Erice, nasce “Casa Viola”, contro la violenza sulle donne

Approvata la proposta dell’avv. Assunta Aiello, vice presidente del Consiglio comunale

“Su mia proposta, recepita da una giunta comunale altamente sensibile e attenta al tema della violenza di genere sulle donne, da oggi a Erice nasce la via fittizia a tutela delle donne vittime di violenza. Probabilmente la prima, del genere, in Sicilia”. Esordisce così l’avv. Assunta Aiello, vice presidente del Consiglio comunale che spiega: “In vista del prossimo 25 novembre, un piccolo tassello, quindi, si aggiunge alla concreta lotta contro i maltrattamenti e abusi sulle donne. Un piccolo tassello che può però divenire uno spartiacque tra la vita e la morte di una donna che necessita protezione. Un impegno che deve divenire sempre più prioritario per la nostra società e per la politica. Ad Erice, la via fittizia si chiama “ Casa Viola, 1”, ed ha sede presso i locali comunali di Rigaletta – Milo, dove verranno recapitate le comunicazioni anche a mezzo posta per le donne che vi risiedono. “Casa Viola”, dal nome altamente evocativo, nasce nel nome di Franca Viola, simbolo pregnante di donna in difficoltà ma in cerca di libertà, indipendenza ed emancipazione. Una via che non esiste su Google Maps ma che permette a tutte le donne che si ritengono in pericolo e residenti nel territorio ericino, che ne faranno istanza per il tramite dei referenti dei centri antiviolenza riconosciuti dalla Regione Sicilia, di secretare i propri dati senza dover ricorrere all’autorizzazione della magistratura, tutelando le stesse da accessi anagrafici indesiderati o da stalker”.
Una iniziativa che mira a dare vero aiuto alle donne: “Una risposta concreta– commenta la vice presidente del Consiglio comunale di Erice – rispetto alle esigenze di chi ha necessità di avere una residenza per sé e per i propri figli ma non può renderla palese per non essere esposta a rischi. Trattasi di situazioni in cui la giustizia non ha ancora fatto il suo corso e seppur esistono provvedimenti di allontanamento degli autori di violenza, questi non vengono rispettati. Spesso si parla di burocrazia che crea ostacoli, oggi Erice ha dimostrato ancora una volta di essere capace di innovare togliendo una barriera. È un atto amministrativo ma anche fortemente politico certa che la nostra città, con la mia proposta, possa fare scuola a tutte le altre amministrazioni siciliane. Ringrazio davvero gli uffici comunali per l’importante lavoro fatto e l’intera giunta per aver avallato questa scelta. Un piccolo passo in avanti, con grande orgoglio”.

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedente51 anni per il club dei castellammaresi in America
Articolo successivoI 10 anni del servizio episcopale del vescovo Fragnelli a Trapani. Diocesi in festa