Cinisi, accordo per la gestione del Casolare che non sarà ceduto al figlio del boss Badalamenti

Dopo lo scontro tra il Sindaco di Cinisi e Leonardo Badalamenti, nel frattempo arrestato, trovato un accordo per la gestione. Il figlio del boss voleva tornare in possesso del casolare. Casa Memoria: “Difendiamo il bene comune”

Foto Facebook Casa Memoria

CINISI. Il prossimo 28 gennaio alle ore 11.00 presso la sede del Municipio di Cinisi, l’Associazione “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato” sottoscriverà l’accordo di collaborazione per l’utilizzo del Casolare di C/da Napoli con il Comune e il G.A.L. Golfo di Castellammare. “Vogliamo impegnarci affinché questo bene, che è stato confiscato e ristrutturato con fondi europei, possa finalmente essere fruito dalla collettività e, soprattutto, mai ritorni ad essere proprietà di Leonardo Badalamenti, figlio di Don Tano, che non solo non ha rinnegato le scelte del padre, ma le ha perpetrate: lo scorso agosto è stato arrestato dalla DIA con un mandato di cattura internazionale del 2017 per associazione criminale finalizzata al traffico di stupefacenti e falsità ideologica. Badalamenti jr – si legge in una nota dell’Associazione Casa Memoria “Felicia e Peppino Impastato” – ha mostrato di non aver rinunciato ai metodi fondati sulla prepotenza e la prevaricazione anche in occasione dell’ormai noto episodio avvenuto durante la passata estate riguardante proprio il casolare in argomento. E’ fondamentale oggi tornare a ribadire l’importanza della legge n. 109/96 per l’uso sociale dei beni confiscati alle mafie, il significato che può avere intaccare il patrimonio economico dei mafiosi, simbolo del potere criminale sul territorio, trasformandolo in “patrimonio comune”, destinato alla collettività per fini di utilità pubblica, di crescita condivisa e sostenibile.

Se il caseggiato di contrada Napoli tornasse a Leonardo Badalamenti – sottolineano da Casa Memoria – sarebbe una sconfitta per tutti: per Cinisi che merita il suo totale riscatto, per quelle persone che hanno dato la propria vita lottando contro la mafia e per i tanti giovani che vogliono credere nella Giustizia e nella Democrazia. Per questo abbiamo accettato la proposta del Sindaco di Cinisi e del G.A.L., l’obiettivo è che questo immobile possa essere utile allo sviluppo del territorio e della comunità, far parte dei percorsi di memoria e impegno, e divenire un luogo – concludono – in cui riflettere sul tema del contrasto alle mafie e dello sviluppo di una cultura alternativa fondata sulla libertà e la giustizia sociale”.

Nel frattempo Badalamenti è stato arrestato a Castellammare del Golfo lo scorso 5 agosto, città in cui si era trasferito da qualche anno con il figlio e in cui vive la madre. Nelle settimane scorse la notizia della denuncia presentata da Badalementi jr nei confronti del Sindaco di Cinisi Giangiacomo Palazzolo per la vicenda del casolare. In merito “Casa  memoria” ha espresso solidarietà al Sindaco: “Diamo la nostra solidarietà al Sindaco Giangiacomo Palazzolo “portato” in caserma dall’accanimento di Leonardo Badalamenti non intenzionato a rinunciare a un bene precedentemente destinato alla collettività che sicuramente non gli sta a cuore quanto i propri interessi personali”.

Arrestato Leonardo Badalamenti, figlio di “Tano”, storico boss di Cinisi e capo della Commissione di cosa nostra

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