Strage di Pizzolungo, il commento di Margherita Asta sulla sentenza

Il 13 novembre 2020 il Tribunale di Caltanissetta ha condannato a 30 anni di carcere Vincenzo Galatolo, processato (con rito abbreviato) per la strage di Pizzolungo, a Trapani, avvenuta il 2 aprile 1985 contro l’allora pm trapanese Carlo Palermo, rimasto miracolosamente illeso. Per l’attentato morirono Barbara Rizzo, di 33 anni, e i suoi gemellini di 6 anni, Salvatore e Giuseppe Asta. Il 2 aprile 1985 Margherita Asta era appena una ragazzina. Aveva 10 anni. Lei doveva essere in auto con la mamma e i fratellini quel giorno. Ma preferì andare a scuola con una vicina di casa. In questo breve video Margherita commenta la sentenza.

Margherita Asta, 35 anni dopo la strage, commenta la sentenza che ha condannato il boss Vincenzo Galatolo. “Sono passati 35 anni e finalmente è stata scritta un altro tassello di verità giudiziaria, non un punto di arrivo, ma un punto di partenza come ha detto il Procuratore Paci. Ho accolto la sentenza con grande emozione. Finalmente, dal punto di vista giudiziario, la sentenza di Galatolo collega la strage di Pizzolungo a quella che era la strategia di quegli anni e quindi sono sempre più fiduciosa, anche se ci vorrà del tempo, il puzzle in cui ci sarà scritta tutta la verità prima o poi sarà composto. Un scelta coraggiosa quella della figlia di Galatolo, rompere il silenzio dell’omertà di cui è intrisa la cultura mafiosa. Non posso non ringraziare la Procura di Caltanissetta nelle persone di Dott. Bertone, del Dott. Paci e il Dott. Pacifico: hanno lavorato e continuano a lavorare per scrivere la verità sulla strage di Pizzolungo. Non posso non ringraziare tutti coloro che mi sono stati accanto in questi anni. Dobbiamo continuare a camminare insieme per chiedere una verità che chiedo non solo come figlia e sorella, ma come cittadina italiana. In questi anni non ho mai perso la speranza, lo devo agli insegnamenti di don Luigi e grazia all’impegno di Libera.”

Le parole di Margherita Asta:

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