Messina Denaro, Polizia trova un terzo covo: perquisizioni in corso

Si trova nei pressi della casa dove abitava il capo mafia. Squadra Mobile e Sco stanno eseguendo perquisizione

Si continua a scavare nella rete di contatti e favoreggiatori del boss Matteo Messina Danaro nella piccola cittadina a pochi chilometri dalla “sua” Castelvetrano. Dopo il ritrovamento del primo covo in vicolo San Vito (ex via CB 31), del secondo covo (una stanza dietro un armadio) al piano terra di un appartamento in via Maggiore Toselli 34 di proprietà di Errico Risalvato, la Polizia di Stato questo pomeriggio ha individuato un terzo covo, in cui l’ex latitante avrebbe vissuto fino al giugno scorso, prima di trasferirsi nel suo ultimo covo di vicolo San Vito. A scoprirlo è stata la Polizia di Stato, che ha seguito le tracce proprio di un trasloco. L’appartamento, ora vuoto e in vendita, si trova al primo piano al civico 260 in via San Giovanni, poco distante dalla prima abitazione scoperta. Gli inquirenti stanno accertando chi sia il proprietario e verificando se nell’immobile ci siano stanze segrete. Intanto Polizia e Carabinieri del Ros hanno isolato la zona per consentire le perquisizioni, in attesa dell’arrivo della Scientifica.

A Campobello oggi sono arrivati anche i Militari dello squadrone eliportato “Cacciatori di Sicilia” per partecipare alle perquisizioni. Il reparto dei Carabinieri è specializzato in perquisizioni e ricerca di bunker e nascondigli. I militari hanno ispezionato l’interno dell’appartamento di proprietà di Andrea Bonafede in via Marsala, posto sotto sequestro.

Intanto, a quanto si apprende, nell’appartamento in cui viveva il boss gli investigatori hanno trovato degli appunti con numeri e cifre, mentre nel secondo covo alcuni oggetti: pietre preziose, pezzi di argenteria, gioielli e scatole vuote.

Il terzo covo

L’appartamento sarebbe la casa abitata dal boss Matteo Messina Denaro prima di trasferirsi in quella fatta acquistare da Andrea Bonafede in via Cb31. Sco e Squadra Mobile stanno eseguendo la perquisizione, e sono in arrivo i reparti della Scientifica. L’abitazione  in via San Giovanni 260, al primo piano, è di fatto al fianco di quella di proprietà di Giovanni Luppino, l’autista arrestato lunedì dai Carabinieri assieme al latitante. Un appartamento completamente vuoto, dove il boss ha vissuto fino a giugno scorso.  L’appartamento è in vendita. Gli inquirenti stanno accertando chi sia il proprietario.

Luppino oggi sentito dal gip ha detto quasi di non conoscere chi era la persona che aveva accompagnato a Palermo. Una conoscenza casuale, fatta attraverso una veloce presentazione del vero Andrea Bonafede. Ha detto di conoscerlo come il signor Franco. Invece adesso si scopre che per un periodo Luppino aveva proprio il boss come suo vicino di casa.

Notizia in aggiornamento.

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Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.