Di ritorno dal “Treno della Memoria” con gli occhi pieni di immagini, il cuore pulsante di mille emozioni

Ieri, gli alunni dell’ITET “G. Caruso” di Alcamo sono ritornati dal viaggio previsto dal progetto “Treno della Memoria”, con gli occhi pieni di immagini, il cuore pulsante di mille emozioni contrastanti, da convogliare, adesso in idee e comportamenti.

La prima micro-tappa del percorso è stata Budapest, dove i ragazzi hanno visitato il museo dell’olocausto e il ghetto ebraico, hanno camminato “sulle orme dei giusti” tra cui Giorgio Perlasca, che proprio nella capitale ungherese salvò la vita a oltre 5.000 ebrei. La loro esperienza nella loro città si è conclusa sulla riva del Danubio al “memoriale delle scarpe” dove, durante una toccante commemorazione ogni studente ha depositato un sasso proprio nel luogo dove tanti ebrei vennero giustiziati.

Dopo un viaggio in pullman attraverso i paesaggi innevati della Slovacchia, la “piccola comunità viaggiante” ha raggiunto Cracovia, dove si è immersa in altri luoghi della memoria, la fabbrica di Schindler, il ghetto, la “piazza delle sedie”.

Infine, il momento culminante, la visita al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, che si è svolta in un clima di commozione e di silenzio. Molti momenti sono stati accompagnati dalle drammatizzazioni di un gruppo di attori e da letture, come ad esempio, quelle di “Se questo è un uomo” di Primo Levi, proprio nei luoghi che furono teatro degli accadimenti raccontati; cerimonie e commemorazioni hanno marcato il senso degli avvenimenti.

I ragazzi hanno mostrato di avere un “cuore tenero” sostenendosi, condividendo emozioni, come ad esempio durante l’assemblea “di restituzione”, svoltasi presso l’Auditorium Maximum dell’università di Cracovia, dove oltre 400 studenti provenienti da tutta Italia si sono incontrati scambiandosi riflessioni ed esperienze.

Ora il compito è quello di convogliare tutto ciò che hanno vissuto verso l’obiettivo: conquistare uno “spirito forte” che li renda capaci di esprimere un pensiero libero, ma anche il dissenso che è necessario per salvaguardare i valori umani e civili.

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedenteAmnesty Iternational Alcamo. 8 Marzo “parlare di donne non come al solito”
Articolo successivo“Mi dimetto per tornare a Calatafimi”