Gli arresti furono eseguiti dai carabinieri del comando provinciale di Trapani a poche settimane dalle elezioni amministrative di Castelvetrano dell’11 maggio. Prima del voto però tornarono tutti in libertà su disposizione del Tribunale del Riesame che annullò le ordinanze di custodia cautelare, anche sollevando l’incompetenza territoriale della Procura di Trapani rispetto ad alcuni episodi contestati, ma le successive pronunce della corte di Cassazione, riunita perfino in sezioni unite, ha riconosciuto la competenza territoriale dei pm trapanesi. Secondo le indagini dei carabinieri “Lo Sciuto e i suoi sodali, dopo aver governato tramite il sindaco Felice Errante ed il vice sindaco Chiofalo dal 2012 al 2017, raggiungevano un accordo con l’ex rivale politico Luciano Perricone, finalizzato – si legge negli atti – alla elezione del predetto alla carica di sindaco in occasione delle elezioni del 2017 (non tenutesi in considerazione del sopravvenuto commissariamento del Comune)”. Per farlo avrebbero messo su una loggia massonica occulta, che avrebbe operato al di fuori del tradizionale circuito delle logge legittimamente riconosciute. Il sistema gestito dall’ex deputato Giovanni Lo Sciuto (prima nell’Mpa e poi confluito nel Nuovo centrodestra) ruotava attorno al controllo delle assunzioni nell’ente di formazione Anfe di Paolo Genco e delle assegnazioni di pensioni d’invalidità dell’Inps, attraverso il medico Rosario Orlando, già responsabile del centro medico legale dell’ente. L’elenco degli indagati che comparirà davanti al gup di Trapani è composto da Paolo Genco, Giovanni Lo Sciuto, Gaspare Magro, Felice Errante jr, Vincenzo Barone, Giuseppe Angileri, Maria Luisa Mortillaro, Isidoro Calcara, Salvatore Passanante, Salvatore Virgilio, Vincenzo Giammarinaro, Salvatore Giacobbe, Rosario Orlando, Francesco Messina Denaro, Gaetano Bacchi, Tommaso Geraci, Vincenzo Chiofalo, Giuseppe Berlino e Luciano Perricone.
Fonte AGI.IT