Omicidio Coraci, in appello 30 anni per i fratelli Gatto

La sentenza ha annullato l’ergastolo inflitto in primi grado

PALERMO. La seconda sezione della Corte di Assise di Appello, Presidente Dr. Angelo Pellino, ha emesso lo scorso 16 gennaio la sentenza nei confronti dei fratelli Francesco e Vincenzo Gatto, assistiti rispettivamente dall’Avv. Carmelo Carrara e dall’Avv. Michele Magaddino. Per loro i giudici hanno inflitto trent’anni di carcere per l’omicidio dell’alcamese Enrico Coraci, ridimensionando la pena dell’ergastolo emessa in primo grado dal GUP del Tribunale di Trapani Caterina Brignone.

I fatti, ricostruiti durante il processo, risalgono alla notte tra il 20 e il 21 novembre 2015 quando i due fratelli, dopo una lite avvenuta in Piazza della Repubblica, colpirono poco dopo mortalmente Enrico Coraci con un’arma da fuoco in via Ruisi. I fratelli Gatto organizzarono nei confronti di Coraci un vero e proprio agguato. La vittima morì qualche giorno dopo in ospedale.

Le parti civili costituite nel processo che dovranno essere risarcite dai fratelli Gatto sono: Ciacio Rosa, madre di Enrico Coraci e Irene Coraci, sorella vittima, assistite dall’Avv. Antonino Vallone, Antonino Coraci, padre di Enrico, assistito dall’Avv. Sebastiano Dara e Alida Coraci, sorella di Enrico, assistita dall’Avv. Bruno Vivona. Fissato in novanta giorni il termine per il deposito delle motivazioni.

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Emanuel Butticè
Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.