La campagna elettorale di Accardo

Blitz “Ruina”: l’elezione a sindaco grazie all’aiuto dei mafiosi. Accardo inguaiato per non aver dato retta a un cittadino che si era lamentato di schiamazzi notturni

Una elezione viziata dal sostegno dell’associazione mafiosa. Il candidato sindaco battuto, Nicola Cristaldi, all’indomani della sua clamorosa sconfitta, aveva cercato di tornare a sedere sulla poltrona di primo cittadino di Calatafimi Segesta, dopo gli ultimi dieci trascorsi a fare il sindaco di Mazara, aveva lanciato alcune dichiarazioni che prefiguravano certezze sul fatto che la campagna elettorale era stata condizionata. Si ritrovò superato dal suo ex assessore Accardo che con lui aveva condiviso l’amministrazione del Comune di Calatafimi nel periodo tra il 1997 e il 2007. La fotografia di quella campagna elettorale sporcata dalla compravendita dei voti pilotata dal clan mafioso locale, si coglie perfettamente nel provvedimento di fermo eseguito la notte scorsa dai poliziotti dello Sco e delle Squadre Mobili di Trapani e Palermo. Sco, Squadre Mobili di Trapani e Palermo costituiscono il gruppo che sta dando la “caccia” al latitante Matteo Messina Denaro, capo mafia ricercato dal 1993.Ed è proprio nel contesto della ricerca del super latitante che gli investigatori della Polizia si sono imbattuti nella vicenda elettorale che ha avuto come vincitore l’attuale sindaco Nino Accardo, in carica dall’aprile del 2019.

In questo dialogo parlano Salvatore Craparotta e sua moglie:

SALVATORE C.:-… ce li siamo comprati i voti…

MARIA C. :-… tutti comprati sono…

SALVATORE C.:-… tutti comprati..

MARIA C. :-… tutti….

SALVATORE C.:-… 50 euro ogni voto ..quanto ci è voluto? sono 1900 voti…anche se

sono 2000…..due per cinque dieci mila euro…

MARIA C. :-… inc…

SALVATORE C.:-… inc ..quasi100

MARIA C. :-… inc…

SALVATORE C.:-… inc ..c’erano 100mila euro messi da

MARIA C. :-… di lato..

SALVATORE C.:-… a disposizione per comprarsi tutti sti voti…ne abbiamo spesi di

meno perché sono stati invece di … invece di 2000 sono stati 1900 e

rotti … i voti .. minchia … sono rimasti un po’ di soldi …

Cosa nostra si è mossa per sostenere Accardo, “Nino è a portata di mano”. Come si carpisce da un colloquio tra Gennaro e l’ex numero uno dell’azienda di trasporto urbano di Trapani, Atm, Salvatore Barone, un deus ex machina del trasporto pubblico nel capoluogo, per essere stato a lungo già direttore della municipalizzata Sau. Barone in passato è stato anche sindaco di Calatafimi. Sempre in prima fila nelle processioni religiose nel suo paese.

GENNARO:-… fai bene… come vanno la le cose?

BARONE :-… eh firriamu…

GENNARO:-… al comune … inc….

BARONE :-… al comune si sono sistemate … almeno ora siamo più tranquilli…

GENNARO:-… eh…

BARONE :-… va bene con Nino ci si può parlare….

GENNARO:-… si… no …no….

BARONE :-… Nino è sempre a portata di mano, quindi …poi c’è mia figlioccia pure …

Dopo la elezione però sono accadute alcune “incomprensioni” tra il sindaco e il cartello mafioso che lo aveva sostenuto, tanto che Pidone in un dialogo dice di averlo incontrato e averlo “preso di petto”.

GUCCIARDO: minchia perciò Nino si comporta da testa di cazzo…

PIDONE : nente…

GUCCIARDO: minchia dovrebbe camminare anzi così che dice guarda mi hanno fatto

eleggere con un bordello di voti…

PIDONE : perché… capisci? è stato un poco… poi è troppo… siccome … inc… (sussurra) e

lui sembra…

GUCCIARDO: sheeeeee…

PIDONE : ma tu sei cretino… quello ti copre le spalle completamente…

GUCCIARDO: uhm…

PIDONE : fa tutto lo scimunito… ma non fa un cazzo… un poco di…

ultimamente…

GUCCIARDO: ma chi è?

