Sistema rifiuti tra colpe del passato e del presente, nessuno escluso, ma nel frattempo un’altra crisi

Rifiuti in strada, vogliamo partire da questa immagine che nella sua semplicità rappresenta un sistema che non funziona

In Sicilia da anni ormai siamo abituati a leggere di problema rifiuti e crisi rifiuti, patendone grandi disagi. Una responsabilità che si può distribuire negli anni e attribuire a varie categorie, non solo alla politica. Un sistema che non ha mai trovato la quadra, caratterizzato dalla confusione, e si sa quando regna questa ne poterebbe approfittare la criminalità.

Una crisi che risulta perenne, non c’è mai pace. Tutto questo porta i cittadini a richiedere certezze, cioé un sistema rifiuti organizzato e che non crei danni alla salute e all’ambiente. Un sistema comunque che non c’è e che risulta bloccato nelle stanze della burocrazia e della politica, quindi un sistema che non premia l’aumento della differenziata e cosa importante non fa sperare nel breve di veder realizzati impianti, pubblici, di conferimento e trattamento. Pubblici, come richiesto da più parti, anche se questo non significa essere immuni da mala gestione e corruzione.

Gli impianti di conferimento e trattamento sono sempre al centro di mille polemiche, perché non sono rari gli interventi delle autorità giudiziarie e delle forze dell’ordine in impianti che lavorano nel settore, ma c’è anche il caso di autorizzazioni mancanti, per esempio questo sembrerebbe quello di una ditta di Alcamo, che è stata pure menzionata in un post dell’Assessore Regionale al ramo Alberto Pierobon. Questo episodio riporta, come è normale, il dibattito sulle politiche che riguardano le strutture da creare ed utilizzare per lo smaltimento, perché il problema ormai è poco culturale, la maggioranza dei cittadini si sta abituando alla raccolta differenziata ed è più sensibile alla pulizia dell’ambiente. Impianti di smaltimento e trattamento, che ancor oggi significano spese esorbitanti, quelle che devono affrontare i comuni per lo smaltimento: gli impianti privati spesso praticano prezzi elevati, così gli enti locali molte volte portano i proprio rifiuti, la parte umida in particolare, fuori dalla Sicilia.

Di chi la colpa? Non bisogna nascondersi dietro un dito e dire chiaramente che il sistema rifiuti è in tilt da decenni e fino ad ora tante le parole e pochi i fatti. Non bisogna negare che si potrebbe avere il sospetto che qualche privato possa lucrare su questa confusione e che qualcuno sia per gli inceneritori, ma non bisogna cader nell’errore che anche soluzioni eco sostenibili non possano essere oggetto di lucro e mala gestione, basti pensare alle operazioni delle forze dell’ordine nel campo dell’eolico. Privato o pubblico che sia, la vera arma contro la crisi di sistema e correlati è il controllo, che non deve essere solo dell’Autorità Giudiziaria o delle Forze dell’Ordine, ma che parta dalle stanze della politica e della burocrazia, che visto la situazione di sicuro ha peccato. Una colpa, che come si può intendere riguarda molti, e tra questi anche i cittadini, o meglio quelli che ancora oggi si ostinano a non seguire le regole e sporcare città, campagne e zone di villeggiatura.

Nel frattempo, tra una presa di posizione ed un’altra, la discarica di Palermo, Bellolampo, è strapiena, si potrebbe dire “ed è subito crisi”, un’altra. Si pensa a varie soluzioni che risultano però realizzabili nel medio e lungo termine, quindi questo mette in evidenza che bisogna accelerare su Piano Rifiuti e impiantistica, perché le continue crisi potrebbero portare alla soluzione più comoda, quella paventata come penultima spiaggia nel Piano Rifiuti, ancora non adottato, cioé gli inceneritori, che si sa non essere sia sul piano ambientale che della salute una soluzione ottimale.

La soluzione ottimale alla fine dipende da chi dibatte tra essere a favore di una soluzione o un’altra, ma nel frattempo il sistema è già in crisi prima di essere adottato.

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Eros Bonomo
Eros “Libero” Bonomo, Giornalista siciliano, vive ad Alcamo, il cui lavoro è incentrato su Passione, Rispetto e Indipendenza, così da informare al meglio i cittadini. Grande “divoratore” di Dylan Dog, musica e libri, in particolare di storia politica. Motto: “Non sarai mai solo con la schizofrenia”.