Rostagno, presunti falsi testi a giudizio

Il gup non riconosce la prescrizione per il giornalista Vassallo come aveva chiesto la Procura di Trapani

I presunti falsi testimoni sfilati dinanzi alla Corte di Assise di Trapani nel corso del processo di primo grado per il delitto del sociologo e giornalista Mauro Rostagno, sono stati rinviati a giudizio dinanzi al Tribunale di Trapani, prima udienza il prossimo 9 aprile. Ad essere stati rinviati a giudizio dal giudice Cersosimo sono stati i luogotenenti dei carabinieri Beniamino Cannas, e della Guardia di Finanza Angelo Voza, la professoressa Caterina Ingrasciotta, vedova di Puccio Bulgarella, editore di Rtc, la tv locale trapanese, dove lavorò Rostagno, Leonie Chizzoni Heur, vedova del generale Angelo Chizzoni, uomo cardine dei servizi segreti italiani, la donna avrebbe avuto un legame con Rostagno, quasi fosse una gola profonda di certi segreti passati al giornalista e che però in aula ha negato ogni conoscenza con il giornalista, e poi ancora Natale Torregrossa, l’ex numero due della loggia massonica segreta trapanese Iside 2, Antonio Gianquinto, Liborio Fiorino, Salvatore Martines, Rocco Polisano, e infine il giornalista Salvatore Vassallo. Per quest’ultimo la Procura di Trapani aveva chiesto il riconoscimento della prescrizione, che però non ha visto concorde il gup. Tutti sono chiamati a rendere conto di testimonianze per circostanze diverse. La maggiore attenzione è puntata sul luogotenente Cannas che secondo i giudici avrebbe omesso di riferire correttamente su alcuni episodi precedenti al delitto, sui contatti avuti con Rostagno, su alcune circostanze riferite alla sorella del sociologo e poi smentite in aula durante un confronto “di fuoco” tra i due.

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Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.