PIDONE : inc… poi la cosa… se la giunta l’ha votata…

GUCCIARDO: uhm…

PIDONE : se l’hanno approvata allora… c’è da vedere questo…

GUCCIARDO: questo mi ha fatto capire che hanno tutte le carte in mano per potere… e sono

pronti per cominciare ora… che glielo disse quella di là inc… e ora le hanno

mischiate…

PIDONE : un aborto preciso … minchia ci sono lamentele … sapiddro come di quelli

che lo portavano… minchia … dice … mah? .. boh…

GUCCIARDO: minchia… che sto vedendo … minchia dovrebbe essere a mangiare con tutti

… disponibile con tutti…

PIDONE : minchia io l’altra volta me lo sono preso di petto e l’ho mandato a fare in

culo… avanti ieri …qualche settimana fa l’ho incontrato … piglia ed a fatto

finta che nemmeno ci ha visti a noi… né a me e nemmeno a Peppe…

GUCCIARDO: pure…

PIDONE : eravamo con la Jeep…

GUCCIARDO:  minchia … ti saresti potuto priare … e dire … guarda … minchia

GUCCIARDO: dagli n’quadrata droco per vedere se accetta e se gli hanno

rilasciato l’autorizzazione oppure no…

PIDONE : li?

GUCCIARDO: eh… dico chi è … chi sono quelli dentro la giunta che sanno… che io appena lo

vedo gli dico

PIDONE : inc…(sovrappone la voce, e chiama Peppe)

GUCCIARDO: gli dico …Ni .. ma che minchia di testa hai … cornuto della be buttana.

Una campagna elettorale costata in modo pesante, ed è lo stesso Accardo a dirlo parlando a telefono con tale Agostina Gerardi, non sapendo di essere intercettato.

ACCARDO: sto pagando per questo e per quello, perché ieri non ho dovuto pagare

un’altra rata di 1000 euro a quello là di…! …

… omissis…

GERARDI: le cose grosse lasciale stare… non la fare più! Umm, boh poi fai tu, io non posso…

ACCARDO: no … no … me lo devo togliere .. tanto … ti sembra che tra quattro anni mi

candido di nuovo? … difficile mi sembra …

GERARDI: va beh … ma che c’entra con i prestiti che c’entra, ehhhh…

ACCARDO: va beh … sempre perché sai poi, magari … non è che siano tutti persi ci si …

inc … però sai com’è se tu li aiuti poi magari ti danno una mano di aiuto…

Ma a far avere certezza dei comportamenti illeciti in campagna elettorale è stata una circostanza nata ben al di fuori del circuito mafioso. A inguaiare Accardo sono le bravate notturne  in contrada Sasi, all’interno di rioni popolari, di alcune persone che a un certo punto infastidiscono una persona. Stanca di dover passare notti in bianco, decide di rivolgersi al sindaco Accardo, che però non appare molto contento di quella telefonata. Nel dialogo tra i due la conferma della compravendita dei voti , e a un certo punto il soggetto insoddisfatto delle parole di Accardo, come a voler dire io ti ho aiutato e tu adesso mi snobbi, sbotta facendo riferimento a persone che a suo tempo sono andate a bussare alla sua porta per il voto, “cristiani” ai quali era difficile dire di no.

L :-… come che ci entra…fanno bordello tutta la notte e nemmeno mi fanno dormire,

possibile mai la ma ehhh … o siete solo buoni a bussare a quella cazzo di

porta per un .. cazzo di voto.?!

ACCARDO:-… chi??? ma che stai dicendo, devi cercare di parlare pulito innanzitutto e in

maniera educata come come le persone civile

L :-… educato sono

ACCARDO:-… allora e allora e allora modera il linguaggio .. parla pulito…

L :-… io pulito parlo la … inc … questa cazzo di testa

ACCARDO:-… inc … questo .. questo … questo, questo non è modo, questo, questo non è

modo di esprimersi, in ogni caso questi cani sono…

L :-… io questo sono, per ora sono agitato … sono quattro giorni che non dormo lo

volete capire

ACCARDO:-… va be .. non so cosa farti

L :-… ahh non ha niente da fare la…è solo per venire a bussare alla porta la per

il cazzo di voto volete.

