L’ex editore Peppe Bologna commenta la vigilia elettorale marsalese
“Marsala è una città educata e formata sia politicamente che elettoralmente.
Marsala è campanilista.
Marsala è un misto di contraddizioni e ,alla stretta finale, convergenti.
Marsala non è un paese parassita, è vivace, nel bene e nel male.
Basti pensare che una navebotte , nel percorso , trasformava miracolosamente l acqua in vino.
Un miracolo? no! Fantasia.
Tanto è una premessa essenziale per meglio spiegare cosa penso.
A Marsala il trascinamento funziona molto poco.
A Trapani, per esempio, vince chi ha più liste collegate, quindi anche un cerebroleso diventa sindaco.
I ciaciari son bravi e preparati, ad ogni livello sociale, nel voto disgiunto.
I lilibetani, inconsapevolmente, studiano i candidati, le loro origini, il lavoro fatto, la scelta delle alleanza.
Un marsalese, con dna marsalese, non voterà mai Grillo perché chiede a se stesso: ma, questo in decenni di parlamentare, cosa ha fatto per Marsala, per la provincia di Trapani? la risposta è nella storia.
I sostenitori di Grillo, Papania, Oddo ed altro, cosa han fatto per Marsala, per la provincia di Trapani? la risposta è nella storia. Nulla, un c….!
Bastano solo queste banali riflessioni per esser ottimista sul risultato di Di Girolamo sindaco. Il sindaco uscente, certo, non è il massimo ma tra tanti ciechi, da un occhio vede. Contrariamente ai suoi concorrenti, ha portato moneta, tanta. E se paragoniamo Marsala con gli altri comuni trapanesi si costata ancor più. L area progressista avrebbe potuto offrire una soluzione migliore ? Forse si se fosse stato ancora in vita l ing. Giustolisi. Inutile dibattere sul passato:Di Girolamo merita la riconferma, per continuare. E poi se l alternativa è Grillo/Papania/Oddo..
A chi va a votare chiedo: avete studiato i candidati delle liste a sostegno che candidati a sindaco?
I candidati, tutti, siano corretti. Evitino il mercimonio del voto; I cittadini evitino il voto di scambio. I candidati a sindaco garantiscano la pulizia e la trasparenza della competizione. I tutori della giustizia vigilino su assunzioni nei centri di formazione, sulla compravendita del voto. Insomma tutti garantiamo la correttezza”.
Peppe Bologna