La Saguto condannata e il suo “sistema”

Il Tribunale di Caltanissetta ha condannato Silvana Saguto, ex presidente della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, a 8 anni e 6 mesi di carcere, quindi non 15 anni e 4 msi come aveva chiesto l’accusa, ma per alcuni capi d’imputazione l’ex giudice è stata assolta.

Per gli altri coimputati le condanne sono state di sette anni e 6 mesi invece per l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, il “re” degli amministratori giudiziari; sei anni e 10 mesi per l’ex professore della Kore Carmelo Provenzano; tre anni per l’ex prefetto di Palermo Francesca Cannizzo.

In sintesi delle condanne sostanziose per il “cerchio magico” che ruotava attorno a Silvana Saguto, che è stata radiata dal Consiglio superiore della magistratura già prima della condanna. Un sistema che aveva al centro la gestione dei beni sequestrati, quindi una funzione davvero delicata, che è stata tradita e calpestata.

Nello stesso processo le condanne al marito dell’ex giudice, l’ingegnere Lorenzo Caramma, 6 anni 2 mesi e 10 giorni; un anno e 10 mesi a Walter Virga, giovane figlio di un giudice (Tommaso, assolto nel rito abbreviato), messo a guidare senza alcuna esperienza l’impero sequestrato agli imprenditori Rappa.
Condannati pure l’amministratore giudiziario Roberto Santangelo (6 anni, 2 mesi e 10 gioirni); il tenente colonnello della Guardia di finanza Rosolino Nasca, che era in servizio alla Dia di Palermo (4 anni); il professore Roberto Di Maria (2 anni, 8 mesi e 20 giorni); Maria Ingarao, la moglie di Provenzano (4 anni e 2 mesi); Calogera Manta, la cognata (4 anni e 2 mesi).

E’ stato condannato pure il figlio della giudice, Emanuele, 6 mesi, per una tesi che sarebbe stata scritta dal professore Provenzano.

In sintesi un sistema che vede coinvolte tante persone con dei ruoli importanti e le vicende che ruotano intorno a questo sembrerebbero non esaurirsi con questo processo.

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