ACCARDO:-… a te non ti ha domandato niente nessuno L

L :-… certo .. sono venuti anche cristiani qua … lì … che mi hanno dato i

soldi… mi hanno dato per farlo salire a lei

ACCARDO:-… e allora vai da questi che…che…che ti hanno cercato, a me non ti ho cercato

L :-… ora vado in caserma e denuncio pure a lei

ACCARDO:-… benissimo…vai in caserma…

L :-… che lei è salito grazie la coi voti che gli abbiamo fatto comprare qua.

Gli investigatori a questo punto hanno deciso di sentire l’interlocutore del sindaco che ha confermato: “a casa mia si presentò una persona che mi promise la somma di 50 euro per ogni voto che avrei fatto convogliare in favore del candidato sindaco Accardo Antonino. In tale occasione mi vennero consegnati piccoli volantini elettorali, già compilati, sui quali era riportato il nome dell’Accardo Antonino…in effetti dopo l’elezione dell’attuale sindaco di Calatafimi Segesta, Accardo Antonino, mi vennero consegnati i soldi promessi direttamente da parte della persona che era venuta in precedenza cercarmi. Sottolineo che diversamente da come promesso mi vennero consegnati 30 euro, cosa che mi infastidì tanto che chiesi spiegazioni. Questi rispose che quella era la somma che gli era stata data dal sindaco, Accardo Antonino, per pagare i voti ricevuti da parte di colore che lo avevano votato”.

E se parlando con i poliziotti l’uomo non aveva detto tutto, intercettato poche ore dopo l’interrogatorio entrava ancora di più nei particolari, parlando anche con sua moglie:  “ascolta ci pensi quando è venuto lo zu Cola? … oh … per il fatto delle votazioni … e ci hanno dato i soldi lì … a tutto il quartiere lì … che ha pagato le persone che hanno votato li per il Sindaco … per questo … è … per il fatto del Sindaco … eee … hanno preso uno a caso loro qui … hai capito…difatti lo zu Cola glielo ha fatto eliminare pure … non mettete il nome dello zu Cola e non lo hanno messo .. questa persona è venuta qui a portare i soldi per il fatto delle votazioni per fare salire il Sindaco come classifica per il fatto delle votazioni hai capito.

Secondo le indagini “zu Cola” sarebbe l’imprenditore Nicolò Spoto.

Il testimone ha anche riferito di incontri tra Accardo e Pidone: …si … io ci andavo … però io lavoravo e diverso qui … io lavoravo lì per guadagnarmi il pane .. li … e mi fa ..e chi c’era lì? ..gli ho detto e chi c’era li? .. gli ho detto … c’era il signor ACCARDO Nicola .. PIDONE e Saro LEO … loro tre li… ma a distanza di quando sono venuti prima uno e poi l’altro lì .. questione di cinque minuti .. il tempo che è arrivato .. per esempio ACCARDO e dopo cinque minuti … il tempo che è arrivato… per esempio ACCARDO e dopo cinque minuti e arrivato Saro LEO li … oh … e a me mi hanno mandato a comprare le sigarette … perché sono andato a comprare le sigarette … però quando sono tornato li … il signor Sindaco … ho visto… io ho aperto la porta … perché ho aperto la porta .. perché so che c’è Nicola … piglia … aveva una cosa che si è messo… in tasca li … non so cosa era … però il gesto che ha messo una cosa in tasca ..

