D’Alì, pm deposita informativa “Pionica”

L’incontro con i presunti boss nuova prova dell’accusa nella misura di prevenzione in corso contro l’ex sottosegretario all’Interno

L’informativa dei carabinieri che filma l’ex senatore di Fi Antonio D’Alì mentre incontra l’imprenditore mafioso Girolamo Scandariato, arrestato la settimana scorsa insieme a favoreggiatori del capomafia Matteo Messina Denaro, verrà depositata giovedì prossimo ai giudici del Tribunale delle misure di prevenzione di Trapani che dovranno decidere se applicare all’ex politico, come chiesto dalla Dda di Palermo, la misura dell’obbligo di dimora.  Nelle riprese D’Alì, contattato da Scandariato, che avendo deciso di puntare sulla produzione delle biomasse cercava terreni per coltivare la Paulownia, vede l’imprenditore per parlare di un appezzamento della sua famiglia da affittargli.  L’ex senatore, dopo la decisione della Cassazione di annullare la sentenza d’appello che in parte l’aveva assolto, in parte aveva dichiarato prescritte alcune accuse a lui contestate, è in attesa della fissazione del nuovo processo di appello. Ma in corso c’è il procedimento per l’applicazione dell’obbligo di dimora. La prossima udienza è fissata per il 22 marzo. Doveva essere una udienza interlocutoria, l’ultima prima della decisione del collegio presieduto dal giudice Notari, il pm Pier Angelo Padova nelle sue conclusioni ha insistito per l’accoglimento della richiesta della Dda. La difesa di D’Alì con l’avv. Arianna Rallo ha ovviamente contrastato la tesi dell’accusa definendola infondata. Giovedì il nuovo colpo di scena con il deposito degli atti inerenti il blitz Pionica e quasi sicuramente la difesa chiederà un termine per l’esame degli atti. E quindi ci sarà un rinvio. L’ex senatore D’Alì, che non è indagato nell’inchiesta della Dda, è stato ripreso in auto con Scandariato e nel baglio di altri due arrestati, i fratelli Gucciardi. Baglio in cui si sarebbero tenuti, secondo gli inquirenti, diversi summit di mafia e in cui venne scoperto un gps piazzato dai carabinieri. Proprio Scandariato si occupò della bonifica dei luoghi dopo il ritrovamento.

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Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.