LA FAVOLA DELLE REGIE TRAZZERE – CAPITOLO XI – PARTE VII – ALCAMO – Contrade Scampati. Timpi Rossi, Pile, Fontana della Pietra, Gammara e Madonna delle Grazie.

di Antonino Messana

Il 21 marzo dello scorso anno ho iniziato a scrivere le esurpazioni delle trazzere nel territorio di Alcamo prelevati nel libro di Statistica del 1845. Sono entrato in 20 contrade così  ho avuto occasione di battezzare e disconoscere le Regie Trazzere dichiarate demaniali con Relazioni dell’ex Ufficio Trazzere. Con le contrade Scampati, Timpi Rossi, Pile, Fontana Pietra e Gammara  esaurisco l’illustrazione delle 20 contrade. In conclusione la Statistica ci ha dato occasione di provare che le   Trazzere sono quelle in essa elencate perché confortate dai nomi dei proprietari in ciascuna contrada, le culture e la decorrenza dell’usurpazione.  Così annullano tutte le Regie Trazzere (divenute armentizie) con percorsi falsi sia in seno alla città di Alcamo, sia che collegano altre città. Riguardo le coltivazioni delle terre usurpati in queste 20 contrade Alcamesi non ci sono pascoli, e tutti i terreni erano essenzialmente seminati o vigneti. Aggiungo con certezza che in nessuna trazzera poteva essere erbosa dalla primavera all’autunno, anzi poteva essere pietrosa, perciò disadatte alla transumanza. Nelle citate contrade ripeto Scampati, Timpi Rossi, Pile e Gammara escono fuori due Regie trazzere disegnate dal competente Ufficio Trazzere che sono le seguenti:

  • Regia Trazzera Bivio Tonnara Magazzinazzi-Alcamo n. 409 che iniziando dal bivio inesistente della Tonnara Magazzinazzi arriva alla Madonna delle Grazie attraverso le contrade Scampati, Timpi Rossi, Gammara, Madonna delle Grazie. Il caso vuole, secondo le carte topografiche antiche e le carte Catastali del 1938 che proprio le contrade Timpi Rossi e Gammara sono attraversate dalla Regia Trazzera di Castellammare del Golfo (ricordo che la trazzera è chiamata Regia dal Catasto perché il proprietario era il Re) che attraversa il Fiume San Bartolomeo entra nella contrada Straccia Bisaccie e cammina proprio per le contrade Timpi Rossi, Gammara e arriva alla Madonna delle Grazie innestandosi con la S.S. 113:
  • Regia Trazzera Alcamo-Castellammare n. 390 che inizia dallo spiazzo della Madonna delle Grazie e termina a Castellammare attraverso la contrada San Leonardo.

Ecco il tracciato della Relazione

In altre parole dalla Madonna delle Grazie la trazzera sbarca (certamente facendo un salto in alto) attraversa la vecchia Via Vicinale San Leonardo, oggi Via Vivaldi per arrivare alla contrada Timpi Rossi e proseguire fino alla contrada Striacci Bisaccie attraversare il fiume San Bartolomeo e arrivare in territorio di Castellammare contrada Merla.

Ecco l’intero percorso  riportato nella Relazione di Demanialità

Addirittura l’ex Ufficio Trazzere ha scambiato i percorsi antichi delle carte topografiche e moderne della carta Catastale senza alcuna prova.

Questi fatti ci danno la certezza assoluta che le usurparzioni delle trazzere sono solo quelle della Statistica del 1845 accertate dal Re.  Le 19 trazzere di Alcamo disegnate dall’ex Ufficio Trazzere sono carbugli del tutto inventate.

Infine l’Indice Collettivo qui sotto riportato che indica l’enorme estenzione delle terre usurpate alle trazzere nelle sei province della Sicilia (manca addirittura la provincia di Agrigento e puta caso solo a Licata hanno creato quaranta Regie Trazzere armentizie) che sono state certificate e accertate per singole  contrade, annullano del tutto le 11.500 Km di trazzere armentizie di lungo cammino in tutta la Sicilia. Sono certo che gli Archivi di Stato della Sicilia nei faldoni del Fondo Intendenza o negli eventuali  Fondi relativi alla Contabilita del Regno di Sicilia si troveranno le quietanze degli avvenuti pagamenti delle porzioni di trazzere usurpate.

Io ho bisogno di riposo dopo aver sorpassato i sei anni di scrivere la storia e con quindici anni alle spalle di viaggi  per ricercare (stampare, fotocopiare e scanzionare documenti) e studiare le strade e  le trazzere di Sicilia. Non è proprio stanchezza ma soprattutto nausa di leggere le balorde falsità di 690 Regie Trazzere provate ma meravigliose carte topografiche antiche e moderne che mi hanno dato forza e ragione di arrivare alla fine.

LA CONTRADA SCAMPATI OGGI

La contrada Scampati è già stata introdotta nella scorsa puntata con il capitolo XI-parte VI, tuttavia per alcune lunghe dissertazioni collaterali di carattere generale, però a mio giudizio di fondamentale importanza non ho chiuso l’argomento che adesso riprendo per chiuderlo definitivamente. Per questa ragione già conosciamo che la contrada Scampati che è attraversata da tre strade. Ripropongo la carta Catastale di Alcamo foglio 3.  Seguendo la mappa del Catasto sotto riportata osserviamo da sinistra, la Via della Foce in contrada Foggia, la strada di Castellammare e la Via Vicinale Scampati.

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Adesso per rinfrescare la memoria riporto nuovamente il quadro unico del Catasto di Alcamo (prego il lettore di osservare la carta sottoriportata) ove ho evidenziato con tratti di penna – da destra verso sinistra – le seguenti strade: la via vicinale Scampati che conduce all’omonimo torrente; la lunga strada proveniente da Alcamo (bivio vicinale Orlando) segnata come Alcamo-stazione di Castellammare del Golfo; Infine la strada vicinale della Foce che proprio dalla foce del fiume S, Bartolomeo sale verso Alcamo fino ad incrociare la Regia trazzera Castellammare-Alcamo.

Ecco il quadro unico del Catasto di Alcamo.

Infine, la sottostante carta IGM 1852 ci dà piena conferma delle strade e dei percorsi che abbiamo visto sopra con la carta Catastale del 1938.

Infatti con tratti di penna di vario colore (prego il lettore ad osservare la carta) ho evidenziato la contrada Scampati attraversata da una prima strada che scende da Alcamo (segnata in Catasto  Alcamo-Stazione di Castellammare); il bivio in contrada Scampati con la strada che arriva in contrada Magazzinazzi (indicata in Catasto come Via Vicinale Scampati); peraltro proprio questa strada corrisponde esattamente a quella indicata nella “Statistica” accertata non come trazzera armentizia, ma a mio giudizio come Via pubblica usurpata. Osserviamo infine la Via della Foce che fa bivio in contrada Stracciabisaccie con la Regia Trazzera di Castellammare-Alcamo.

Ho pure segnato l’intero percorso della Regia Trazzera Alcamo-Castellammare (così indicata in Catasto) che si diparte dalla contrada Gammara (proprio al fianco della carta IGM leggiamo “Stefano Polizzi”) e arrivando in contrada Stracciabisacce, attraversa il fiume S. Bartolomeo (con mulino ancora esistono i ruderi) e si dirige a Nord-Ovest  a Castellammare e a Sud-Ovest a ponte bagni (cioè la strada delle “Acquis Segestanis”).

