Il Generale dei Carabinieri Guarino ringrazia chi ha denunciato il pizzo e si toglie il cappello in segno di rispetto

Dopo il blitz antimafia “Resilienza” il Generale dei Carabinieri Arturo Guarino ringrazia chi ha denunciato il pizzo e si toglie il cappello in segno di rispetto. “Vi siete fidati di noi e noi vi abbiamo protetto”. VIDEO

PALERMO. Un segnale importante quello avvenuto a Palermo. Tantissimi imprenditori, quattordici per l’esattezza, hanno denunciato il pizzo imposto dalla mafia di Borgo Vecchio. Così questa mattina all’alba il blitz antimafia che ha portato in carcere 20 persone, tutte affiliate alla mafia di Borgo Vecchio. L’operazione è stata denominata “Resilienza”. 

Il Generale dei Carabinieri Arturo Guarino, ha ringraziato tutti gli imprenditori e i commercianti che si sono rivolti ai Carabinieri di Palermo per denunciare i boss e gli esattori del pizzo. Un segnale importante che il Generale Guarino ha voluto sottolineare con un video messaggio di ringraziamento. Il Generale Guarino, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Palermo, nel ringraziare gli operatori economici per la fiducia si è tolto il cappello in segno di rispetto.

“Come Carabinieri di Palermo – ha affermato il Generale Arturo Guarino togliendosi il cappello in segno di rispetto per chi ha denunciato – ringraziamo quegli imprenditori che si sono fidati di noi. Molti sono venuti spontaneamente a denunciare i fatti e ci hanno messo la faccia. Noi li abbiamo tutelati. È questo il messaggio che vogliamo dare alla città di Palermo e a questa collettività: basta al pizzo. Grazie a voi imprenditori – ha concluso Guarino – che vi siete fidati dell’Arma e alle associazioni antiracket che ci hanno collaborato. Noi siamo a fianco di chi denuncia.”

Tra gli imprenditori che hanno detto NO al racket anche Giuseppe Piraino. Lo stesso due anni fa aveva già denunciato un’altra volta una richiesta di pizzo, anche quella volta filmò l’esattore del racket.

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Emanuel Butticè
Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.