo periodo, si comunica che già gli uffici competenti si sono attivati per la dotazione e collocazione di telecamere fisse e mobili nei punti strategici e/o sensibili”.

Controlli e telecamere sicuramente rappresentano un buon deterrente contro il fenomeno criminale delle discariche abusive, ma occorrono pulizie straordinarie urgenti per ripristinare lo stato dei luoghi: ridare spazio alla bellezza eliminando definitivamente lo scempio delle discariche abusive sommerse ai lati delle strade. Per tornare finalmente a raccontare la bellezza tra Monte Sparagio e il Borgo di Scopello, con un occhio alla necropoli che rischia di scomparire per sempre.

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Emanuel Butticè
Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.