Condannato “unabomber”

L’autore della pen drive esplosiva che ferì il poliziotto Gianni Aceto: a Roberto Sparacio inflitti 5 anni e 8 mesi

Condannato l’autore della pen drive esplosiva destinata ad un avvocato e finita per ragioni investigative tra le mani di un investigatore della sezione di pg della Polizia presso la Procura di Trapani che restò gravemente ferito. Roberto Sparacio, cioè chi confezionò quella usb con polvere esplosiva per vendicarsi del comportamento dell’avv. Monica Maragno che si occupava di una controversia civile nella quale l’uomo era soccombente, è stato condannato dal gup, giudice Cersosimo, per tutta una serie di reati a lui contestati alla pena di cinque anni e otto mesi, e dopo avere espiato la condanna dovrà trascorrere un anno di misura di sicurezza e di ricovero presso una casa di cura. Il giudice ha riconosciuto una semi infermità mentale. Sparacio a sei anni e quattro mesi. e lo ha assolto solo dal reato estorsivo nei confronti dell’avv. Maragno. Il processo si è svolto col rito abbreviato e quindi la condanna è stata ridotta di un terzo. Il pm Francesca Urbani aveva chiesto una condanna a sei anni e quattro mesi. Un vero e proprio unabomber finito però incastrato da un “agente provocatore” entrato in azione dopo che le indagini della Squadra Mobile e della sezione di pg della Polizia hanno condotto verso di lui gli investigatori. La richiesta dell’agente fu quella di mettergli a disposizione un manufatto esplosivo dello stesso genere, e Sparacio non solo diede le istruzioni di come prepararlo ma fornì anche il materiale occorrente. Uno specialista. Palermitano di origine, ma di fatto residente a Pantelleria, già in altre occasioni aveva utilizzato il materiale esplosivo del quale si è dimostrato un vero e proprio professionista, dei cold case risolti proprio grazie all’intuito dei poliziotti trapanesi. Un paio di casi per i quali a pagarne le conseguenze è stata anche una vittima non designata, un giovane che si ritrovò tra le mani un oggetto esplodente destinato ad altri. La storia è nota. Sparacio inviò per posta quella sub all’avv. Maragno, utilizzando come mittente l’Ordine degli Avvocati di Trapani. Il legale insospettitasi e appreso dall’ordine che nessuno le aveva mandato nulla, consegnò la pen drive allo stesso Ordine che denunciò il fatto. Il poliziotto Aceto si ritrovò tra le mani la pen drive molto tempo dopo quando la Procura occupandosi della denuncia dell’Ordine degli Avvocati diede mandato alla pg di esaminare il contenuto della usb. Non appena il poliziotto la introdusse nel pc per leggerla, ci fu l’esplosione, tanto violenta da provocare danni all’ufficio e ferendo alle dita l’agente, rimasto menomato alle dita. All’interno c’erano appena due grammi di esplosivo detonante, forse fulminato di mercurio. Sparacio ha confessato ogni cosa e svelando anche altri fatti. Il giudice ha riconosciuto risarcimenti alle parti civili, cioè Ordine degli Avvocati, al poliziotto Aceto e a Andrea Policardo e Salvatore Monroy che furono vittime di Sparacio in fatti e circostanze diverse. In aula avrebbe dovuto esserci, per la gravità del fatto principale, e cioè quello patito dal poliziotto Aceto, il ministero dell’Interno, una assenza che si è fatta notare.

 

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Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.