A proposito della trazzera Alcamo-Castellammare che abbiamo appena visto sopra, la carta IGM del 1852 ci conferma sia la Regia trazzera che l’intero persorso da Castellammare a Gammara, come  segnata correttamente in Catasto. Adesso non mi stanco di ripetere che l’ex Ufficio Trazzere ha giocato a scopa con la carta Castastale del 1938 perché in contrada Valanche inverte il percorso della Castellammare deviandola nella Via Vicinale San Leonardo. Così che la contrada Gammara neanche la investe e resta abbastanza lontana dal bivio della strada S. Leonardo.

Ecco i percorsi della carta del Catasto

Vedremo adesso che in contrada Gammara arriva una falsa e inventata trazzera 409 che addirittura si congiunge (con salti in alto)  con altra  inventata trazzera che arriva in cima al monte Bonifato (Vedi capitolo XI-parte V, pubblicata il 31 ottobre 2020).

Ecco il quadro unico dell’Ufficio Trazzere

Ecco le carte del Catasto con il percorso dalla contrada Fontana del Pietra

Queste  rappresentazioni mappali ufficiali, cioè riconosciuti dalla legge – che non sono neppure le uniche –  non sono chiare dimostrazioni che l’ex Ufficio Trazzere a imbrogliato e sbogliato con le carte del Catasto trasformando e inventanto, non solo nel territorio di Alcamo, bensì in tutta la Sicilia ben 11.500 Km di strade armentizie larghe quasi metri 38 senza alcuna prova. Quale altra dimostrazione occorre per restituire al diavolo il falso Demanio Trazzerale? Forse le strade del Catasto del 1938 non erano già demaniali in pieno accordo con l’articolo 822 del Codice Civile? I 690 decreti assessoriali non hanno forse aggiunto arbitrariamente un comma al Codice Civile creando 11.500 Kilometri di strade armentizie? L’argomento verrà riproposto con le usurpazioni accertate dalla Statistica nelle contrade Pile e Fontana della Pietra.

Rientro con la trazzera Scampati sostenendo che in cotanta ricchezza di strade di lungo percorso che lambiscono e attraversano la contrada Scampati il libro di Statistica né descrive una sola e di breve percorso, cioè la Via vicinale Scampati perfettamente indicata nella carta del Catasto del 1938 qui sotto riportata? Chiaramente impossibile!

Adesso attenzioniamo la chiarissima pagina del libro di Statistica qui sotto riportata in originale. Leggiamo otto particelle di terreno di proprietà  di sette proprietari perché due particelle 637 e 638 appertengo a certo “mastro Giuseppe Galanti. Dal conteggio risultano usurpate metri quadrati 7.079,2470.

Mondelli           16×272,1152= 4.353,8432“

Carrozzi             16 x 17,0072 = 2.721,1520“

Quartigli            1x 4,2518   =             4,2518 “

TOTALE mq.                                           7.079,2470

Da questo breve tratto di strada abbiamo la certezza assoluta che un Re – proprietario dell’intero Regno –  accerta le usurpazioni di una piccola strada di circa metri 700 ed ignora le lunghe  strade kilometriche da  Alcamo a Castellammare, non esclusa  la strada più breve della Foce che dalla contrada Molinelli conduce alla spiaggia Plaia in territorio di Castellammare. Risulta evidente che le usurpazioni della “Statistica” sono tassative.

Una prima prova la ricaviamo dalla seconda pagina della Statistica ove leggiamo gli anni di usurpazioni che oscillano dagli otto ai diciotto anni, le qualità del terreno che sono tutti mediocri ad eccezione del terreno appartenente agli eredi Di Leo ed infine la coltura a frumento che investe l’intera contrada.

Ecco il secondo foglio della Statistica.

Risulta evidente che nella contrada Scampati non sono segnalate ovili di sorta e  mandrie di pecore ed armenti. Allora pecore e armenti assieme a muli e cavalli si potevano recare nell’intero territorio di Nord-Ovest di Alcamo che lambisce il territorio di Castellammare solamente se trasportavano grani e cereali di varia sorta.

Per dolce ricordo (Vedi capitolo XI-parte VI, pubblicata il 20 novembre 2020) rammento quanto appresso: 1) La contrada Scampati è attraversata dalla Regia Trazzera 409 denominata Bivio Magazzinazzi-Alcamo che arriva  in contrada Orlando e prosegue per le contrade Timpi Rossi e Gammara e termina alla Madonna delle Grazie; da qui si allaccia (non si sa come in contrada Balatelle) alla Regia Trazzera 486 che arriva alla cima del Monte Bonifato. Ecco la mappa dell’ex Ufficio Trazzere

Osservo e ripeto che la carta che abbiamo visto sopra non è una mappa stradale, ma semplicemente non schizzo di percorso adattato in maniera “fraudolenta” e priva di alcun valore.

Abbiamo già dimostrato a chiare lettere quanto appresso: 1) che la trazzera non fa bivio con la Tonnara. Ecco lo stralcio della mappa di Alcamo Marina;

2) fa bivio invece con l’attuale S.S. 187 che l’ex Ufficio Trazzere l’ha ribattezzata intelligentemente Regia Trazzera 554 con percorso da Castellammare a Isola delle Femmine del tutto inventata. Ecco il qudro unico

3) Infine, le antiche carte topografiche a partire dal ‘700 dimostrano che le trazzere 409 e 554 non esistono.  Ecco lo stralcio della carta Schmettau.

Abbiamo visto un’unica trazzera di Castellammare che arriva a Gammara attorniata da Casali, ma soprattutto non entra e non attraversa la città; nessun collegamento con il Monte Bonifato (si legge S. Maria…); il bosco d’Alcamo  segnato con semicerchio e la trazzera di Isola delle Femmine che Termina a Partinico. Non c’è traccia di trazzera tra Castellammare e Isola delle Femmine.   Infine, abbiamo visto segnato il fiume Canalotto indicato erroneamente fiume Magazzinazzi perché scambiato per la presenza del caricatore del Vallone (Vedi capitolo XI-Parte IV, pubblicato il  26 settembre 2020).

Fonte: De Blasi Ignazio

Peraltro  documenti prelevati dall’Archivio di Stato di Trapani – fondo Intendenza – la trazzera 486 del SS. Salvatore che arriva alla cima del monte Bonifato è già stata oggetto di usurpazione.  Ecco il documento originale

Adesso cimentiamoci con gli “imbrogli adottati” nell’emanare e descrivere gli atti normativi quali sono: il  Decreto Assessoriale, la Relazione di Demanialità ed infine la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Avviso il lettore che tutti i decreti non descrivono alcun percorso e rimandano alle località indicate nella Relazione di Demanialità. Peraltro i Decreti e le Relazioni non sono stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale, è stato semplicemente pubblicato un avviso a firma del Direttore dell’Ufficio tecnico speciale per le trazzere di Sicilia che annuncia tutte le 690 trazzere dichiarate demaniali dai decreti Assessoriali con  l’indicazione dei Comuni che l’attraversano e senza specificarne la loro larghezza. Non specificando il percorso, le relative contrade e la loro larghezza, nessuno poteva istaurare una procedura contenziosa.  Trascorsi 60 giorni dalla pubblicazione, senza alcuna opposizione da parte degli interessati, i decreti diventano leggi che tutti devono rispettare. Torna trionfante il “Machiavellismo – il fine giustifica i mezzi” nonostante la nuova Costituzione da diversi anni consolidata.

Per raggiungere il fine di conservare e potenziare lo Stato, viene popolarmente e speculativamente attribuita a Machiavelli la celebre frase: “il fine giustifica i mezzi” secondo la quale qualsiasi azione del Principe sarebbe giustificata, anche se in contrasto con le leggi della morale.

