Pablo Picasso, Guernica, Jorit e la street art

I racconti di Nicola Quagliata

Pablo Picasso è considerato il più grande pittore del novecento. Nel 1937 era riconosciuto a livello internazionale, ed in quell’anno, in pieno nazifascismo, in soli due mesi dipinse Guernica, un monumento contro la guerra e contro e lo sfruttamento e l’oppressione: Pablo Picasso era un compagno e fu felice di iscriversi al partito comunista francese nel 1944, dove disse di avervi incontrato le più belle menti di Francia. Guernica diventa presto l’opera più rappresentativa del pittore e vi è dipinta la strage di innocenti compiuta nel piccolo paesino di Guernica dal bombardamento nazifascista.

A bombardare Guernica è la Legione Condor, corpo volontario dell’armata tedesca Luftwaffe con il vile supporto della Aviazione Legionaria Italiana, anche questa una unità di volontari della Regia Aeronautica Italiana che non esitò a bombardare dei civili inermi.

Jorit è un giovane artista italiano di Napoli, che dipinge dalla strada le mura dei quartieri, Jorit è un rappresentante autorevole della street art, l’arte da strada.

A Palermo rappresentanti di questa nuova forma d’arte, che parla al popolo ed alla città, sono Artisti come Gio Pistone, ElìasTaño, Ema Jones, Solo, Andrea Casciu, CrazyOne, Tutto e Niente, Igor Scalisi Palminteri e Andrea Buglisi  i quali hanno dato voce alle pareti dei palazzi e alle  mura di Ballarò, ora non più elementi di separazione ma di bellezza e di dialogo.

Jorit Agoch, è stato arrestato dalle autorità israeliane in Cisgiordania per avere raffigurato il viso di AhedTamimi, attivista palestinese diciassettenne, incarcerata per avere affrontato a mani nude due soldati israeliani.

E’ stato rilasciato il giorno seguente, lo stesso giorno della liberazione di Shed Tamimi che aveva scontato otto mesi nelle carceri israelane.

Jorit dipinge San Gennaro e Che Guevara, Maradona e Mandela, Pasolini e Picasso/Dalì, e dipinge una bimba a mariupol a sud est dell’Ucraina per denunciare le violenze subìte dalla popolazione locale da parte dei nazisti ucraini. Il murale raffigura una bambina con i colori della bandiera russa negli iridi e circondata da due missili con la scritta NATO. Jorit è un compagno.

Con le sue rappresentazioni raffiguranti i volti di Fëdor Dostoevskije di Tolstoj,Jovit esceancora dagli schemi convenzionali della sottocultura italiana dominante ed in un momento di russofobia italica imperante, mette a confronto la becera sottocultura italiana con i colossidella cultura mondiale. Viene accusato di essere russofono, addirittura putiniano, e quando si scatena in Italia la becera canea di disumanizzazione del capo di stato russo Vladimir Putin,Jorit ne dipinge il volto sulla enorme facciata di un palazzo a Napoli. Viene accusato di essere putiniano, e Jorit va in Russia ad incontrare Putini, i due si salutano e si abbracciano così che può dire Putin è un uomo come tutti noi e non mangia gli europei.

Nicola Quagliata

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