Trapani, si chiude il congresso “Progettiamo insieme il territorio”

TRAPANI. Non ha tradito le aspettative degli organizzatori lo svolgimento del Congresso “Progettiamo insieme il Territorio” promosso dal Tavolo permanente delle professioni tecniche della provincia di Trapani conclusosi oggi presso il Polo Universitario trapanese.

Sono state due giornate ricche di interventi e di spunti di riflessione, oltre che occasione di aggiornamento e approfondimento di tematiche nell’ottica della formazione professionale per gli iscritti agli Ordini e ai Collegi partecipanti.

“Tutte le professioni hanno una propria identità culturale e nessuna ha la supremazia tra le altre – ha sottolineato nel suo intervento l’ingegnere Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli Ingeneri e coordinatore della Rete delle professioni tecniche – e lavorare insieme è la strategia vincente per ottenere risultati importanti. Ciascuno mette in campo le proprie risorse e competenze e si fa carico delle problematiche degli altri in un’ottica di scambio e di arricchimento reciproco”.

Zambrano ha portato la sua esperienza di coordinatore della Rete: “Il tema delle competenze è la sfida che tutti siamo chiamati ad affrontare – ha detto – e non bastano le riserve di legge. Dobbiamo proseguire nel lavoro di organizzazione interna delle nostre professioni e il fatto di presentarci con un’unica voce di fronte ai nostri interlocutori, anche istituzionali, è fondamentale. E’ necessario procedere nel percorso di qualificazione e certificazione delle competenze. Dobbiamo ottenere questo risultato per tutte le professioni tecniche della Rete, un obiettivo non soltanto formale ma soprattutto sostanziale e che ha oggettivi risvolti di carattere premiale”.

Svariate le tematiche affrontate dai relatori nelle due giornate di lavori. Nella relazione su “La rivoluzione dei trasporti marittimi e il Mediterraneo”, l’ingegnere Giovanni Rubino ha illustrato il progetto per la creazione di un nuovo porto commerciale da realizzarsi nel golfo di Palermo. “Attualmente – ha spiegato – nessun porto del Mediterraneo, a parte Porto Said, è in grado di accogliere le navi porta container, lunghe fino a 400 metri, che giungono dall’Asia attraverso il Canale di Suez. La Sicilia, da questo punto di vista, è il posto migliore dove creare una “piattaforma”, un hub dove le navi potrebbero scaricare a caricare a costi di gran lunga inferiori a quelli sostenuti per operare nei porti del Nord Europa come Rotterdam o Anversa. Attualmente il 19% del traffico commerciale mondiale passa nel Mediterraneo e la percentuale è in aumento. Si tratta di un’occasione strategica che non dovremmo farci sfuggire”.

“Il tavolo delle professioni tecniche ha un valore politico-sociale enorme”, ha detto Mario Braga, presidente nazionale dei Periti Agrari, che ha coinvolto la platea con la sua appassionata dichiarazione di amore, lui bresciano, per la Sicilia e il territorio trapanese. “Da qui è passata la storia – ha detto riferendosi alla Battaglia delle Egadi tra Romani e Cartaginesi – e le professioni devono prestare la propria intelligenza, le proprie capacità per la valorizzazione del territorio in cui operano perché sono parte della costruzione di un grande disegno. Dobbiamo riconoscerci e riconoscerlo e portare avanti questo progetto”.

Sullo stesso tenore anche la riflessione di Giampiero Giovannetti, presidente nazionale dei Periti Industriali: “Le cose che ci uniscono, tra appartenenti alle categorie tecniche, sono più di quelle che ci dividono. L’esperienza trapanese del Tavolo sta muovendo i primi passi ma sono quelli sulla strada giusta”.

Tante le novità, a disposizione dei professionisti, emerse dalle relazioni: da quelle nell’ambito della cosiddetta Agricoltura di precisione a quelle normative, contenute nel Codice dei Contratti, di cui ha parlato Rino La Mendola, vice presidente del Consiglio nazionale degli Architetti pianificatori paesaggisti e conservatori; dall’utilizzo dei droni per i rilievi topografici alle nuove soluzioni nella distribuzione dell’energia elettrica, alla gestione delle tecniche di difesa da caduta massi nelle infrastrutture stradali.

