Rientra la protesta nel carcere di Trapani. Danni alla struttura, sul posto il Prefetto

TRAPANI. Dopo la protesta scoppiata questo pomeriggio nel carcere “Pietro Cerulli” di Trapani la situazione è rientrata alla normalità nel tardo pomeriggio. I detenuti sono rientrati nelle celle dopo una trattativa che ha ricondotto alla ragione i detenuti che chiedevano per l’infermeria i mezzi sanitari utili a fronteggiare eventuali emergenze sanitarie e nuove disposizioni per potere incontrare i familiari. Alcune concessioni sono state fatte e sono bastate a sedare gli animi. In pratica i detenuti chiedevano di fare i tamponi per il coronavirus.

Per tutto il pomeriggio i detenuti sono saliti sul tetto della struttura penitenziaria. Dall’esterno della casa circondariale “Pietro Cerulli” si sono visti visibilmente alcune colonne di fumo e un gruppo di detenuti seduti sul terrazzo, nell’ala che si affaccia sul quartiere San Giuliano di Erice. Il penitenziario è stato sorvegliato da due elicotteri e sul luogo sono intervenuti gli agenti della polizia penitenziaria, ma anche di polizia, carabinieri e guardia di Finanzia, presenti in assetto antisommossa. Tentativi di fuga scongiurati grazie al tempestivo intervento delle Forze dell’ordine. Disordini si sono registrati anche all’esterno del carcere, alcuni familiari hanno protestato animatamente.

Già nella giornata di ieri alcuni familiari dei detenuti avevano inscenato una protesta, esponendo anche alcuni striscioni, contro le misure restrittive introdotte dal governo a causa del Coronavirus. Anche adesso, di fronte la struttura, un gruppo di familiari sta assistendo alle proteste. Sul posto anche il Prefetto di Trapani Tommaso Ricciardi. Diversi danni alla struttura.

Proteste al carcere di Trapani, detenuti sui tetti. VIDEO

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedenteCoronavirus, Ryanair sospende tutti i voli da e per l’Italia
Articolo successivoLa società civile si mobilità, al via raccolta fondi per gli ospedali di Trapani e Palermo