Esercizio provvisorio, mancano voti alla maggioranza e viene “bocciato”

No all’Esercizio provvisorio. C’è chi chiede le dimissioni di Musumeci e invece chi parla di nessun rischio paralisi

L’Assemblea regionale siciliana, con 28 voti favorevoli e 27 contrari, ha votato per la soppressione dell’articolo 1 dell’esercizio provvisorio, proprio quello che autorizzava la spesa in dodicesimi fino a marzo. In aula mancavano sette deputati di maggioranza, a quanto pare non avevano ben calcolato i tempi degli interventi.

Le reazioni contrarie, “dimissioni di Musumeci”

Dopo la votazione c’è stato chi ha chiesto le dimissioni di Musumeci, come Fava, che dichiara: “Un voto politico, a scrutinio palese, che dimostra – ancora una volta – l’inesistenza di una maggioranza di governo. Qualunque presidente, con senso di responsabilità, ne prenderebbe serenamente atto e si dimetterebbe. Musimeci non lo farà mai.”

Rincarano la dose i 5 Stelle: “Ancora una volta la maggioranza è caduta in  aula e questa volta con voto palese e, soprattutto, con la complicità  determinante degli assessori Cordaro e Grasso, che non hanno votato col governo. Anche loro, probabilmente, hanno capito che questa mini-finanziaria, travestita da esercizio provvisorio, era sbagliata nella forma e nel contenuto. Ancora una volta si procede improvvisando e senza una vera bussola, a scapito dei siciliani che dal governo Musumeci finora non hanno avuto nessuna risposta”.
“A questo punto- concludono i deputati 5stelle – il governo compia un atto di responsabilità, presentando un testo snello, eliminando tutto il superfluo e attenendosi a quello che  prevede la legge”.

Giuseppe Badagliacca e Nicola Scaglione della Cisal, commentando il voto di questa sera all’Ars: “La soppressione dell’esercizio provvisorio della Regione siciliana, approvato questa sera dall’Ars, rischia di rivelarsi un colpo mortale non solo per migliaia di lavoratori i cui stipendi sono a rischio, come per esempio Lsu, Resais e Pip, ma in generale per l’attività amministrativa che di fatto verrebbe bloccata, al netto delle sole spese essenziali, colpendo gli enti locali. Una vera e propria sciagura che va evitata a tutti i costi: il Governo regionale e l’Assemblea trovino una soluzione immediata”.

A difesa del Governo l’Assessore al Bilancio Gaetano Armao

Parla di “nessun rischio paralisi” l’Assessore Armao, nonché vice presidente della Regione Sicilia, nello specifico: “Nessuna paralisi. Quello che è accaduto oggi si è già verificato in passato. E il risultato del voto palese dimostra che si tratta di un mero errore che può accadere nella dinamica parlamentare. Al momento della votazione, infatti, erano fuori dall’Aula alcuni parlamentari della coalizione di governo poiché pensavano che il dibattito si sarebbe prolungato. Nessun problema, quindi, domani si prosegue, con l’obiettivo prioritario del Governo Musumeci di approvare il ddl per dare risposte immediate ai siciliani.”.

Le conseguenze

Una regola del Parlamento siciliano vuole che nella stessa sessione non ci sia un voto di segno opposto rispetto a quanto l’Aula ha già deliberato. Quindi i passaggi dovrebbero essere veloci e comunque necessari, cioé approvazione in commissione Bilancio, incardinamento del nuovo testo, poi il tempo per gli emendamenti e infine il voto in aula.

La questione crea una situazione di impasse, quindi a dirimere il tutto sarà la riunione dell’Ars di oggi alle 16.

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