Santa Ninfa: Inaugurate le panchine letterarie

SANTA NINFA. Un esempio singolare di come l’arredo urbano possa sposarsi con la letteratura. Questo rappresentano le tre «panchine letterarie» collocate nei giorni scorsi sull’ampio marciapiedi del viale Pio La Torre e inaugurate con una sobria cerimonia alla quale hanno partecipato, oltre agli amministratori comunali e al parroco don Vincenzo Aloisi, le quattro artiste che le hanno realizzate con dedizione e passione: Enza Bianco, Elena Biondo, Serena Campanella e Piera Ingargiola. A loro è andato il ringraziamento del sindaco Giuseppe Lombardino, «perché hanno messo la propria creatività al servizio della comunità».
Le panchine sono state finanziate con i fondi del bilancio partecipato, lo strumento con il quale cittadini e associazioni locali vengono coinvolti nel processo decisionale di allocazione di una quota delle risorse economiche che annualmente la Regione destina al Comune. Ad avanzare la proposta era stata l’associazione culturale-ricreativa «Image & music» e il progetto era stato approvato, nel dicembre dello

Nella foto, da sinistra, Enza Bianco, Piera Ingargiola, il sindaco Lombardino, Nicola Biondo, Elena Biondo e Serena Campanella

scorso anno, dall’assemblea dei cittadini alla quale spetta la scelta delle proposte da finanziare.
A seguirne la realizzazione pratica è stato  il consigliere Nicola Biondo, che s’è fatto carico di coordinare le varie fasi esecutive: «L’obiettivo – spiega – era quello di far coesistere l’arredo urbano, arricchendo uno spazio condiviso, con la promozione della lettura e la valorizzazione dei tanti talenti che Santa Ninfa può vantare, anche nel campo artistico».
Tre le opere letterarie scelte per essere “rappresentate” nelle tre panchine: «I leoni di Sicilia» di Stefania Auci, «Il gattopardo» di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e «Magarìa» di Andrea Camilleri. Le artiste non si sono però limitate ad una semplice riproposizione di brani di queste opere, ma le hanno in qualche modo reinventate con pitture icastiche ricche di citazioni e rimandi anche al territorio: dalla sulla che imporpora i campi in primavera al castello di Rampinzeri (richiamato proprio in un passo del «Gattopardo»), dal melograno che una volta puntellava le campagne intorno al paese alle rane che gracidavano nei canali e nei torrenti (entrambi elementi simbolici presenti nelle opere dell’artista santaninfese Nino Cordio). Il risultato è una straordinaria lezione di amore e di rispetto per l’arte, per la propria comunità e il luogo in cui si vive.

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