Fonte: Giada Putiri per redazione Post Spritzum

I Regi Decreti e le procedure adattati nel disciplinare le trazzere armentizie di Sicilia che non esistono mescolate con i tratturi di Puglia sono sicuramente incostituzionali cioè non sono conformi alla nuova Costituzione.

Ecco il Decreto

Come abbiamo letto il decreto non nomina nessun percorso della trazzera, ma indica il luogo dove inizia il cammino e resta indeterminato il luogo ove termina nominando il nome della città, in questo caso Alcamo. Ripropongo il solo brano ove c’è scritto: …la trazzera Bivio Tonnara Magazzinazzi Alcamo lunga 7 kilometri è di pertinenza del demanio regionale. Sappiamo già che la Tonnara Magazzinazzi non fa bivio con la trazzera della contrada Scampati, ma con l’attuale S.S  186 divenuta nel 1954 Regia Trazzera 554 Castellammare-Isola delle Femmine. In questo caso possiamo immaginare che pecore ed armenti pascolavano e brucavano lungo la costa del Golfo di Castellammare. I sette kilometri della strada restano del tutto indeterminati e nessuno poteva immaginare che questa secondaria strada Alcamo-Castellammare (con percorso diverso della antica Regia trazzera Alcamo-Castellammare)  che lambisce la contrada Scampati era una Regia trazzera armentizia larga quasi m. 38 non esclusi quelli che avessero preso visione del decreto in parola.

Per comodità di lettura riporto il solo brano in parola del decreto

Superiamo il preambolo del decreto, adesso passiamo al commento del “corpo” della decretazione.

Quest’altro brano dichiara la  demanialità (inutile perché già riconosciuta dal Catasto) della trazzera Bivio Tonnara Magazzinazzi – Alcamo che attraversa le località indicate nella relazione in data 31.12.1952 dell’Ufficio Tecnico Speciale delle trazzere di Sicilia….  Benissimo! Anzi “Malissimo!” Perché non è stato speficicato il percorso della trazzera. Per far conoscere agli usurpatori  proprietari limitrofi della trazzera o potenziali acquirenti di detti terreni usurpati, il decreto doveva descrivere obbligatoriamente l’intero tragitto della trazzera. Anticipo che anche gli avvisi pubblicati nelle Gazzette Ufficiali non indicano i percorsi, ma i collegamenti tra le città. Vedremo che questi provvedimenti normativi, omettendo i percorsi, hanno solo ingannato la fede pubblica. L’argomento fraudolento non si esaurisce qui perché “l’inganno colossale della pubblica fede” è confermato con l’avviso dei Decreti nelle Gazzette Ufficiali. Ecco il quadro unico disegnato dall’ex Ufficio Trazzere del territorio di Alcamo con 19 trazzere.

A tal proposito mostro in basso lo stralcio della Gazzetta Ufficiale n.30 del 24 luglio 1954 che per brevità ho riportato dall’elenco pubblicato solamente le seguenti quattro trazzere del territorio di Alcamo: Regia Trazzera Alcamo-Gibellina n. 550; Regia Trazzera quaranta salme n. 350; Regia Trazzera Alcamo-Castellammare n. 390; Regia Trazzera bivio Tonnara-Magazzinazzi-Alcamo; per far notare che non sono state indicate gli interi percorsi e neanche le contrade che attraversano le suddette trazzere. Assicuro il lettore che i 690 decreti seguono questa regola. Basta dare un’occhiata alle Gazzette.

Ecco il primo elenco delle trazzere armentizie certificate con le mappe del Catasto del 1938, però allargate a quasi metri 38 senza alcuna prova o traccia (in piena violazione degli articoli 2 e 1 rispettivamente dei regi decreti del 1923/3244 e 1927/2801 che giustificarono i 690 decreti assessoriali).  dichiarate inutilmente demaniali nel 1954 (forse per aggiungere un comma all’articolo 822 del Codice Civile aggiungendo alle strade originarie le trazzere armentizie come Regie trazzere).

Abbiamo letto che il Direttore dell’Ufficio tecnico speciale per le trazzere di Sicilia annuncia che l’Assessorato regionale dell’agricoltura e foreste ha dichiarato demaniali le trazzere in elenco. Ecco le quattro trazzere sopra citate.

Adesso leggiamo le seguenti testuali parole: 107) R. Trazzera Alcamo-Gibellina interessante il territorio dei Comuni di Alcamo, Monreale e Gibellina. Mancando l’indicazione delle contrade che attraversa la trazzera l’intero cammino resta indeterminato. Allora trattandosi di Regia trazzera millenaria a rigor di logica e per la precisa conoscenza del percorso della trazzera non azzardo a dire che tutti gli abitanti proprietari di terreni dei tre Comuni dovevano recarsi all’Ufficio Trazzere per conoscere se le loro proprietà cadessero sulla suddetta Regia Trazzera.

Non occorre  riproporre il medesimo argomento per le trazzere Quaranta salme, Alcamo-Castellammare e Bivio Tonnara Magazzinazzi. Tutti i proprietari di Alcamo e dei restanti Comuni dovevano informarsi se i loro terreni fossero stati usurpati. In questo caso entrano in ballo – “con musica armoniosa” – le abitazioni delle Vie cittadine esistenti in Alcamo  a partire dal 1954 (primo elenco di pubblicazione dell’avviso nella Gazzetta Ufficiale).

Per buona conoscenza indico le Vie cittadine incriminate di usurpazione esse sono le seguenti: seguendo la mappa di Alcamo che riporto in basso, inizio da Nord-Est a girotondo, Via San Leonardo, Via Vivaldi che secondo il Catasto del 1938 arrivava ad incrociare l’attuale Via Gammara in contrada Valanghe attraverso la comtrada Pile (tratto di strada deviato e scambiato con artefazione con la Regia trazzera Alcamo Castellammare n. 390), Via Gammara, Corso dei Mille, Via Kennedy, Via Edmondo Jenner, Via Pietro Maria Rocca, Via Monte Bonifato fino alla Modonna dell’Alto, Via Galati, Via Madonna del Riposo, Via Madonna della Catena (incrocia la Via Commentatore Navarra-antica Porta Corleone e Porta Trapani), Via Porta Palermo fino ad all’incrocio con la via di Calatubo. Da segnalare che solo la Via Kennedy nel 1954 non era urbanizzata, esistevano poche abitazione di villeggiatura.

Ecco la mappa con le strade segnate con tratti di penna

Conosco bene la contrada Sant’Anna perché la mia famglia era proprietaria di un piccolo podere con una modesta casetta e l’abitavamo da giugno a tutto settembre fino al 1956.  Frequentavo con altri ragazzi e ragazze l’attuale Via Tre Santi, perché ai fianchi della strada grandicella era piena di more. L’intero quartiere  Sant’Anna verso la fine degli anni ’70 è stato costruito con abitazioni popolari, così La Via comunale Tre Santi che incrocia la strada vicinale Tre Santi viene urbanizzata. Con il terremoto del 1968 l’intera contrada Sant’Anna era attorniata di baracche per sopperire ai bisognosi con le abitazioni distrutte.

Ecco la carta del Catasto del 1938 con le contrade Sant’anna e Carrubazzi

La strada comunale Tre Santi che unisce le contrade Sant’Anna e Carubbazi con maestoso ingegno di tipo curvilineo diviene Regia Trazzera 488 Rosignolo (Calatafimi)-Alcamo (Vedi capitolo XI-parte I, pubblicato il 21 marzo 2020).

