Sicilia. Approvati Bilancio e Legge di stabilità 2021-2023, ma momenti di “tensione” per la maggioranza

Approvati con ampia maggioranza bilancio e legge di stabilità 2021-2023 che segnano un rafforzamento delle misure di ristrutturazione finanziaria della Regione siciliana nel solco dell’impostazione del Governo regionale e recano interventi che sono volti, nel rispetto degli obiettivi programmatici di finanza pubblica, a proseguire nel percorso di risanamento dei conti pubblici regionali, tenendo conto anche delle previsioni dell’Accordo stipulato tra la Regione Siciliana e lo Stato in data 14 gennaio 2021.

Ma per la cronaca non si può dire che la maggioranza ne esce proprio bene, infatti il governo è andato due volte sotto (articolo 53 e 114) nelle votazioni.

La poca compattezza dei deputati che sostengono il Governo Musumeci è chiara anche ad esponenti illustri della maggioranza, infatti in aula il presidente Miccichè dice senza giri di parole che “c’è un problema nella maggioranza”. Le parole più indicative e forti sono state quelle del Presidente della regione, Nello Musumeci, che ha bollato, coloro che dietro il voto segreto hanno fatto rischiare la maggioranza, con la parola “Ascari”.

Al netto di tutto alla fine la finanziaria viene approvata dall’aula. Un testo monco alla luce degli stralci di una decina di articoli (decisione presa da Miccichè vista l’impossibilità di contare sul voto compatto della coalizione).

