Quando si parla di violenza politica di solito si fa riferimento a manifestazioni che degenerano, ma quella che fa più ribrezzo è la violenza contro un soggetto e solo per motivi politici, perché la manifestazione esprime un disagio nella maggior parte dei casi, invece la violenza ad una sola persona per motivi politici sa di vigliaccheria e tentativo di repressione della libertà di espressione. Il grave atto di violenza accaduto la sera del 17 marzo, intorno alle 22:30 a Palermo: è stato aggredito un diciannovenne, membro dell’esecutivo regionale della Rete degli Studenti Medi Sicilia e Presidente della Consulta degli Studenti di Palermo, fa ritornare l’orologio indietro ad anni bui della storia repubblicana. Quattro ragazzi a volto coperto hanno picchiato con alcuni bastoni il “l’avversario” politico dopo averlo ripetutamente insultato. Le motivazioni sono evidentemente politiche, infatti sembra che gli aggressori durante l’aggressione dicevano: “zecca rossa, quelle che non ti abbiamo dato prima te le diamo ora, figlio di pulla, sbirro, spia “. Il ragazzo fortunatamente non ha riscontrato gravi lesioni fisiche, sebbene i medici gli abbiano refertato dieci giorni di prognosi.
“Non è accettabile che accadano ancora eventi di questo tipo in cui si utilizza la violenza politica, praticando metodi squadristi” dichiara Flavio Lombardo, coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi Sicilia.
La vittima ha oggi denunciato in questura l’accaduto e non si può fare altro che aspettare che la magistratura chiarisca le circostanze.
“Noi denunceremo – conclude Lombardo – insieme a lui l’accaduto nella speranza che mai più si ripeta una tale azione fascista. Ogni giorno nelle scuole lottiamo per abbattere ogni forma di violenza e odio. Gli studenti siciliani non ammetteranno violenze di questo tipo e saranno pronti a mobilitarsi contro lo squadrismo e l’oppressione .”