Il Monte Bonifato come risorsa naturale, ma anche economica legata al “Green Deal”. Le proposte.

Una riunione, svoltasi domenica 31 maggio 2020, presso la villetta di Piazza Bagolino, a cui hanno partecipato cittadini e associazioni, con al centro del dibattito l’incendio che ha colpito il Monte Bonifato, ma anche lo stato di abbandono in cui versa. Tutto questo  ha prodotto l’autocostituzione di una delegazione di associazioni e movimenti che, “con approccio costruttivo, e senza alcun intento polemico”, desidera sottoporre alle autorità, a vario titolo competenti, una serie di proposte ed iniziative al fine di valorizzare l’enorme patrimonio ambientale di cui è ben fornito il monte alcamese, ma anche per far si che sia elemento propulsivo per un “Green Deal alcamese”, che guidi nella transizione verso un’economia moderna, efficiente e “sostenibile”.

“La sfida ambientale posta dal Monte Bonifato – affermano le associazioni – rappresenta infatti una grande opportunità per tutta la comunità alcamese, se saremo capaci di agganciarci al “Green Deal europeo”, che assicurerà sostegno finanziario e assistenza tecnica con lo stanziamento, da parte dell’UE, di almeno 100 miliardi di euro per il periodo 2021-2027”.

Le associazioni si rivolgono al Libero Consorzio Comunale di Trapani e al Comune di Alcamo perché enti che hanno competenza sulla Riserva e sul Monte Bonifato. Infine, sempre le Associazioni, avranno un incontro anche con il Prefetto di Trapani, così che questo possa farsi da garante della concreta realizzazione degli gli impegni presi dall’ex Provincia e dal Comune di Alcamo.

Queste le proposte al Commissario del Libero Consorzio Comunale di Trapani

  1. Avviare, al più presto, la procedura per bandire il concorso per la nomina del direttore della riserva “Bosco D’Alcamo”;

  2. Avviare, al più presto, la procedura per la costituzione del Consiglio Provinciale Scientifico scaduto nel 2008;

  3. Avviare, la procedura per la redazione del Piano di Sistemazione della zona A della RNO, come prevede la legge regionale;

  4. Riapertura immediata dell’immobile “La Funtanazza”, che negli anni passati ha ospitato il Celt e che ha costituito un presidio di vigilanza e di informazione ambientale all’interno della Rno “Bosco D’Alcamo. Procedere ad un affidamento temporaneo non oneroso, o comunque a condizioni sostenibili, del medesimo immobile ad una ATI di associazioni ambientaliste e di volontariato, che garantisca la conservazione e la valorizzazione sostenibile dell’immobile pubblico e l’attività come centro di educazione e formazione ambientale e di centro studi sui cambiamenti climatici;

  5. Creazione, all’interno del sito istituzionale dell’ente, di una sezione dedicata alle aree protette provinciali, attualmente non esiste alcuna forma d’informazione;

  6. Garantire la sorveglianza della RNO, con il dispiegamento di tutti i mezzi e le forze disponibili in capo all’ente, attivando, altresì, convenzioni con associazioni ambientaliste e di volontariato per accrescere la capacità di contrasto della campagna di prevenzione antincendio.

  7. Chiusura in assenza del personale di vigilanza della barra di accesso alla RNO, situata in area parcheggio della Funtanazza.

e queste quelle al Sindaco di Alcamo

  1. Sottoscrivere la proposta di includere la RNO Bosco d’Alcamo, ZSC “Bosco” ITA 01000, e la ZSC “Calatubo” ITA 01000, e l’intero territorio alcamese nel costituendo“Parco Nazionale delle Egadi e del litorale trapanese”, al fine di potere trarre vantaggio da tutti i relativi benefici di carattere ambientale, economico e amministrativo-gestionale;

  2. Acquisto e collocazione di telecamere di videosorveglianza degli accessi al Monte Bonifato;

  3. Predisposizione di un piano di emergenza e sicurezza in caso di incendio, o nelle giornate critiche (es. giornate ventose), con mappatura di tutte le strade e percorsi di accesso alla riserva, mettendo a disposizione mezzi per la pulitura dei terreni di proprietà del comune ed inutilizzati, prevedendo altresì convenzioni con associazioni ambientaliste e associazioni di volontariato ai fini di un monitoraggio di tutta l’area della RNO Bosco D’Alcamo

  4. Revoca della concessione al Libero Consorzio Provinciale del rifugio in mezzo al bosco di proprietà comunale, in quanto inutilizzato, ed affidamento dello stesso ad associazioni ambientaliste e di volontariato

  5. Pulizia straordinaria delle strade di accesso al Monte Bonifato (eliminazione sterpaglie sul bordo della strada; pulizia caditoie; potature e rimozione legname. Successivamente, predisposizione di un piano di manutenzione e pulizia ordinaria;

  6. Richiesta di chiarimenti sullo smaltimento della legna ricavata dagli abbattimenti degli alberi (di proprietà del Comune);

  7. Attuazione del piano di utilizzazione della pre-riserva zona B;

  8. Richiesta alla Sovrintendenza di Trapani dell’apposizione del vincolo archeologico relativamente agli scavi già effettuati e la predisposizione di un progetto di valorizzazione archeologica del Monte Bonifato.

le due proposte sono firmate da:

1)Forum Civico per Alcamo

2)Coordinamento Salviamo il Monte Bonifato

3) Associazione Laurus

cultura ambiente onlus

4)Associazione Ecò

5)Libera Alcamo

6) Gruppo Trekking Alcamo

7) Comitato tutela e salvaguardia del Monte Bonifato

8)Movimento XR Alcamo

9) Sigea sicilia

10) Istituto Nazionale Sostenibile Architettura

11) SEQUS sicilia Occidentale

12) Comitato tutela Ambiente e territorio Alcamo

 

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedenteCoronavirus: 4 casi in provincia di Trapani, tutti asintomatici
Articolo successivoCi ha lasciati il giornalista Antonino Donato