Spazio anche al paesaggio e alle opportunità di sviluppo e di crescita sostenibile ad esso connesse nell’intervento del presidente provinciale dell’Ordine degli Architetti Vito Maria Mancuso, alla rigenerazione urbana e territoriale, tema affrontato da Carlo Foderà (consigliere nazionale dell’associazione Amici della Terra),  alla positiva influenza delle piante nelle città, alla produzione di metano dagli scarti delle coltivazioni vinicole, alle azioni per evitare la desertificazione delle aree rurali trapanesi, agli studi sugli effetti di sito e sulla risposta sismica locale, alla tutela della salute (“Grano duro e salute”), al mobilitymanagement&professioni tecniche.

Al congresso, apertosi con il saluto di Francesco Parrinello, presidente del Collegio provinciale dei Geometri e Geometri laureati e portavoce del Tavolo permanente delle professioni tecniche, e di Giovanni Indelicato, presidente provinciale degli Ingeneri e coordinatore del Tavolo, è intervenuta anche la sindaca di Erice Daniela Toscano. Hanno portato il loro saluto anche Vito Orto, presidente provinciale dei Periti Agrari, Leonardo Minaudo, presidente provinciale dei Periti Industriali, Baldo Zinnanti, presidente dei Dottori Agronomi e Forestali, Giovanni Pantaleo, consigliere regionale dei Geologi, il vice presidente interprovinciale (Trapani e Agrigento) degli Agrotecnici Gianfranco Paoletti, il presidente della Consulta regionale degli Ingegneri Giuseppe Margiotta, il consigliere nazionale dei Geometri Pasquale Salvatore e poi, ancora, Francesco Tranchida, presidente della Fondazione degli Architetti trapanesi “Francesco La Grassa”, l’ingegnere capo del Genio Civile di Trapani, Giuseppe Pirrello, e Paolo Armato, componente del CdA dell’EPPI (l’ente previdenziale dei Periti Industriali).

I lavori si sono conclusi con la stesura e la firma di un documento condiviso da tutti gli appartenenti al TPPT che costituisce la sintesi delle tematiche trattate e traccia le linee di un’azione condivisa da portare avanti. Tra i punti individuati ci sono: la necessità di investire sui paesaggi identitari, sul patrimonio agroalimentare, oltre che sul capitale naturale e culturale anche in chiave di apertura di spazi occupazionali e di innovazione, conservando sempre un’ottica di sostenibilità e di tutela delle risorse disponibili; l’avvio di azioni specifiche finalizzate a promuovere la conoscenza e l’esatta identificazione del patrimonio edilizio esistente, a incrementare la qualità degli spazi pubblici (attraverso azioni di rigenerazione), delle prestazioni energetiche (attraverso la promozione di protocolli prestazionali), della sicurezza sismica (con una diffusa campagna di analisi strutturale del patrimonio edilizio), della sicurezza idrogeologica (con una attenta conoscenza del territorio); il sostegno alla ricerca e alla diffusione di tecnologie innovative tra i liberi professionistitramite  agevolazioni fiscali; modernizzare e rendere più efficiente ed efficace il ruolo degli Ordini e dei Collegi professionali, coadiuvando la pubblica amministrazione nell’erogare servizi rapidi e di maggiore qualità, anche attraverso l’istituzione di appositi Uffici di Piano; sostenere le giovani generazioni, valorizzando le competenze professionali, creando strumenti che rendano più competitivo il lavoro senza trasformarsi in ulteriori incombenze; implementare le politiche che incentivino l’ingresso nel mondo professionale attraverso sgravi fiscali e contributivi;  sostenere i processi di “digitalizzazione” degli atti della pubblica amministrazione, che vadano oltre la semplice logica di “dematerializzazione” dei documenti disponibili oggi su carta, per realizzare veri e propri contenuti digitali pronti per essere realmente disponibile a cittadini, istituzioni, imprese e professionisti.

Il documento sarà inviato a tutti i sindaci della provincia di Trapani e ad altri rappresentanti delle Istituzioni. Tutti i presenti e i rappresentanti delle professioni tecniche riunite nel Tavolo permanente si sono anche trovati d’accordo nel voler rendere il Congresso un appuntamento stabile, su base annuale, come momento clou di quella che è un’attività di collaborazione e messa in comune di risorse e competenze che sta alla base stessa della costituzione del TPPT.

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