Il Comune di Alcamo ubbidiente alla circolare inviata dal Demanio Trazzerale solo nel 2009 non rilascia più licenze edilizie per ristrutturazioni e nuove costruzioni se prima non si legittima il terreno usurpato della trazzera armentizia mai esistita.

Infine, andando avanti con l’annuncio in Gazzetta sulle trazzere armentizie dichiarate  demaniali dai Decreti assessoriale leggiamo quanto appresso:

Ecco lo stralcio originale dell’avviso

Abbiamo letto che gli interessati potevano impugnare i decreti nel termine di 60 giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso allo stesso Ufficio Trazzere. Bene! Anzi Male. Chiaramente questo annuncio del Direttore dell’Ufficio non poteva essere idoneo a stimolare  nessuno dei cittadini Alcamesi a istaurare una procedura contensiosa per le seguenti ragioni:

  1. abbiamo visto che il decreto sopra riportato in originale relativo alla trazzera 409 in argomento non specifica altro che la demanialità della trazzera bivio Tonnara Magazzinazzi – Alcamo rinosciuta dall’Ufficio di pertinenza del demanio regionale  che possiede titoli inoppugnabili, però non fa cenno sulla strada armentizia larga quasi metri 38;

Ecco lo stralcio del decreto

2) Il testo del Decreto non nomina le località che attraversa la trazzera, però dette località vanno ricercate nella Relazione di Demanialità redatta dall’Ufficio Trazzere ed autorizza lo stesso Ufficio ad accertare la consistenza, cioè la larghezza della trazzera relavite alle trazzere armentizie larghe metri 37,68 vale a dire canne 18 e palmi 2 nel rispetto delle antiche misure.

Ecco lo stralcio del dettato del Decreto

L’avviso del Direttore pubblicato in Gazzetta Ufficiale non descrivendo le località di percorrenza della trazzera, nè la loro larghezza, peraltro richiamate dal decreto Assessoriale, i potenziali interessati che eventualmente leggevano l’avviso, non conoscendo neanche la larghezza della trazzera certamente non avevano alcuna ragione di promuovere alcun ricorso.

Per altro verso eventuali rimostranze promosse dagli interessanti allo stesso organo che ha promosso il decreto non è altro che un “opposizione” con scarse aspettative di successo e senza alcun valore giurisdizionale. In altre parole, potevano essere pure spese di carte bollate perdute. Infatti scommetto che in tutta la Sicilia nessuno ha promosso  un ricorso o almeno una doglianza.

Stando così le cose, il Decreto sopportato da un avviso pubblicato in Gazzetta senza alcun discernimento e senza alcun criterio che permetteva agli interessati di formulare un giudizio ( ripeto in assenza dei cammini della trazzera e la loro esplicita larghezza ) ha pure violato elementari norme impresse nella Costituzione. Per la mia modesta cultura giuridica in primo luogo è stato violato l’articolo 42 secondo comma che recita: La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e renderla accessibile a tutti. Presa in considerazione la norma costituzionale che abbiamo appena letto e seguendo il discorso sull’usurpazione di trazzere armentizie di transumanza estiva non certificate da idonee carte antiche, sicuramente non hanno reso “accessibile le proprietà”, ma i decreti hanno sottratto illegittimamente le terre adiacenti alle trazzere appartenenti ai proprietari frontisti addirittura di tutte le 690 trazzere.

In secondo luogo la pubblicazione dell’avviso dei decreti in Gazzetta che ha elencato  le trazzere, non ha determinato le condizioni di istaurare un contenzioso essenzialmente per l’assenza delle loro larghezze che restava indeterminato e che avrebbero stabilito il valico usurpato. Viene così sottratto ogni atto di difesa a tutela dei diritti soggettivi e degli interessi legittimi previsti dall’articolo 24 della Costituzione che riporto in basso.

Abbiamo letto che la difesa è un diritto inviolabile e non può essere limitata per la mancanza adeguata di pubblicità dei provvedimenti giuridici quali sono stati i decreti.

         Dopo questa mia stancante carrellata di fatti concreti che dimostrano l’inesistenza della decretata Regia trazzera 409, non ci resta che commentare la “barzelletta della Relazione di Demanialità”.  Per rendere facile la lettura riporto i brani interessanti ai nostri fini seguiti dai commenti.

Ecco il primo brano introduttivo

Succintamente abbiamo letto quanto appresso:

  1. la trazzera ha inizio da Bivio Tonnara Magazzinazzi in territorio di Alcamo…. e ha termine allo spiazzo Madonna delle Grazie …”. Abbiamo già dimostrato che la Tonnara Magazzinazzi è ben lontana dalla strada vicinale Scampati

Ecco un’ulteriore dimostrazione con l’attuale mappa Google Earth

La Tonnara Magazzinazzi è segnata con un cerchio, la strada Scampati è segnata sul lato destro ben lontana dalla Tonnara; al centro è segnata la strada per la stazione di Castellammare ed a sinistra la contrada Foggia attraversata dalla strada vicinale della Foce  collegata in contrada Straccia Bisaccie con l’antichissima Regia trazzera Alcamo-Castellammare.

Ecco la carta del Catasto

Allora ripeto, che dalla Madonna delle Grazie pecore e armenti carichi di frumenti e careali li trasportano per scaricarli ai Magazzinazzi e caricano in Tonnara i tonni per trasportarli in città. “Buffonate”!;

2. La trazzera “…si stacca dalla trazzera litorale oggetto di altra relazione…”. La trazzera del litorale non è altra che la Regia trazzera 554

Detta trazzera nelle carte IGM non esiste, è rappresentata una strada Isola delle Femmine-Partinico.

Così pure la carta Schmettau del 1720.

3. ….

Abbiamo letto solo  eccellenti “bidonate” da rabbrividire che mi creano problemi mentali a leggerli e a raccontarli perché gli scritti mi provocano solo disgusto. Intanto la chiesetta è l’estrema periferia Ovest di Alcamo e non è centro urbano. Esattamente il centro urbano è la piazza Ciullo. Infine, lo spiazzo della Madonna delle Grazie non è in maniera categorica il naturale prolungamento della trazzera 409 bivio Tonnara Magazzinazzi-Madonna delle Grazie neanche se fa capitomboli.

Ecco le rappresentazioni del Catasto Borbonico del 1875

Per altro verso, abbiamo visto nella carta Borbonica la strada di Castellammare che fiancheggia la Chiesetta. Questa strada è l’antichissima Regia Via di Castellammare che attraversa il fiume San Bartoloneo in contrada Straccia Bisaccie ricca di mulini ed è completamente fuori orbita dalla trazzera che attraversa la contrada Scampati.

Adesso qui in basso propongo le carte IGM che mostrano l’impossibilità che la detta inventata Regia trazzera 409 non solo non costituisce il naturale prolungamento della R.T. spiazzo Madonna delle Grazie-SS. Salvatore-Madonna dell’Alto, ma un simile collegamento tra le due trazzere è letteralmente impossibile senza fare capitomboli. Le carte in basso riportate dimostrano pure che la trazzera che attraversa la contrada Scampati non è in maniera categorica la Regia trazzera di Castellammare.

Ancora, propongo in basso, la carta Schmettau 1720 ove è indicata a colpo d’occhio l’unica strada di Castellammare-spiazzo di Gammara (nei d’intorni di Gammara la carta mostra numerosi Casali) che tramite l’attuale S.S. 113 arriva alla Madonna delle Grazie. Osserviamo inoltre il bosco d’Alcamo e nessuna trazzera o strada per i Magazzinazzi.

