Un’opera d’arte in occasione del Giubileo ad Alcamo

Chiesa S OlivaUn’opera artistica di grandi dimensioni è stata collocata nei giorni scorsi sulla facciata principale della chiesa di S.Oliva ad Alcamo. Le intenzioni della comunità parrocchiale sono quelle di lanciare un messaggio visivo in occasione del Giubileo straordinario promulgato da Papa Francesco. L’opera è stata realizzata dai due architetti di Alcamo, Vincenzo Settipani e Girolamo Maria Settipani, e sarà mantenuta per tutto il periodo dell’anno giubilare che avrà inizio l’8 dicembre 2015 e si concluderà il 20 novembre 2016. Per gli artisti la croce lignea va interpretata come Croce Gloriosa della Misericordia.

Un intervento progettuale che mira a rispettare lo spazio architettonico esistente della piazza, valorizzandolo e ispirandosi allo stile e al contesto architettonico del prospetto della chiesa di S. Oliva. Infatti, l’azione progettuale è generata da un elemento decorativo della facciata, la cornice in pietra rimasta incompleta.

Croce S Oliva (2)L’azione progettuale – commentano gli artisti – scaturisce dalle sollecitazioni della chiesa vaticana secondo cui Papa Francesco spiega che la società odierna ha bisogno di applicare oggi, come non mai, i principi della Misericordia. E in particolare la città di Alcamo, ne avrebbe estremamente bisogno e pertanto questo messaggio viene presentato nella Piazza principale della città, luogo molto frequentato dagli alcamesi. Il soggetto dell’opera prevede la croce come simbolo di cristianità. Essa viene scelta per il riconoscimento e l’immediatezza del messaggio cristiano esprimendo, nel caso specifico, un riferimento al gesto misericordioso del Cireneo che durante il faticoso percorso che Gesù fece in salita sul Monte Calvario, quest’uomo non si rifiutò di aiutare Gesù e portare la sua Croce.

Croce S Oliva (1)L’idea della Croce Misericordiosa – secondo i due architetti – nasce dalla struttura decorativa centrale della facciata, (la cornice in pietra rimasta incompleta), che si completa nella tridimensionalità come se fosse una grande virgola usata per il linguaggio scritto. Essa appare graficamente come un punto fermo allungato verso la direzione in basso a sinistra, ma in questo caso l’allungamento va in basso e tocca terra verso l’osservatore. La virgola, essendo il più breve segno di pausa, corrisponde nella lettura ad un minutissimo intervallo della voce. Anche qui viene usata per conferire lo stesso significato di pausa. Qui l’opera, dal punto di vista iconologico, vuole svelare e invitare il passante che se si concede un attimo di pausa e di attenzione a riflettere che la sua Croce si può rompere come l’opera posta sulla facciata della  chiesa e può diventare una croce gloriosa rotta dal ramo di palma a cui l’iconografia dell’arte cristiana attribuisce simbolo di Vittoria, Rinascita, Immortalità e Resurrezione. Esso allude anche alla ricompensa celeste, ma soprattutto alla Misericordia di Dio-Croce, che si piega sull’ingresso della chiesa verso il fedele per accogliere l’indigente.

L’opera è stata realizzata in legno lamellare di abete la cui lunghezza del primo tratto è di m. 9,45, mentre l’altro tratto che ha la forma di croce è lungo m.15,50.

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Marcello Contento
Marcello Contento nasce a Palermo nel 1982, vive la sua vita tra la Sicilia e la Toscana. Giornalista, insegnante di economia aziendale e lettore incallito di Tex e Alan Ford.