Il presidente non è d’accordo con l’assessore

Ecco il Crocetta pensiero sul voto a Trapani

Rosario Crocetta riapre a sorpresa la partita di Trapani: per lui il consiglio comunale deve insediarsi. “Non sono d’accordo con le valutazioni fatte da molti in questi giorni sul fatto che la mancata elezione del sindaco, com’è il caso di Trapani, determini automaticamente – dice il governatore – la mancata elezione del consiglio comunale”. “I cittadini trapanesi al primo turno hanno votato sindaci e consiglieri comunali, con un’elezione che è stata giudicata valida. La norma che prevede la proclamazione per i consiglieri dopo l’elezione del sindaco, è una norma tecnica che deriva da ragioni legate all’attribuzione del premio di maggioranza per una parte residuale del consiglio. E’ vero che la norma – continua Crocetta – non dice neppure di attribuire, in caso di mancata elezione del sindaco, tale premio di maggioranza, ma non fino al punto di negare l’elezione democratica dei consiglieri. In questi casi credo ci si debba comportare per analogie. O ripartendo i consiglieri sulla base dei risultati del primo turno o attribuendo il premio di coalizione – che si chiama così e non premio al sindaco – appunto alla coalizione del sindaco che comunque si è presentato alle elezioni”. Crocetta prosegue: “Credo sia assurdo, e questa è una mia posizione politica che non pretende certamente di avere alcun valore tecnico, far pesare sul consiglio le difficoltà che ci sono state a Trapani per l’elezione sindaco. In ogni caso, ripeto, non esistono organi politici che possano interpretare tali norme, chi lo ha fatto si è avventurato troppo oltre le competenze, ma – conclude il presidente – l’unico organismo che può decidere è la commissione elettorale e in caso di mancata decisione i tribunali amministrativi”. Alla vigilia del ballottaggio di ieri era stato un’assessora di Crocetta, Luisa Lantieri, a dire che in caso di mancata elezione del sindaco anche il voto per il consiglio sarebbe stato nullo. Ieri il pd Pietro Savona, unico candidato sindaco rimasto in corsa dopo l’abbandono di Girolamo Fazio (indagato per corruzione),  non è riuscito a portare alle urne il 50 per cento degli aventi diritto: l’affluenza si è fermata al 26,7 per cento e l’elezione del primo cittadino è stata annullata.
 
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