La circostanza che un soggetto era stato sentito in Questura a Trapani a proposito della compravendita di voti alle elezioni del 2019, cominciò presto a circolare nel paese, tanto da indurre il sindaco Accardo a consultarsi con un avvocato, me anche la famiglia mafiosa aveva appreso ogni cosa e Pidone convocò un summit:

PLACENZA: …quella cosa ancora cammina? … ancora cammina?…

PIDONE: …non lo so … non lo so perché sinceramente uno parla di meno che è meglio …

PLACENZA: …ma questo l’altro ieri ci ha parlato Cola…

PIDONE: …perché … non sa da dove minchia arrivano le cose e poi … capisci … inc … che

minchia ti interessi?…

PLACENZA: …Cola ci ha parlato con inc … “mio fratello è pazzo” … a quanto pare ha

menzionato un bordello di persone questo …

PIDONE: …ah … vero è …

PLACENZA: …si …

PIDONE: …dico … si è accertato …

PLACENZA: …Cola me lo ha detto …

PIDONE: …uhm …

PLACENZA: …per te e per Saro … inc … castellammarese .. a lui…

PIDONE: …si? … ah … pure il castellammarese? … e … inc?…

PLACENZA: …boh … inc … cazzo … gli ho detto … chi cazzo è stato? … Cola mi ha detto …

boh … che ne so … poi ha parlato con … inc … ieri … l’altro ieri … quando ci

ha parlato … e mi ha detto … dice … lascialo andare … mio fratello è pazzo …

è pazzo gli ho detto …

PIDONE: …pure a Saro ha nominato?…

PLACENZA: …si…

PIDONE: …no … non lo sapevo questo …

PLACENZA: …Cola me lo ha detto … inc … quando sei venuto tu … all’indomani mattina o

lo stesso giorno…

PIDONE: …eh…

PLACENZA: …inc … era coricato a casa …

PIDONE: …e che c’entra quell’altro? … pure a quell’altro …

PLACENZA: …gli ho detto .. ma lui lo conosce? .. gli ho detto … era coricato .. inc … c’era

sua moglie … “dov’è?” … dice … “coricato” … “che devi parlare con lui?” … le

ho detto … “con lui devo parlare” … e sono salito …

PIDONE: . “mischina” quella  sarà bruciata …

PLACENZA: …no… no … con me … mi ha detto … quand’è mi fa salire … scendere … non ne ho

problemi … inc … poi ieri mattina ho visto … inc … gli ho detto … ma tu … inc …

ognuno dice … ma questo com’è che fu avvicinato?…

PIDONE: …eh … minchia … inc …

PLACENZA: …gli ho detto … pigli … inc … da quelli? … dice … ma lui una volta … dice … “di

‘nputiri so patri”… si è trovato qua … gli ho detto… si sono trovati qua

Paolo?…

PIDONE: …tutti ci sono venuti! … qua da me tutti ci hanno lavorato … no … è la verità … da

ragazzino …

PLACENZA: …gli ho detto … queste cose … di ‘nputiri so patri… gli ho detto..

PIDONE: …cose da ragazzino … mio padre è morto da 23 anni …

PLACENZA: …gli ho detto… che cazzo …

PIDONE: …poi con me ci venivano così … questi Paolo ribatteva … e si metteva lontano …

perché io “ci scattiava”… e … ma .. così .. ma tutti ci sono passati ..

PLACENZA: ..e io ho pensato … ho detto… meglio non parlare … meglio stare muti …

PIDONE: …noooo…

PLACENZA: …ho detto .. anzi …

PIDONE: …”senza mai Dio” … quello è morto … ma ci vogliono prove…

PLACENZA: …siiii … per niente … dice … alle volte uno può cadere…

PIDONE: …si … ah … l’ha capito allora … quello glielo ha detto …

PLACENZA: …glielo ha detto ieri … gli ho detto … ma lui come fa a conoscere queste

persone?

PIDONE: …ma poi … chi gli ha dato mai confidenza … chi gli ha dato mai …

PLACENZA: …inc … io l’ho visto a … inc … fino a poco fa era lì … inc … non gli dico niente …

PIDONE: …no … no … no … non gli devi dire niente … meglio è…

PLACENZA: …fare morire una cosa così è meglio …

PIDONE: …è meglio … la cosa è delicata …

PLACENZA: …certo…

PIDONE: …però … ci vogliono le prove …

PLACENZA: …gli dico… mi deve dire cos’è che … inc …

PIDONE: …non è che possono dare retta …

PLACENZA: …vanno a parlaci…

PIDONE: …a “un cosa d’iccari di chistu” …

Rapporti stretti pare ci siano tra il sindaco Accardo e il capo clan Pidone. Accardo si sarebbe rivolto a Pidone per recuperare una somma di denaro presso un imprenditore agricolo di Marsala, l’enologo Leonardo Urso di Petrosino.