Le sottostanti carte del Catasto del 1938 mostrano senza possibilità di errore che  a Gammara arriva un’ unica strada Regia Alcamo-Castellammare che attraversa il fiume San Batoloneo.  Questa strada per collegarsi con la Chiesetta della Madonna delle Grazie attraversa lo spiazzo di Gammara e si unisce con la 113 come indica la carta ove leggiamo chiaramente Regia trazzera di Castellammare.

Per altro anticipo che la contrada Gammara è ben distante dalla Via Vicinale San Leonardo.

Ecco la carta Catastale accorpata dai fogli 33-34-40-42

La superiore carta del Catasto 1938 mostra a chiare lettere che la Regia trazzera di Alcamo-Castellammare  inizia dalla Chiesetta (da me evidenziata) e prosegue (attraverso la S.S. 113) per le contrade Gammara

          (qui leggiamo Regia trazzera Alcamo-Castellammare), Valanche e Tempi Rossi.

 Nella parte superiore della carta ho segnato Scampati al  primo bivio, per indicare la falsa e inventata Regia trazzera 409 della Tonnara Magazzinazzi in argomento (prego il lettore di rivedere la Carta); mentre al secondo bivio arriva la Regia Trazzera di Castellammare.  Infine, da osservare che la contrada San Leonardo,  la Via Vicinale San Leonardo che attraversa la contrada Fontana della Pietra e si innesta  con la Via Eremita fino ad arrivare al Cimitero S. Spirito non ammette in maniera categorica collegamento con la Chiesetta o spiazzo della Madonna delle Grazie. Leggeremo tra poco nella “Relazione” che le trazzere di Castellammare e Magazzinazzi transitano per la contrada San Leonardo per collegarsi con lo spiazzo della Madonna delle Grazie (prego ancora il lettore di verificare la carta al fine di ammirare la falsità per antonomasia di quanto leggeremo).

 Concludo con la sottostante carta della città Alcamo che mostra la strada di Castellammare dalla Via Gammara si collega con la Madonna delle Grazie  attraversando il Corso Generale Medici (vale a dire la S.S. 113). Risulta chiaro e ben visibile che qualunque trazzera che inizia il cammino dalla Madonna delle Grazie non si può unire mai con la Via S.S. Salvatore e la Madonna dell’Alto se non attraverso vie e viuzze cittadine che certamente non sono e non erano  trazzere armentizie. Così pure con la contrada S. Leonardo contrada ben lontana a Nord-Est dalla Via Gammara.

Non mi resta che scrvere a chiare lettere che le mappe redatte dall’ex Ufficio Trazzere qui sotto riportate sono scarabocchi di tracciati indecifrabili che non attestano nulla e avvolgono pure le due trazzere armentizie come se fossero  gomitoli.

  

Avviso ancora una volta i lettori che le certificazioni e legittimazioni delle assurde usurpazioni avvengono su base catastale. Le trazzere, strade e vie cittadine del Catasto allargate a quasi metri 38 vengono allegati agli atti di legittimazione. Ecco un primo esempio di atto di legittimazione.

Abbiamo letto il verbale di liquidazione conciliativa come preambolo

Abbiamo letto il foglio e la particella catastale e la destinazione urbanistica della particella che stabilisce il prezzo da pagare a metro quadro. Il prezzo base è il terreno agricolo, maggiorato se ricade in area edificabile con ulteriore maggiorazione e se l’area è costruita è aggiunta ulteriore maggiorazione.

Adesso leggiamo il prezzo pagato a corpo. Scrivere a corpo è solo furbizia intellegente perchè il prezzo stabilito dalla legge è a metro quadro. Infatti il prezzo a corpo non è contestabile anche se il precedente calcolo a metro quadro fosse errato.

Infine riporto in basso la planimetria allegata all’atto di legittimazione che prova l’avvenuta legittimmare delle particelle catastale colorate in giallo.

Abbiamo letto quanto appresso: il tratto delle particelle 139 e 158 colorate  interessano la Regia Trazzera 390 Alcamo-Castellamare del Golfo; tratto trazzerale legittimato, senza specificare e provare che la trazzera era nei millenni passati strada armentizia di transumanza; suolo legittimato colorato in giallo.

In basso riporto la planimetria dell’Ufficio Trazzere che attesta l’avvenuta legittimazione affiancata dalla carta catastale, per ribadire per l’ennesima volta che l’unica e sola Regia trazzera non è assolutamente la Via vicinale San Leonardo, ma l’antica  forse millenaria trazzera che arriva allo spiazzo Gammara e continua fino alla Madonna delle Grazie innestando la S.S. 113 (già strada Romana che scende alle Aquis Segestanis che già conosciamo), come correttamente mostra la Catastale.

Ecco un altro esempio

Infine questa strada copiata nel 1952 dall’ Ufficio Tecnico Speciale delle Trazzere di Sicilia dalla carta Catastale urbana (da evidenziare tra l’altro che le trazzere non sono strade urbane ma di campagna) senza  alcuna prova che era nei millenni una strada armentizia larga quasi metri 38, è il solo documento ufficiale posseduto dall’Ufficio  che prova la “beffarda” appartenenza al demanio della Regione e  la legittimazione della particella.

Sono per caso questi le carte in quanto titoli inoppugnabili come è stato scritto nei Decreti Assessoriali a giusticazione delle trazzere decretate? Sono solo carte improvvisate da impostori, ciarlatani, manigoldi e aguzzini;

4)Quanto abbiamo letto sopra sono solo bugie e falsità che ingannano sicuramente la fede pubblica. A tal fine ripropongo per comodità di lettura le precedenti carte del Catasto ed IGM per significare che nelle carte Catastali esiste solo la testuale “Regia trazzera di Castellammare” che inizia il cammino dalla Madonna delle Grazie scende in contrada Gammara (e non mai San Leonardo) e dalla contrada Timpi Rossi arriva in contrada Straccia Bisaccie e attraversa il fiume S. Bartolomeo per Castellammare. Invece le carte IGM mostrano  la trazzera che attraversa la contrada Scampati continua in linea retta fino ad incrociare la trazzera di Orlando e con curva a gomito arriva in contrada Timpi Rossi e si unisce con la strada di Castellammare.

Ecco le mappe

Resta chiarito che la trazzera Magazzinazzi incrociando la Via di Orlando arriva al traguardo. Altra prova intellegibile come punto di arrivo  della tazzera Magazzinazzi c’è la fornisce la eccellentissima carta (per la specifità del caso e per la chiarezza) del 1835 (data approssimata) del catasto di Alcamo Mortillaro che conosciamo fin dalle prime battute di questa rubrica.

Ecco uno stralcio

Si osservano a chiarissime lettere la Via Faraci (vale a dire Via della Foce), Via Magazzinazzi ( vale a dire Via Scampati), Via Stracciabisaccie, Via Orlando (con mulino), contrada Cavaseno, contrada Valanche e Via Modica. Più chiaro di così si muore!

Abbiamo piena conferma dalle carte sopra viste che la Regia trazzera di Castellammare è la vera testuale ed anche  unica strada che arriva allo spiazzo di Gammara e raggiunge , tramite la S.S. 113 alla periferia di Alcamo ,la Madonna delle Grazie od anche Porta Trapani (moderna). Mentre la trazzera Tonnara Magazzinazzi è inventata e quindi certamente falsa.

Continuiamo a leggere la Relazione di Demanialità che sotto riporto il brano.