In soldoni Bilancio e manovra, mobilitano quasi 20 miliardi € in Sicilia, contestualmente si pongono anche l’obiettivo di fronteggiare gli effetti economici e sociali dell’emergenza sanitaria in corso, prevedendo misure di sostegno in favore di alcune categorie particolarmente colpite dalle restrizioni legate alla pandemia, facendo ricorso prevalentemente a fondi extraregionali, che saranno ampiamente utilizzati a tale scopo, a prescindere dallo strumento legislativo, da parte della Giunta di Governo mediante la riprogrammazione delle risorse nazionali ed europee già avviata.
Le misure adottate dall’Assemblea su proposta del Governo (art. 10) attribuiscono all’Assessorato dell’economia incisive ed estese misure di regolazione della spesa al fine di garantire gli equilibri di bilancio prive di precedenti.
Senza entrare nel merito dei singoli interventi contenuti nel corposo compendio legislativo che interessano singoli settori, si pone l’attenzione sinteticamente su alcune misure di carattere generale, che appaiono maggiormente significative.
L’art. 3 avvia un percorso di contenimento dei costi delle locazioni passive gravanti a carico del bilancio regionale, nonché di incremento dei canoni per locazioni attive e per le concessioni demaniali ad uso non governativo. Mentre l’art. 4, ai fini del contenimento dei costi delle società a totale o maggioritaria partecipazione della Regione e degli enti regionali, pone agli amministratori l’obbligo di predisporre un piano di rientro che prevede una riduzione delle spese correnti pari al 3% rispetto a quelle sostenute nell’anno 2020, con le eventuali deroghe che possono essere eccezionalmente introdotte dalla Giunta regionale con delibera motivata e con una vigilanza sul conseguimento dei predetti obiettivi di risparmio.
E’ altresì previsto che la Regione possa procedere alla rinegoziazione dei contratti di approvvigionamento finanziario in essere, senza incremento del debito ed anche avvalendosi dell’attività di Cassa Depositi e Prestiti, al fine di conseguire significativi risparmi sugli interessi passivi attualmente corrisposti.
Vengono poi implementate con l’art. 5 le competenze della Centrale Unica di Committenza, estendendo il valore delle forniture da sottoporre alla gestione centralizzata degli acquisti, per conseguire economie di scala
Sono stati altresì introdotti interventi finanziari a sostegno delle piccole e medie imprese a valere del Fondo Jeremie mediante la Banca Europea degli Investimenti, con la quale è già stato sottoscritto l’accordo per 100 milioni di €, e si è dato mandato al Governo Regionale di definire un accordo con gli organi statali per definire il percorso di transito di Riscossione Sicilia spa in seno a ADER, come previsto dalla legge di stabilità nazionale. L’accordo è già stato sottoscritto dall’Assessorato all’economia.
L’art. 11 introduce ulteriori disposizioni di contenimento della dotazione organica dell’Amministrazione regionale sia relativamente alla dirigenza che al comparto non dirigenziale, nell’ottica di ridurre la spesa per il personale. Nel contempo, al fine di potenziare gli uffici della PA regionale e locale interessati ai processi di spesa e di attuazione della spesa comunitaria, è previsto il reclutamento per 36 mesi, a valere dei fondi extraregionali, di personale non dirigenziale con lauree specialistiche per un contingente massimo di 250 unità.
Particolarmente significativo è poi il percorso avviato, in forza dell’art. 46, per la stabilizzazione e la fuoriuscita del personale ASU, in forza del quale si individuano risorse finanziarie volte ad eliminare gradualmente una forma di precariato storico.
E’ stato altresì approvato il Piano di riqualificazione della spesa previsto dall’Accordo sopracitato con lo Stato con le previsioni di contenimento della spesa corrente programmate per il triennio 2021-2023. In ogni caso, in virtù dell’art. 1 della legge di stabilità, è stato introdotta una procedura di monitoraggio periodico sugli impegni di spesa corrente assunti dai vari ramo dell’Amministrazione regionale, al fine di garantire il raggiungimento degli obblighi assunti di rientro dal disavanzo e di riduzione strutturale della spesa corrente.
Per fornire un quadro generale delle macro poste finanziarie si rappresenta che nel bilancio approvato il totale delle spese per l’anno 2021 risulta pari a 19.090 milioni di euro, di cui 14.626 milioni per spese correnti, 304 milioni di euro per spese in conto capitale, 1.070 milioni per spese finanziarie, 2.519 milioni per rimborso prestiti, 390 milioni per partite di giro e 100 milioni di euro per accantonamento prudenziale per disavanzo presunto. Tali importi sono forniti al netto delle somme già iscritte con provvedimenti amministrativi o reimputate negli anni precedenti.
Nell’ambito delle spese correnti le spese per interessi passivi ammontano a 288,6 milioni di euro e il fondo di sterilizzazione delle anticipazioni di liquidità risulta pari a 2.202 milioni di euro. Il bilancio approvato riporta un totale delle entrate per gli esercizi 2021, 2022 e 2023 rispettivamente di euro 19,009, 18.254 e 18.539 (anche a causa degli effetti negativi sul piano economico della pandemia). Le entrate tributarie sono stimate nel triennio in euro 11.795, 11.137 e 11.551 milioni di euro.
Una notazione a parte merita l’intervenuta approvazione in seno alla legge di stabilità di un emendamento che ha scongiurato l’impugnativa della legge regionale n. 1 del 2021 e potrà consentire la dichiarazione di cessazione del contendere nel contenzioso costituzionale promosso dallo Stato nei confronti delle leggi regionali nn. 33 e 36 del 2020 mediante abrogazione delle disposizioni contenute nelle medesime leggi con effetti fin dall’entrata in vigore delle medesime, per salvaguardare il principio dell’annualità, garantendo, al contempo, le obbligazioni giuridiche esistenti.
I motivi di impugnativa erano infatti prevalentemente riconducibili alla violazione del principio di annualità più che ad aspetti di assenza sostanziale di copertura finanziaria. Si rammenta infatti che solo in data 14 gennaio 2021 il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Legislativo “Modifiche all’articolo 7 del decreto legislativo 27 dicembre 2019, n. 158, recante “Norme di attuazione dello Statuto della Regione Siciliana in materia di armonizzazione dei sistemi contabili, dei conti giudiziali e dei controlli”, prevedendo il rinvio delle quote da ripianare nell’esercizio 2021 a copertura del disavanzo accertato con l’approvazione del rendiconto 2018 e non più di quelle da ripianare nell’esercizio 2020, ormai concluso.
Grazie ad un percorso di confronto con il Ministero degli Affari Regionali e con il Ministero dell’Economia, nello spirito di leale collaborazione che contraddistingue i rapporti tra Amministrazioni Pubbliche, si è quindi valutato di apportare le predette modifiche abrogative, tenuto conto della circostanza che le coperture finanziarie sostanzialmente risultavano esistenti e solo formalmente é stato contestata la loro assenza insieme al mancato rispetto del principio dell’annualità.
L’increscioso ricorso da parte delle opposizioni al voto segreto in materia finanziaria, esaltazione della viltà di chi lancia il sasso e nasconde la mano, sottraendosi all’assunzione della responsabilità di contestare misure in favore dei siciliani, ha imposto il rinvio dell’adozione di norme che abbiamo inteso sottrarre al mercimonio come nel caso delle disposizioni sul ritorno in Sicilia.

Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2021. Legge di stabilità regionale

Norme approvate

stabilità 2021-2023_ norme approvate_ore 17.50

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