Il Sindaco Rizzo sul Forno crematorio: “Noi non abbiamo proposto il progetto. Rispetteremo la volontà popolare”. VIDEO

Il Sindaco di Castellammare del Golfo Nicola Rizzo chiarisce la posizione dell’Amministrazione in una conferenza stampa aperta anche anche alle associazioni: “Noi rispetteremo la volontà popolare, non abbiamo deciso nulla”. La palla adesso passa al Consiglio Comunale. GUARDA IL VIDEO

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Il Sindaco di Castellammare del Golfo Nicola Rizzo, con una conferenza stampa aperta oltre ai giornalisti anche ad alcuni rappresentanti delle Associazioni, convocata ieri mattina nella sala del 500 di Corso Bernardo Mattarella, ha fatto chiarezza sulla questione del progetto del Forno Crematorio presentato al Comune nel 2017 e adesso riproposto dalla stessa ditta, la Lumara srl. Con il Sindaco Rizzo erano presenti L’ing. Angelo Mistretta, a capo del IV Settore, e l’Ing. Luigi Martino a capo del III Settore.

Dopo una raccolta firme online e un sondaggio sui social, il Sindaco ha ribadito che si tratta soltanto di un progetto preliminare non ancora valutato dai tecnici e dal Consiglio Comunale, ma piuttosto si tratta di “chiudere una vicenda aperta nel 2017 rimasta in sospeso dalla Precedente Amministrazione.  – ha sottolineato il Sindaco Rizzo – Noi non abbiamo proposto nessun progetto e non abbiamo chiesto niente, la ditta ha ripresentato il progetto rimasto “in sospeso” dal 2017. Adesso, secondo quanto ci ha comunicato il Segretario Generale del Comune, dobbiamo dare una risposta alla ditta, negativa o positiva. – ha sottolineato ieri il Sindaco Rizzo leggendo tutti i passaggi che hanno portato all’attuale vicenda –  Ad oggi niente è stato deciso o approvato da parte di questa Amministrazione. Non conosco neanche il progetto nei dettagli, i tecnici hanno avuto modo di studiarlo e si attendono le valutazioni tecniche. Ma il punto centrale della questione – continua il Sindaco Rizzo rispondendo alle domande dei rappresentanti degli Albergatori e ai giornalisti – se la città è a favore del progetto, contraria al progetto o se il problema è il posto in cui dovrebbe essere realizzato. Perché in questo caso si potrebbe anche valutare una futura realizzazione in un’area diversa in cui si andrebbe a realizzare un’altra zona cimiteriale, ma questo deve essere in ogni caso programmato tramite il Piano triennale delle opere pubbliche”.

In sostanza, il Sindaco Rizzo si affiderà alla volontà del consiglio comunale che si pronuncerà in merito al progetto del forno crematorio, “ma è chiaro che non posso non tenere conto della volontà popolare, un plebiscito a favore del NO, non può che far bloccare il progetto. Non è nostra intenzione creare preoccupazioni alla cittadinanza, se non siamo pronti per un progetto del genere, in quel posto specifico, non possiamo non tenerne conto.”

Il Sindaco Rizzo, rispondendo alle domande del nostro giornale, sui vantaggi che eventualmente il Forno crematorio porterà alla città (soprattutto economici) e se hanno avuto modo di verificare i requisiti dell’impresa proponente e se la stessa gestisce altri Forni Crematori, la risposta è stata secca: “Non conosco la ditta nel dettaglio, ma so che lavora nel settore, in ogni caso i vantaggi passano in secondo piano se la volontà popolare è a favore del NO, comunque è tutto scritto nel progetto finanziario presentato all’Amministrazione.” In sostanza il Comune ogni anno guadagnerebbe una cifra, non specificata dal Sindaco Rizzo in conferenza stampa.

Il Sindaco, quindi, ad oggi, sembra pronto a non avallare il progetto se il Consiglio Comunale dovesse dare parere negativo. Ad oggi, intanto, molte associazioni, soprattutto di Albergatori e operatori turistici, si sono espresse contro il progetto raccogliendo circa 900 firme, oltre ad altri sondaggi online in cui il No ha vinto con il 90% delle preferenze.

Dati importanti che secondo il Sindaco indicano una volontà popolare chiara. Adesso la palla passa al Consiglio Comunale.

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Emanuel Butticè
Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.