Mafia: “La verità è latitante”, su mymovies il 18 settembre

Marco è un giornalista di trent’anni, originario di Trapani, che ha deciso di tornare nella propria terra dopo gli studi. Nel momento in cui la Mafia non fa più notizia, vuole costruire in Sicilia il proprio futuro, investigando e indagando la realtà che si cela dietro le ombre di questa terra. La voglia di conoscenza e l’ossessione nei confronti di Messina Denaro lo costringeranno a mettersi sempre più in gioco nel mondo che lo circonda, nel tentativo di raggiungere il suo obbiettivo, cercare la verità celata. “Marco” è Marco Bova, collaboratore de l’AGI e de “Il Fatto quotidiano”, e protagonista di “La verità è latitante”, un documentario che andrà in onda il prossimo 18 settembre alle 17:15 sulla piattaforma mymovies.it in prima visione assoluta e finalista al Festival Visioni dal mondo nella sezione Concorso italiano Storie dal mondo contemporaneo.     “La mia intenzione iniziale – ha spiegato Minervini, 28 anni – era costruire un film su un avvenimento specifico, un’osservazione di quello che è il lavoro di un giornalista su un’inchiesta lunga. Durante le riprese la mia idea è cambiata, ho capito che il lavoro in sè non raccontava quanto avrei voluto, che l’intimità e la persona non potevano riversarsi solo su quello che un individuo fa ma su quello che egli stesso è, così il ruolo lavorativo ha assunto una parte marginale, ma pur sempre presente, mentre la personalità e la vita di Marco hanno ricoperto un ruolo centrale durante il lavoro”. “Vorrei, e spero di esserci riuscito ha proseguito – che il film non si limitasse a quei venticinque minuti. Che lo spettatore si riesca a farsi incuriosire da tutte le informazioni che Marco porta alla sua attenzione e che non vengono esplicate completamente durante il lavoro, che prenda il suo telefono e inizi a ricercare tutti quei nomi e quei fatti che vengono elencati e che questo generi una voglia di conoscenza di cui abbiamo disperatamente bisogno”.

Fonte agi.it

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