Alcamo, inchiesta tamponi: dissequestrato macchinario

È stato dissequestrato questa mattina dal Tribunale del Riesame il macchinario per processare i tamponi molecolari del laboratorio Emolab di Alcamo

ALCAMO. Il Tribunale del Riesame di Trapani ha disposto il dissequestro del macchinario per la processazione dei tamponi della Emolab di Alcamo. Il provvedimento è arrivato questa mattina dal Tribunale del Riesame presieduto dal giudice Daniela Troja (a latere Giancarlo Caruso e Oreste Marroccoli) che ha annullato il sequestro eseguito lo scorso 9 ottobre dai carabinieri del Nas di Palermo.

Come già evidenziato dal nostro giornale, il laboratorio non è mai stato sequestrato, ma ha continuato ad offrire i propri servizi agli utenti. I sigilli, infatti, vennero messi soltanto al macchinario per la processazione dei tamponi molecolari. “Una complessa questione di natura interpretativa afferente alla funzione del programma Veq Sars-Cov-2 sviluppato dall’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana” – come ha spiegato ad Alqamah.it l’Avvocato Vincenzo Abate.

Il laboratorio di analisi – precisa l’Avvocato Abate – non è mai stato sottoposto a sequestro. Il provvedimento disposto dall’Autorità Giudiziaria ha interessato, unicamente, il macchinario utilizzato per la processazione dei tamponi molecolari. Il centro, pertanto, ha continuato a svolgere regolarmente l’attività di analisi clinica”, ha sottolineato l’Avvocato Abate. Infatti nonostante la seconda visita dei Carabinieri del NAS dello scorso 18 novembre, il laboratorio, non ha subito alcun sequestro, ma ad essere acquisiti soltanto pc e documenti.

Nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Trapani, Procuratore aggiunto Maurizio Agnello, sostituto procuratore Brunella Sardoni, sono indagati Benedetto Fabio Di Giorgi, rappresentante legale della società e Salvatore Ciaccio, direttore tecnico del laboratorio Emobal di via Torquato Tasso ad Alcamo. Per entrambi l’accusa è di truffa ai danni del Sistema Nazionale Sanitario.

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Emanuel Butticè
Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.