Sicilia, terra di beni culturali, ma i protagonisti sono i volti noti

Da Antonino Zichichi a Vittorio Sgarbi, potrebbe essere il titolo di un film giallo con al centro i beni culturali.

Sulla scena dell’assessorato che gestisce i beni culturali siciliani si passa da Zichichi, che faceva capolino nelle trasmissioni televisive, a Sgarbi che è uno show man. Da un programma, quello del primo, chiamato Progetto Archimede, a quello del secondo, che non aveva un nome, ma che molti hanno scherzosamente chiamato “Capre”, nome ispirato dalle famose invettive del critico d’arte. Il primo spesso assente per viaggi di lavoro e il secondo invece sempre protagonista con affermazioni che di sicuro hanno creato dibattito.

Diatribe, incarichi eccellenti e uscite di scena da film, che però non vedono protagonisti i beni culturali e la loro gestione, se non per affermazioni da prima notizia sui giornali.

Per quanto riguarda Sgarbi un rimpianto c’è, perché perdere un esperto d’arte come lui non può essere trasformato in un “via la macchietta da avanspettacolo”, sarebbe offensivo nei confronti di un “passionale” dell’arte. Mettendo da parte le scelte politiche discutibili o meno, mettendo da parte le affermazioni condivisibili o meno. Ecco un rimprovero a Sgarbi, da siciliano che ama la propria terra con tutte le bellezze artistiche che la rendono unica, cioé che era il caso che si svestisse da personaggio televisivo e mettesse in campo, senza fronzoli, la sua indiscutibile competenza, o meglio che trovasse il giusto equilibrio.

Il risultato è sempre lo stesso i beni culturali siciliani non vengono valorizzati, con estremo danno per l’economia di una Regione che dovrebbe sfruttare questi per abbandonare la nomea di regione sempre in crisi. In sintesi si ride e ci si indigna per Sgarbi o altro, ma i monumenti sono abbandonati a se stessi in pieno declino. Un merito bisogna darlo a Sgarbi: con le sue esternazioni ha riportato l’attenzione sulle bellezze infinite presenti in Sicilia, ora però sarebbe il caso di arrivare al prossimo step: restauro, pubblicità e valorizzazione.

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