Pionica, le richieste del pm

Marsala: la Procura antimafia chiede 80 anni di carcere

E’ entrato nella fase della discussione, dinanzi al Tribunale di Marsala, il processo scaturito dal blitz antimafia “Pionica”, condotto dai Carabinieri nel marzo 2018 e vide arrestate 16 persone. I pm della Procura antimafia di Palermo, Giacomo Brandini e Gianluca De Leo, hanno chiesto complessivamente 80 anni di carcere per i 6 imputati, gli altri hanno definito la propria posizione giudiziaria con i riti alternativi, dinanzi al gup di Palermo, rito abbreviato e patteggiamento. L’imputato più importante è Salvatore Crimi, figlio del capo mafia trapanese oramai defunto da tempo, Leonardo Crimi. I pm per Salvatore Crimi, sessantenne, hanno chiesto 20 anni di carcere, per il suo ruolo di capo della famiglia mafiosa di Vita. . Tredici anni di carcere sono stati chiesti per Ciro Gino Ficarotta, 68 anni e 12 anni ciascuno per il capo mafia salemitano Michele Gucciardi, già condannato nel processo “Ermes”, Gaspare Salvatore Gucciardi, 58 anni, di Vita, Leonardo Ficarotta (figlio di Ciro Gino) e Paolo Vivirito. Sedici mesi sono stati chiesti per il figlio di Salvatore Crimi, Leonardo, e per sua moglie Crocetta Anna Maria Asaro. L’indagine ruota attorno all’interesse della mafia per acquisire terreni esistenti nella contrada “Pionica”, nelle campagne belicine, sottraendoli con il sistema dell’intimidazione ai proprietari, la famiglia Salvo. Su quei terreni vennero poi avviate procedure per ottenere finanziamenti pubblici. Il prossimo 14 ottobre inizierà la discussione da parte del nutrito collegio difensivo.

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