PLACENZA: no … no … siccome l’altra volta con lui siamo andati a Marsala qua a

Petrosino con il Sindaco …

PIDONE : eh …

PLACENZA: lui ha una cosa con Nanà … eh … al comune di Petrosino lui non fu … gli

hanno fatto un “pacco” là … “cummigghiaru na cosa”…

PIDONE : ma cu è?”

PLACENZA: il Sindaco …

PIDONE : e Nanà chi è?

PLACENZA: Nanà

PIDONE : ah Nanà  “puru … ‘nto mezzu a iddu?”

PLACENZA: hanno fatto una società… avevano fatto una società … cose…

PIDONE : e c’era pure Nanà e…

PLACENZA: e lì … come minchia erano combinati … e lui mi ha portato sempre lì a

Petrosino … ma io che cazzi ci posso fare? … se quelli soldi non te ne danno

… non ci sei stato tu nel mezzo… invece di domandare … inc…

PIDONE : e glielo è andato a dire a quello pure?…

PLACENZA: eh? …

PIDONE : glielo è andato a dire pure a quello?

PLACENZA: quello era da tempo passato che doveva raccontargli questa cosa … perché

lui … il discorsi… da Petrosino viene l’enologo … e gli ha mandato … inc …

soldi … lui … testone … non li ha voluti …

PIDONE: non li ha voluti? …

PLACENZA: “u Sindaco” … lui gli ha detto … prendili questi … “a bon’è a bon’è” … ora si

sono buttati tutti e due negativi … Nanà i soldi non li ha … quello  non la

vuole fare … e sono diecimila euro che deve pagare lui … invece …

PIDONE : il Sindaco? …

PLACENZA: “u Sindaco”….

Un caso difficile da risolvere, e secondo le indagini il sindaco Accardo appare essere uno in grado a contattare soggetti cosiddetti “ntisi” anche al di fuori del proprio paese:

PIDONE: …vediamo cosa dice questo … e come racconta la cosa…

PLACENZA: …vediamo come racconta la cosa e … inc … ha aspettato tanto e aspetta un altro …

inc … tanto … quello ne deve dare tanti soldi … a quello non gli hanno fatto il

pacco .. a Nino …

PIDONE: …Nino chi?…

PLACENZA: …a … al Sindaco …

PIDONE: …ah … (ride)

PLACENZA: …e quello paga lì … diecimila euro di rate …

PIDONE: …perché è cretino … quello non gliel’aveva sistemata a metà! … piangi con un

occhio …

PLACENZA: …eh … eh …

PIDONE: …invece di piangere con tutti e due gli occhi … piangi con un occhio …

PLACENZA: …ora va cercando i corna … inc …

PIDONE: …che deve fare? … “u babbu chi è?” …

PLACENZA: …allora metà non li ha voluti … ora va cercando di mandare … inc … ora a

quelli gli sono arrivati pure soldi da pagare …

PIDONE: …a chi?…

PLACENZA: …all’enologo …

PIDONE: …ah!! … pure …

PLACENZA: …allora metà non li ha voluti … ora va cercando di mandare … inc … ora a quelli

gli sono arrivati pure soldi da pagare …

PIDONE: …a chi?…

PLACENZA: …all’enologo …

… omissis …

PLACENZA: …e piglia che … dice … “come devo fare?” … “io se pago questa non posso

pagare quella” … Nanà dice … io soldi non ne ho … mi ha detto …

PIDONE: …(ride)

PLACENZA: …non voglio sapere niente … “a iddu cu cazzu ci cummatte”… io gli avevo detto

di andarsene … ma dice … “io non me ne ero andato?”… lui dice … “io me ne

ero andato” … ma non se n’era andato mai … le carte là … sempre assieme

avevano … non gliene danno soldi …

PIDONE: …no… non gliene danno … si… chi glieli deve dare?…

PLACENZA: …lì … paga a rate … lui piglia … inc … le rate … non ti posso aiutare … gli è finita

bene che è salito … piglia questi duemila euro lì … quanto minchia piglia … e si

va pagando … e se le paga …

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Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.