Dopo la lettura la ripugnanza mi aumenta fino alla nausea  per le seguenti parole: “Dagli accertamenti relativi risulta, come dalla <corografia allegata> e con l’andamento su citato, passato successivamente per le seguenti località…”. Non conoscendo il significato di ”corofrafia” ho consultato il vocabolario on line Treccani. Ecco il significato:

corografìa s. f. [dal lat. chorographĭa, gr. χωρογραϕία, comp. di χώρα o χῶρος «regione» e -γραϕία «-grafia»]. – 1. Studio di una regione più o meno ampia della Terra, sotto il punto di vista fisico e antropico con la ricerca dei rapporti di interdipendenza tra i fatti osservati. Anche, lo stesso che corologia. 2. Una delle parti del progetto preliminare per la costruzione di una strada, costituita dalla carta topografica sulla quale è riportato l’andamento planimetrico della strada medesima.

         Ho letto e riletto numerosissime volte la Relazione,  non ho trovato nessun tipo di studio in particolare fisico antropico, cioè relativo alla terra e all’uomo.  Siccome sono state demanializzate le trazzere armentizie un argomento calzante poteva essere la dimostrazione magari con una  testimonianza  di antichi pastori (ecco l’uomo) che avevano attraversato in transumanza la  trazzera Magazzinazzi-Alcamo, che la strada era erbosa adatta a far brucare gli armenti e possedeva una larghezza di metri 38 per il passaggio di mille armenti. Inoltre avuto riguardo alla corografia la “Relazione” non riporta nessun progetto preliminare o postumo e nessun andamento planimetrico stradale della trazzera in parola. La mappa riferita alla trazzera è solo uno schizzo che vale neanche un fico secco.

Come planimetria che intelligentemente non fa commettere errori, adopera a proprio piacimento sempre e pedissequamente la carta catastale (dove le linee rette diventano curve, le curve a volte diventano rette, a zig-zag ed anche circolari; infine le vie pubbliche anche cittadine diventano Regie Trazzere armentizie). Infine certifica le trazzere  di metri 38 circa sia con il Catasto agrario  che con il Catasto Urbano.

Continuando la lettura della Relazione leggiamo la “tiritera” del percorso che  abbondantemente fin dalle prime di queste  pagine abbiamo dimostrato non solo la falsità, ma addirittura con le carte IGM e la carta Schmettau del 1720 e altre carte storiche abbiamo dimostrato l’inesistenza dell’intera trazzera.  Ripeto per l’ultima volta che le carte e le mappe riportate sopra riconoscono una e una sola Regia strada Alcamo-Castellammare che inizia dalla Madonna delle Grazie, percorre un tratto della vecchia S.S. 113 immettendosi in contrada Gammara prosegue per la contrada Timpi Rossi e arriva in contrada Striaccia Bisacce e attraversando il fiume S. Bartolomeo per arrivare in territorio di Castellammare in contrada Merla.

Ecco le mappe dell’Ufficio Trazzere e del Catasto.

Si nota perfettamente che l’Ufficio che ”ha studiato a fondo le trazzere armentizie” ha invertito i percorsi del Catasto: la vera e unica Regia Trazzera di Castellammare in contrada Valanche la devia nella via vicinale San Leonardo  ( rammento che per le leggi Romane le Vie Vicinali erano strade private che divenivano vie pubbliche quando si perdevano le tracce dei creatori della strada), senza possibilità alcuna di attraversare la contrada Gammara e fermarsi alla Madonna delle Grazie; la trazzera Magazzinazzi continua il cammino senza alcuna deviazione e camuffando la contrada Valanche con la contrada Gammara ed ignorando la contrada Fontana della Pietra arriva alla Madonna delle Grazie scartando pure la S.S. 113.

Andando avanti con la lettura della Relazione il percorso che abbiamo letto è il seguente:

Resta momentaneamente (perché tra poco leggeremo altre ragioni che negano l’esistenza della trazzera in argomento) chiarito che i percorsi sono interamente falsi.  Infatti con i sopra indicati percorso la “Trazzera  409” non inizia dalla Tonnara Magazzinazzi e neanche arriva alla Madonna delle Grazie.

Leggiamo adesso la corografia completamente falsa.

Brevemente, in nessuna mappa Catastale abbiamo letto strada Comunale Gammara, ma abbiamo solamente letto Regia trazzera di Castellammare che attraversa la contrada Gammara.In secondo luogo in nessuna carta IGM è rappresentata.

Ecco la carta Catastale e la IGM 1852

Dulcis in fundo riporto in basso la Relazione di Demanialità della Trazzera Regia 390 Alcamo-Castellamare ove leggeremo che la trazzera ha inizio alla Madonna delle Grazie per andare a Castellammare. Dagli accertamenti relativi risulta dalla “corofrafia allegata” passante per le seguenti contrade: Madonna delle Grazie, San Leonardo Tempi Rossi, Cavaseno, Orlando, Straccia Bisacchie.

Osservo con immediatezza che la contrada Gammara non è giustamente indicata e che dalla Madonna delle Grazie la trazzera salta in contrada San Leonardo. Allora il Demanio Trazzerale ci deve chiarire il percorso che unisce la Madonna delle Grazie con la contrada San Leonardo.

Per altro verso nel brano sottostante la Relazione in parola come prova della stupida della demanialità scrive e leggiamo pure che la trazzera è denominata “ Gammara Timpirosse”.

Ma come abbiamo visto non solo le due contrade San Leonardo e Gammara non si incontrano, ma  neanche s’incontrano le contrade Gammara-Timpi Rossi  perché separate dalla contrada Valanche che si trova al centro. In altre parole, come mostrano le carte Catastali sotto riportate la trazzera che attraversa le contrade un parola sono Madonna delle Grazie-Gammara-Valamche, Timpi Rossi.

Altra prova concreta c’è la fornisce la carta della città di Alcamo ed il quadro unico del Catasto che riporto entrambi in basso.

Infine per la trazzera Tonnara Magazzinazzi attraversando la contrada San Leonardo l’Ufficio Demanio Trazzerale ci deve spiegare come può arrivare alla Madonna delle Grazie non passando da vie e viuzze cittadine.

Risulta abbastanza chiaro che le due Relazioni di Demanialità Tonnara Magazzinazzi-Alcamo  e Alcamo-Castellammare sono in piena contraddizione e le mappe che abbiamo visto dimostrano che le trazzere “saltano di palo in frasca”.

Ultimissima avventura del teatrino del signor  Bonaventura è la seconda pagina della Relazione di Demanialità della Regia Trazzera n. 409 Tonnara Magazzinazzi Alcamo dal titolo “ATTI PROBATORI” che riporto interamente in basso.

Siccome sono stanco, “nauseato e schifato” di ciò ho letto nelle Relazioni e di ciò che ho visto mappe redatte dall’ex Ufficio Trazzere che fra l’altro  ho cercato di riportare fedelmente – con difficoltà e rigore di trovare le giuste parole -in questa mia rubrica in questi ultimi anni pubblicazioni sulle trazzere di Alcamo. Ora non sopporto più di leggere ancora balorde falsita del tutto  evidenziate, in particolare sulle  trazzere della mia amata Alcamo non esclusa la Sicilia. Allora con questa pagina originale della Relazione di Demanialità della trazzera 409 Magazzinazzi esaurisco con un breve commento le ultime balordagini odiose e lascio ai lettori buona volontà ulteriori commenti più approfonditi.

