Arrestata la ragazza, forse non ha fatto tutto da sola

Accusa infanticidio, per adesso resta piantonata in ospedale
La Procura per i minorenni di Palermo ha disposto ieri a tarda sera il fermo per la ragazza trapanese di 17 anni accusata di avere ucciso il figlio appena nato, lanciandolo dalla finestra della sua casa, dal quinto piano di un edificio, in una zona residenziale alle porte di Trapani. La ragazzina ha ammesso ogni cosa, è stata sentita dai poliziotti della Squadra Mobile in ospedale dove si trova da ieri, avendo dovuto subire un delicato quanto urgente intervento chirurgico. Ma le indagini proseguono. Per gli investigatori è difficile che lei sia riuscita a fare tutto da sola. Ha ripetuto di aver tenuto nascosta la gravidanza ai genitori, per paura della loro reazione, di aver partorito chiusa nel bagno di casa, e di aver gettato fuori dalla finestra della sua stanza il figlio appena messo al mondo. In un cassonetto vicino casa i poliziotti hanno trovato gli indumenti della ragazza sporchi di sangue, sembra che sospetti si siano concentrati su un familiare. Ha colpito infatti la circostanza che il neonato è stato trovato completamente pulito, a parte il sangue causato dall’impatto della piccola testa contro il suolo dopo il volo dal quinto piano. Altra circostanza dubbia quella che ne la madre ne la donna di servizio, presenti in casa in quelle ore, non si sono accorte di nulla: addirittura la donna di servizio ha trovato il bagno sporco di sangue e lo ha ripulito senza chiedersi cosa fosse successo, ai poliziotti ha detto di avere ritenuto quel sangue conseguenza del ciclo mestruale della ragazza. In queste ore si svolge l’autopsia per stabilire se il neonato sia nato già privo di vita e soprattutto le esatte settimane di gestazione. E poi in giornata in Questura altri interrogatori, mentre lei resta piantonata in ospedale.

I fatti

Nelle prime ore della mattinata di ieri il personale della Polizia di Stato appartenente alla Questura di Trapani è intervenuto in via De Stefano civico 43, in quanto era stato segnalato il corpo di un neonato a terra, su di un marciapiede condominiale. Sul posto gli agenti trovavano il piccolo, che presentava evidenti tracce di lesioni sul capo, apparentemente compatibili con la precipitazione dai piani alti dell’edificio adiacente al marciapiede.

Immediati accertamenti permettevano di risalire alla finestra dalla quale il neonato poteva essere stato lanciato e veniva così individuato l’appartamento corrispondente situato a V piano dello stabile. All’interno dell’appartamento gli operatori trovavano una ragazza diciassettenne unitamente ad una donna addetta alle pulizie. La giovane, visibilmente scossa dichiarava di essere stata lei a lanciare il bambino dalla finestra, ammettendo quindi le proprie responsabilità.

In effetti, nel corso di un sopralluogo effettuato dalla Polizia Scientifica si rilevavano tracce ematiche presenti sul davanzale marmoreo della finestra della cameretta da letto della minore e venivano recuperati nella spazzatura asciugamani ed indumenti da bagno intrisi di sostanza ematica. La ragazza veniva quindi accompagnata presso il locale ospedale S. Antonio Abate e sottoposta ad intervento chirurgico per gli esiti della gravidanza.

In serata, alla presenza del difensore, venivano raccolte le sue dichiarazioni nel corso delle quali la minore ricostruiva le fasi dell’accadimento, confermando la sua responsabilità ed affermando di aver compiuto il gesto in quanto, a suo dire, sconvolta dall’inaspettato parto e non cosciente del suo stato di gravidanza. Alla luce degli elementi raccolti, al termine degli adempimenti, la minore veniva quindi tratta in arresto per il reato di omicidio e momentaneamente piantonata presso l’ospedale di Trapani in attesa del trasferimento in struttura idonea.

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Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.