La protesta dei laboratori

gucciardiCorteo a Palermo e incontro con l’assessore alla Sanità Gucciardi

“Meglio la paralisi, così non si può continuare”. E’ stato questo il succo della discussione aperta ieri a Palermo tra i titolari dei laboratori d’analisi della Sicilia e l’assessore regionale alla Sanità, Baldo Gucciardi. “Così non possiamo andare avanti” hanno detto “oggi siamo vessati dall’assessorato e le conseguenze sono quelle che molti cittadini si vedono chiusa la possibilità di curarsi, i budget a disposizione sono stati decurtati, l’accesso ai servizi sanitari allo stato è consentito solo a una ridotta fascia di cittadini che hanno le condizioni economiche che consentono loro di accedere alla sanità privata, quella pubblica di fatto oggi non è più garantita”.  In un documento contestano il cosiddetto “decreto Lorenzin” che stabilisce un elenco di esami esclusi dal rimborso tramite il ticket e che sta spingendo i medici a non prescrivere più alcune di queste prestazioni. Ma non solo, all’assessore Gucciardi è stato chiesto di cancellare i decreti con cui sono stati decisi i budget per il 2015. “Siamo dinanzi a paradossi, i budget concessi per la gestione dei servizi per l’intero anno, di fatto a febbraio sono già esauriti, ci sono casi in cui i rimborsi non potranno mai esserci a fronte di erogazioni assistenziali correttamente concesse, oggi tanti laboratori rischiano il fallimento con duplici effetti, il venir meno di laboratori che in alcuni centri, in assenza di strutture pubbliche, di fatto garantiscono l’assistenza sanitaria, e quindi danno per i cittadini residenti, la disoccupazione per tanti operatori”. La crisi dei laboratori privati, rappresentata ieri a Palermo dalla manifestazione che ha visto protagonisti oltre 700 laboratori d’analisi siciliani, scaturisce dalla incessante richiesta di restituzione delle somme incassate dai laboratori in seguito all’applicazione del vecchio tariffario regionale, superato da quello “Bindi”, ma che in Sicilia ha continuato a rimanere in vigore per anni: “Ciò finirà per far fallire la maggior parte di queste strutture..l ‘ultima pronuncia del Cga dà ragione ai laboratori privati ma l’assessorato continua a scrivere alle Asp chiedendo il recupero di quelle somme”. Denunciati anche comportamenti da parte dell’assessorato definiti “vessatori”. “Ci viene richiesto l’obbligo di presentare il Documento di regolarità contabile, quando la legge esclude le strutture come le nostre da questo obbligo, sappiamo di strutture pubbliche che praticano i prelievi dentro i gabinetti, mentre le nostre strutture rischiano di essere chiuse se manca una zanzariera”. “Controlli a iosa per i laboratori privati, il settore pubblico gode di privilegi”.

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Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.