Osservo che proprio dagli atti probatori abbiamo letto le seguenti testuali parole:”Trazzera di Gammara e Timpirossi che esce dalla Madonna delle Grazie per andare a Castellammare del Golfo la quale conduce fino al fiume Foggia ossia Magazzinazzi…” …”Questa trazzera arrivando alli Timpirosse “fa via ossia entrata pubblica che conduce ai mulini di Orlando e Straccia  Bisaccie nella quale confinano”…

Come possiamo spiegarcelo (“il tedioso e indecente”) seguente teorema: la trazzera inizia dal bivio Tonnara Magazzinazzi attraversa le contrade Scampati, Piano Rina, Tempirossi, Gammara (peraltro già sappiamo che la contrada Tempirossi non si incotra con la contrada Gammara), S. Leonardo (sappiamo pure che la contrada S. Leonardo con si incrocia con la Madonna delle Grazie), Madonna delle Grazie e ancora continua con altra Regia Trazzera 486 fino alla Madonna dell’Alto. Al ritorno invece come abbiamo appena letto e testualemte riscritto come atto di prova (quindi inoppugnabile) il seguente percorso: Madonna delle Grazie, Gammara (non più San Leonardo), Timpirosse, Orlando Stracciabisaccie e arriva al fiume Foggia.

         Allora l’atto di prova che abbiamo letto esprime a chiare lettere la falstità dell’intera Regia Trazzera 409  perché alla Contrada Straccia Bisacce arriva e inizia il cammino l’antica arteria Alcamo Castellammare del Golfo  Regia Trazzera così denominata in Catasto e conferma da numerose altre mappe che abbiamo visto: Schmettau 1720, Smith 1726.

Altro paradosso  inspiegabile perché costituisce un madornale imbroglio perchè dalla contrada Straccia Bisaccie fino alla foce del fiume San Bartoloneo l’ex Ufficio Trazzera ha disegnato altra Regia Trazzera esattamente la n. 487. Allora  questo tratto di trazzera è attraversato contemporaneamente da due trazzere armentizie, esattamemte la 409 arriva alla Tonnara Magazzinazzi  e la 487 che arriva alla foce del torrente Foggia.  Così pecore ed armenti scaricano il frumento ai magazzini ed si caricani di tonni, mente alla foce del fiume S. Bartoloneo si fanno un bel bagno. Ripugnante!Nel quadro unico dell’Ufficio Trazzere sottostante ho evidenziato con tratti di penna di colore rosso la Regia di Castellammare che finisce al Fiume di San Bartolomeo e incontra la inventata Trazzera 409 Tonnara Magazzinazzi-Madonna delle Grazie che attraversa la contrada Scampati e si incotra con altra inventata Regia Trazzera Castellammare-Isola delle Femmine. E’ ben visibile che il fiume S. Bartolomeo è ben lontana dalla contrada Scampati e tra le due trazzere c’è appunto la Trazzera 487  evidenziata con tratto di penna di colore azzurro. Fine momentanea della tragedia.

Come ultimo paradosso che annulla senza remissione di peccati la trazzera Tonnara Magazzinazzi-Alcamo c’è la racconta la Statistica del 1845.Ecco il racconto della Relazione di Demanialità che ripropongo il brano per tenerlo fresco e sott’occhio:

Abbiamo letto come atto probatorio (che ha giustificato il Decreto Assessoriale) che intorno al 1840 la Direzione Generale Rami e Diritti Diversi ha accertato e pubblicato nel libro di Statistica usurpazioni nelle contrade Gammara, Timpe Rosse e Scampati. Dico subito che l’elenco non è completo perché mancano raccordandoci con la trazzera Tonnara Magazzinazzi-Alcamo altre due contrade che sono: contrada Pile e contrada Fontana della Pietra. Adesso per comodità di lettura ripropongo in basso le località del cammino del trazzera 409 in parola

Tenendo presente l’andamento della trazzera le usurpazioni partano dalla contrada Scampati dove inizia la nostra trazzera 409 in argomento. Pertanto il tracciato delle usurpazioni accertate nel 1840 è il seguente: Scampati, Tempi Rosse, Pile, Fontana Pietra e infine Gammara.

Ecco la sequenza dei percorsi nei quadri Catastali riuniti

Adesso esce fuori la scommessa: è possibile che il Borbone in cerca di denaro per costruire le strade in tutta la Sicilia, accerta e sicuramente incassa denaro per le usurpazione di tutte trazzere di Alcamo  e non tiene conto di un tratto di trazzera che attraversa le contrade Piano di Rina e Bosco d’Alcamo e  interrompendo il percorso della trazzera 409 accerta le usurpazioni nelle sei contrade Scampati, Tempi Rosse,  Pile, Fontana Pietra e Gammara? Da tenere presente che le contrade Pile e Fontana della Pietra è attraversata in beffa alle carte topografiche che abbiamo visto, dalla Regia Trazzera 390 di Castellammare del Golfo, come nella mappa evidenziata.

         Per farla breve l’ex Ufficio Trazzere nominando la Statistica e le contrade  (Scampati, Tempi Rossi e Gammara) che il Borbone ne  ha accertato le usurpazioni, vorrebbe sbandierare una antica prova che la trazzera  della Tonnara Magazzinazzi  è una Regia Trazzera armentizia. Invece la Statistica prova che in  tutta Alcamo non esistevano strade armentizie di lungo percorso. Le usurpazioni sono state accertate nelle 18 contrade con i nomi dei proprietari, le qualità del terreno, le colture e gli anni trascorsi dall’avvenuta usurpazione; non  nomina le strade o la trazzera armentizia.  Ripeto che la Statistica approda dopo circa 70 anni di studi, ricerche e disposioni normative volte a reperire denaro per la costruzione delle strade che in tutta la Sicilia non esistevano. L’ex Ufficio Trazzere ha visitato l’Archivio di Stato Gancia di Palermo a propria convenienza, perché la Statistica prova le usurpazioni nelle sei Province (Palermo, Messina, Catania, Noto, Trapani e Caltanissetta), però non ha messo piede nell’Archivio di Stato “Catena” di Palermo che conserva l’intera storia di ricerca e regolamentazione delle trazzere armentizie della Sicilia con la busta 275 (l’intero lavoro del Maestro Segreto Marchese Buglio e della regolamentazione delle trazzere armentizie è interamente plasmato in questa mia rubrica  con il capitolo V  [primo provvedimento del Maestro anno 1785] e tutt’oggi continua senza fine.

         Abbiamo già visto le pagine della Statistica che riguardano le usurpazioni nella contrada  Scampati, ove inizia la trazzera 409 della Tonnara Magazzinazzi, in basso riporto le restanti usurpazioni delle contrade Timpi Rossi, Pile, Fontana della Pietra e Gammara. Ricordo che in contrada Tempi Rossi si congiungono le due trazzere 390 di Castellammare e 409 della Tonnara Magazzinazzi. Lo stralcio della carta  Catastale della contrada Timpi Rossi mostra il punto d’incontro delle due trazzere a sinistra si leggiamo appena Regia.

Invece le contrade Pile e Fontana della Pietra li troviamo lungo la Via Vicinale San Leonardo come possiamo osservare in basso nella carta del Catasto.

Le carta mostra che contrada Gammara è attorniata alle spalle dalle contrade Valanche e Fontana della Pietra. A Sud-Ovest si allaccia con la S.S. 113 (aquis Segestanis) che arriva alla Madonna delle Grazie.  Inizio con la contrata Timpi Rossi seguita dalle Contrade Pile, Fontana della Pietra e Gammara.

