Assostampa e USSI: Trapani Shark ripristini corretti rapporti con i giornalisti

TRAPANI. La segreteria regionale e provinciale di Trapani dell’Associazione Siciliana della Stampa, sindacato unitario dei giornalisti siciliani, insieme con la presidenza regionale dell’USSI, l’Unione stampa sportiva italiana, esprimono forte preoccupazione per le dichiarazioni fatte in conferenza stampa da Valerio Antonini, presidente del Trapani Shark, neosocietà militante nella serie A2 della Lega Nazionale Pallacanestro.
L’immotivata, pesante e provocatoria risposta a una legittima domanda di un giornalista, apostrofato con “non venire più, mettiti seduto e ascolti, sei maleducato, non si fa quello che stai facendo te, altrimenti non ti faccio entrare più qui dentro, e chiedi scusa, dovete cominciare a capire che dovete portare rispetto, cosa che non fate”, lascia sconcertati.
Un giornalista fa le domande, anche scomode, ma non era questo il caso, in pubblico, non chiama privatamente il presidente, come si pretenderebbe.

Apostrofare un’intera categoria con “si viene lì per vedere la partita gratis e fare il giornalista, a casa mia”, oltre a dimenticare che il Palailio è un’opera pubblica e che “l’amministrazione comunale ha concesso alla società Trapani Shark SSD arl la disponibilità dell’impianto ai fini di perfezionare l’iscrizione al campionato”, è mortificante per una professione senza la quale lo sport sarebbe poca cosa, al di fuori dei campi di gioco.
Ricordiamo al presidente che i giornalisti non sono tifosi o, se lo sono, lo sono al di fuori del loro impegno professionale, e quelli trapanesi, che hanno raccontato anche la serie A1, lo sanno bene. Continueranno a svolgere il loro mestiere, anche “appollaiati” sugli ultimi gradini. Ci si augura quindi che le dichiarazioni del presidente siano state solo un errore e che si ripristino rapporti corretti tra tutte le parti, per il bene esclusivo dello sport trapanese .
Infine, per il giornalista pubblicista Paolo Cericola, responsabile della comunicazione della società, che ritiene che vi siano domande che non vadano fatte dai giornalisti in una conferenza stampa, che è invece il luogo istituzionale deputato per il confronto con la stampa sportiva, stiamo valutando la segnalazione al Consiglio di disciplina dell’Ordine del Lazio, al quale è iscritto.

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