Caso Librizzi, le precisazioni dell’on. Fazio

Fazio LibrizziL’ex direttore della Caritas “fu solo componente supplente” della commissione per i rifugiati. L’ex sindaco smentisce il contenuto di atti giudiziari

L’ex sindaco di Trapani, Girolamo Fazio, oggi deputato regionale, contesta la ricostruzione presente negli atti processuali del dibattimento contro l’ex direttore della Caritas, don Sergio Librizzi, a proposito della presenza di questi nella commissione per i rifugiati politici. Ruolo che Librizzi avrebbe sfruttato per gli atti di concussione e violenza sessuale per i quali è stato condannato a nove anni. C’è una intercettazione che registra la voce di Librizzi che si lamenta della nomina nella commissione quale componente effettivo, della allora portavoce del sindaco Fazio, la giornalista Cinzia Bizzi. I pm durante la requisitoria del processo Librizzi hanno fatto notare al giudice che in 24 ore Librizzi, dopo la protesta, “ma chi è questa Bizzi”, riguadagnò la sua “poltrona” in commissione. L’ex sindaco Fazio dice invece che si tratta di  “circostanze che non rispondono al vero”.In qualità di sindaco – scrive Fazio – indicai come componente effettivo l’allora responsabile dei servizi sociali, dott.ssa Rita Scaringi, e poi alla scadenza del mandato triennale, quando quest’ultima per motivi inerenti i carichi di lavoro del suo ufficio non poté più garantire la sua presenza nella commissione, chiesi la disponibilità della dottoressa Cinzia Bizzi, che accettò. Quest’ultima ha mantenuto l’incarico interrottamente fino ad alcuni mesi fa, e quindi dopo il termine del mio secondo mandato di sindaco. Infatti la dottoressa Bizzi per ragioni di lavoro ha rassegnato le sue dimissioni dalla commissione nelle mani del presidente della stessa, vigente in carica intanto il nuovo sindaco Damiano”. In sostanza, Fazio spiega che “la dott. Bizzi non è mai stata sostituita nella sua funzione di componente effettivo della commissione”.Vero è, invece – continua l’on. Fazio – che Don Sergio Librizzi, come altre persone, resesi disponibili, facevano parte del gruppo di componenti supplenti. Ed è in questo ruolo che egli fu confermato, in seconda battuta e dopo aver indicato prima di lui altri componenti supplenti, allorché si pose la questione del rinnovo della commissione. Nulla so delle lagnanze di quest’ultimo per non essere stato indicato quale componente effettivo della commissione né, tanto meno, me ne curai”. Fin qui le parole dell’on. Fazio. Non abbiamo ragioni di  dubitare su ciò che dice. Per ricostruire la vicenda ricordiamo che c’è in particolare un decreto ministeriale che indica Librizzi quale componente supplente in sostituzione della dott. Scaringi. Ma sta di fatto che gli atti giudiziari descrivono come Librizzi all’interno della commissione è stato parecchio attivo, viene indicato come componente della commissione ministeriale per il rilascio dello status di rifugiato, senza nessuna specifica se fosse stato componente effettivo o supplente, ma il lavoro condotto, come riferito da diversi testi, sembra essere stato quello proprio di componente effettivo e anche…parecchio autorevole. Resta poi irrisolto il giallo attorno alle malefatte di don Librizzi che dopo la condanna non sono più presunte. Lo stesso giudice Cersosimo che firmò a suo tempo l’ordinanza cautelare non mancò di evidenziare nel provvedimento come prima ancora delle indagini condotte dalla sezione di pg della Forestale, più di qualcuno tentò di denunciare il comportamento di don Librizzi, ricevendo però consigli a non farlo, e a consigliare sarebbero stati anche personaggi importanti delle istituzioni, anche da parte di appartenenti a corpi giudiziari e di natura investigativa. 

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.