Addio Franco, amico, sindacalista e consigliere comunale

Continueremo ad impegnarci anche a tuo nome
di Antonio Fundarò
Il 16 gennaio è stato un giorno di lutto per tutto il mondo del lavoro e per tutti gli alcamesi perché Franco Contento è stato un Padre della responsabilità sindacale della Città di Cielo d’Alcamo. Ha collaborato, con il vigore del suo impegno e con la sua valorosa attività sindacale al progresso della nostra città anche negli anni nei quali ha ricoperto, con sobrietà e stile, la carica di consigliere comunale.
Franco Contento è stato un grande uomo, un non comune sindacalista che ha contrassegnato veramente un’epoca, dando in eredità, con i suoi 40 anni di sindacato, un segno incancellabile nelle relazioni sindacali, modificando, in modo migliore, la vita di migliaia di lavoratrici e lavoratori della nostra Alcamo e non solo.
Franco Contento ha personificato nella sua vita, nel suo stile sobrio, con l’oratoria travolgente, pieno di passione, nelle sue azioni, un esempio di sindacalista che tutti hanno sempre stimato. Anche quelli che non avevano le sue stesse idee.
In molti, autorità istituzionali, politici, sindacalisti, ma principalmente tante lavoratrici e lavoratori, hanno confermato alla sua famiglia, Franca, Alessandro e a Marcello, e alla CGIL che era fetta importante della sua famiglia, affetto, prossimità, dolore profondo per la dipartita del caro Franco.
Franco Contento ci ha dato parecchio, sempre vicino alla CGIL e a tutto il movimento sindacale, individuando percorsi di crescita, di più grande equità nella ripartizione del lavoro e della ricchezza, di giustizia sociale, valori che sono, oggi, di singolare attualità.
Franco Contento è stato guida e maestro.
Era fiero di aver consacrato al sindacato la propria vita, di aver concretizzato nel sindacato la propria robusta personalità.
Era un uomo di saldi principi che ha svolto il suo difficoltoso compito in un periodo di forti conflitti sociali ma ininterrottamente facendo primeggiare il senso di responsabilità.
Franco Contento, insolito innovatore, anticipatore delle manifestazioni sociali e culturali alcamesi (sempre in prima linea, nonostante la sua riservatezza, quando c’era da rilanciare la sua Alcamo), rappresenterà un modello per quanti si propongono di far suoi i mutamenti della società alcamese e guidarne il percorso. Per tutti noi, per me, ha ritratto una matura lezione di vita e di attivismo sindacale e politico, spesso culturale. Ha dato reputazione, prestigio, indipendenza alla CGIL.
Ecco perché non lo scorderò e non lo scorderemo mai e lo porteremo sempre con noi, nei nostri cuori e nel nostro ricordo, ogni giorno, indicandolo anche ai giovani, specialmente a chi ha la responsabilità del domani, come diceva spesso, come un esempio e un modello di impegno sociale e civile.
Caro Franco, proseguiremo a impegnarci, anche nella quotidianità del nostro lavoro, anche a nome tuo, per un progresso sociale e finanziario della nostra Città e della nostra Italia, che non tagli fuori nessuno, per un vero cambiamento del mondo del lavoro, in una città come Alcamo è ancora alta la disoccupazione, capace di includere tutti, uomini, donne, giovani, anziani, immigrati. Questo era il grande sogno e il lascito di Franco Contento, il suo testamento morale. E noi cercheremo di rispettarlo, con coerenza, senso di responsabilità, umiltà, autonomia nelle scelte, come ci ha insegnato Carniti.
A Franca, ad Alessandro e a Marcello la mia vicinanza con la certezza che la nobiltà di Franco continui attraverso il loro impegno, la loro onestà, la loro equità.
Ciao Franco, che la terra ti sia lieve.
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