CONTRADA DELLI TEMPI RUSSI

Sono stati usurpati e pagati mq. 16.732,3200

Tumoli     6x 1.088 =  6.528,0000

                Mondelli   35 x 272,1152=      9.524,0320

Carrozzi  38 x 17,0072 =             646,2736

Quartigli      8 x 4,2518 =               34,0144

TOTALE metri quadrati     16.732,3200

I fogli sottostanti non evidenziano pascoli, ma coltivazioni di frumenti e vigneti.

CONTRADA PILE

In basso ho riportato lo stralcio della carta Catastale e la carta del Demanio Trazzerale per indicare che l’antica contrada Pile in Catasto  è stata inserita nella  contrada San Leonardo attraversata dalla Via Vicinale San Leonardo e demanializza Regia Trazzera 390 Alcamo-Castellammare. Osserviamo che il tratto colorato in giallo è stato pagato e legittimato. Il Borbone ha accertato mq. 6.529.38 ed ha riscosso la relativa somma. Oggi il legittimo proprietario ha pagato alla Regione l’importo sottostante al netto di tasse bolli e spese e consulenze. Dal 1845 sono passati quasi tre secoli. Il Borbone ha perdonato gli usurpatori dopo 90 anni di possesso. E la Regione con carte false fa?…

La falsità trazzera è lapalissiana perché la Via Vicinale San Leonardo è diventata senza alcuna prova trazzera Regia di metri 38. Con la carta Catastale del 1938 che ho sopra riportato la strada era già demaniale (articolo 822 del Codice Civile del 1941 che annulla le leggi del 1923 e del 1927). Infatti i decreti assessoriali creando 11.500 Km di trazzere armentizie in Sicilia hanno aggiunto un comma all’articolo 822 del Codice: alle strade ed autostrade sono state aggiunte in Sicilia le trazzere armentizie. Complimenti! l’assessore è legislatore!

Tumoli     3x 1.088 =  3.264,0000

Mondelli   11 x 272,1152=   2.993,2672

Carrozzi  15 x 17,0072 =      255,1080

Quartigli      4 x 4,2518 =       17,0072

TOTALE metri quadrati     6.529,38

CONTRADA FONTANA DELLA PIETRA

Sono state accertate mq. 4.182,3888 di usurpazione

Tumoli     3x 1.088 =  3.264,0000

Mondelli   3 x 272,1152 =    816,3456

Carrozzi  6 x 17,0072 =       102,0432

TOTALE metri quadrati 4.1823.888

CONTRADA GAMMARA

Sono state accertate mq. 5.130,5402 di usurpazione

La Regia Trazzera di Castellammare segnata in Catasto oggi è Regia Trazzera Tonnara Magazzinazzi – Alcamo n. 409.

Tumoli     3x 1.088 =  3.264,0000

Mondelli   6 x 272,1152=      1632,6912

Carrozzi  13 x 17,0072 =             221,0936

Quartigli      3 x 4,2518 =               12,7554

TOTALE metri quadrati     5.130,5402

Per  chiudere, penso in bellezza, pubblico un’ultima bellissima, affascinante e grandiosa mappa che riporta tutte le principali arterie stradali di Alcamo del 1720 che ho acquisito dal più importante Archivio del mondo occidentale  che si trova in Spagna nella città di Simancas. Purtroppo la visibilita di lettura è scarsa tanto che ho pensato di trascrivere le strade sotto la mappa.

Ecco la carta

Da sinistra  in alto verso destra; cammino di Salemi; cammino di Calatafimi; cammino di Trapani; cammino Castellammare via Boscado (bosco) e via che attraversa il Fiume San Bartolomeo (che incontra la strada di Ponte Bagni); strada Scampati; cammino del Sol – Castello di Calatubo; cammino di Valguarnera con bivio che arriva alla “Porta dei Saccari”; cammino di Coniglione (Corleone). In alto a sinistra sono indicati il Fiume Caldo e il Fiume Freddo.

L’elenco delle strade di lungo cammino che abbiamo letto, a mio parere, è quasi completo tanto che li rapporto alle Regie Trazzere create dai Decreti Assessoriali. Esse sono:

  • Cammino di Salemi vale per Rosignolo – Vita – Salemi;

  • Cammino di Calatafimi;

  • Cammino per Trapani e Valguarnera;
  • Cammino Castellammare Via Boscado e via che attraversa il fiume San Bartolomeo;

  • Strada Scampati

Con questa carta del 1720 otteniamo la certezza che la strada Scampati si collega con Calatubo – contrada di 600 salme di terreno coltivato a frumento che veniva trasportato ai molini di Orlando, Straccia Bisacce, Magazzinazzi e caricatore di Castellammare. Nega con certezza l’esistenza della Regia Trazzera Tonnara Magazzinazzi n. 409 che arriva alla Madonna delle Grazie  invece di Calatubo e nega pure il percorso della Trazzera Regia Alcamo-Castellammare che percorre la Via Vicinale San Leonardo che in questa fa bivio per Calatubo non per la Madonna delle Grazie.

  • Castello di Calatubo

  • Cammino per Coniglione che abbraccia Petralonga.

Tutte le trazzere sopra elencate seguendo la Statistica sono state plasmate e illustrate con questo intero capitolo XI.

Mi fermo qui nella piena coscienza che ancora restano da indagare e studiare sui meandri di altre dieci Regie Trazzere di Alcamo divenute armentizie, perché nauseato di leggere schifezze e scrivere fatti da azzecca garbugli.

Ecco le restanti 10 trazzere armentizie create dall’ex Ufficio Trazzere.

La prossima puntata che sarà l’ultima delle annosa serie di questa mia rubrica Sabato 27 marzo 2021. Per chiudere la Storia delle trazzere restano da scoprire le strade costruite dal Borbone di Spagna.  Potrei intrattenermi ancora per elencare le strade costruite dopo l’unificazione del Regno d’Italia fino al 1954. In appendice riporto le Relazioni di Demanialità della Regia Trazzera Tonnara Magazzinazzi-Alcamo n.409 e della Regia Trazzera Alcamo-Castellammare del Golfo n. 390 e

Antonino Messana

Bibliografia

Contrada Scampati-Cataldo Carlo – Magazzinazzi  Storia di Alcamo – Territorio, archeologia, eventi e personaggi – Volume I pagina 67.

Appendice

Come è possibile che un Ufficio addetto al Servizio del Demanio Trazzerale che opera dal 1917 con Decreto Regio non convertito in legge e con leggi Monarchiche comanda i Comuni di tutta la Sicilia di non rilasciare licenze edilizie in suoli di Trazzere Regie da loro inventate? L’Archivio di Stato di Trapani custodisce fascicoli per tutta la provincia di vie pubbliche che secondo la legge del 1817 del “contezioso amministrativo” delegava Sindaci e Intendenza a recuperare denaro dagli usurpatori. Ecco alcuni esempi di fascoli che ho prelevato dall’Archivio di Trapani. Assicuro che si trovano simili per tutta la Provincia, come si troveranno negli Archivi di tutte le Province della Sicilia. Che altre prove occorrono per dimostrare che gli usurpi sono state tutte pagate?  Inoltre nell’Archivio Storico di Erice si trovano pure i processi per usurpazioni di suoli trazzerali.

In chiusura di questa mia storia delle Regie Trazzere, la Statitica dimostra a chiare lettere che in tutta la Sicilia le usurpazioni sono state accertate e pagate per contrade nelle sei province e prescindono dalle strade di lungo percorso da città a città o dentro il territorio comunale. Allora le 690 Regie Trazzere che coprono 11.500 Km sono per dir poco vergognose.

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