Scrigno”, processo per nove

Mafia, prima udienza l’8 aprile, rinviato a giudizio l’ex deputato Paolo Ruggirello

L’operazione antimafia “Scrigno” coordinata dalla procura di Palermo e risultato di una investigazione approfondita condotta dai Carabinieri del comando provinciale di Trapani, ha superato il primo giudizio, quello preliminare del giudice Filippo Serio. Oggi per nove imputati il giudice delle udienze preliminari ha deciso il rinvio a giudizio come chiesto dai magistrati della procura distrettuale di Palermo. Prima udienza il prossimo 8 aprile dinanzi al Tribunale di Trapani. Tra i principali rinviati a giudizio per mafia c’è l’ex deputato regionale Paolo Ruggirello, assieme a lui Nino Buzzitta, Vito D’Angelo, Giuseppe Grignani, Vito Gucciardi, l’ex consigliere provinciale di Forza Italia, Vito Mannina, l’attuale consigliere comunale di Erice Alessandro Manuguerra e suo padre LuigiMarcello Pollara. Agli atti processuali presunti episodi di compravendita di voti – voto di scambio politico mafioso – in occasione delle ultime elezioni amministrative di Erice, scenario nel quale la Procura ha collocato con un ruolo di responsabilità penale Mannina e i due Manuguerra. Nel corso della precedente udienza del 3 Febbraio il gup Serio ha stralciato la posizione di uno degli imputati, il prof. Franco Todaro che ha chiesto di essere giudicato col rito abbreviato , ma ha anche escluso dalle parti civili il Comune di Custonaci che ha chiesto, ma in ritardo, l’ammissione nel procedimento quale parte offesa. Parti offese ammesse sono state quelle del Centro Studi Pio La Torre, dell’associazione nazionale Antonino Caponnetto, dell’associazione Codici, dell’associazione La Verità Vive, dell’associazione antiracket di Trapani e dei Comuni di Paceco, Trapani, Campobello di Mazara, Favignana, Valderice e Castelvetrano.Il procedimento riguarda altri imputati che hanno chiesto e ottenuto il giudizio con riti alternativi a quello ordinario. Hanno scelto il patteggiamento Filippo Tosto, Maria Stella Cardella. Rito abbreviato per tre degli imputati che hanno avuto già in passato subito condanne per associazione mafiosa e che secondo le indagini una volta tornati liberi hanno ripreso in mano le redini della cupola mafiosa del capoluogo trapanese e cioè i fratelli Franco e Pietro Virga, figli del famigerato capo mafia Vincenzo, oggi detenuto all’ergastolo, e con loro l’ex consigliere comunale del Psi, Franco Orlando. Rito abbreviato anche per l’ex assessora comunale Ivana Inferrera e per suo marito , l’imprenditore Ninni D’Aguanno, per il presunto capo mafia di Paceco Carmelo Salerno, e ancora per Francesco Peralta, Michele Alcamo, Vincenzo Ferrara, Jacob Stelica, Michele Martines, Giuseppe Piccione, Francesco e Leonardo Russo, Tommasa Di Genova e Mario Letizia ed infine per Pietro Cusenza che ha collaborato dopo l’arresto con i magistrati antimafia. L’indagine “Scrigno” ha messo in evidenza l’azione condotta dai fratelli Virga assieme a Franco Orlando di rimettere in sesto la famiglia mafiosa di Trapani, ma anche la spurodatezza di certuni di avvicinarsi ai tre conclamati mafiosi per chiedere il loro aiuto elettorale, in quest’ambito emerge la figuraa dell’ex parlamentare regionale Paolo Ruggirello spalleggiato dal mafioso pacecoto Carmelo Salerno. Uno dei passaggi dell’inchiesta antimafia riguarda poi l’isola di Favignana dove sarebbe stata creata una famiglia mafiosa affidata all’anziano Vito D’Angelo.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.