Quei naufraghi che arrivano e baciano la terra. Il racconto dell’ultimo sbarco a Trapani di extracomunitari salvati dal mare.

sbarco2E’ sempre la stessa la scena cui si assiste ad ogni arrivo nei nostri porti di extracomunitari salvati nel Mediterraneo, ma ogni volta l’emozione che suscita è sempre la stessa, come se fosse la prima volta a vedere le donne, i bambini gli uomini, scendere giù dalle navi che hanno compiuto i salvataggi. Tutti danno ampi segni di ringraziamento, e lo fanno a loro modo, anche secondo le usanze dei loro paesi che hanno dovuto abbandonare per sfuggire a carestie e guerre, ma lo fanno nonostante tutto quello che hanno subito, per ultimo dagli orrendi scafisti che adesso per sfuggire all’arresto abbandonano in mare questi sventurati. Domenica mattina a Trapani la nave dei medici senza frontiere Bourbon Argos ne ha sbarcati 241, tra loro otto bambini e 4 donne partorienti ed una di queste è stata la prima a scendere per essere portata in ospedale avendo già il travaglio in corso. Già lo scorso 21 luglio era accaduto del parto di una donna su una nave militare che aveva salvato un altro gruppo di clandestini nel Canale di Sicilia. La donna, 23 anni, nigeriana, partorì a bordo di una nave militare irlandese dove la Guardia Costiera italiana aveva di gran corsa fatto arrivare due donne, un medico e una ostetrica prelevandole con un gommone d’altura dal punto più vicino dove si trovava la nave, dall’isola di Martettimo da cui distava meno di un miglio. A prestare soccorso furono infatti la dottoressa Adriana Gianno, della guardia medica dell’isola e l’ostetrica Maria Maiorana che a Marettimo si trovava in vacanza. sbarcoAlla neonata venne dato il nome di Delfiny. Il gruppo giunto domenica a Trapani era composto da clandestini che erano partiti a bordo di due gommoni dalle coste della Libia, costa raggiunta dopo avere traversato buona parte della terra africana, sono risultati di nazionalità ganese, nigeriana, alcuni sono arrivati qui dal Congo. Gli scafisti li hanno messi su questi gommoni lasciandoli al loro destino. Assistiti da protezione civile, Croce Rossa Italiana, dall’associazione “Angeli del soccorso”, a gruppi di cinque sono stati fatti scendere dalle nave, tutti nonostante le traversie patite, si sono mostrati sorridenti, tanti si sono inchinati a baciare la terra, e hanno sorriso uno ad uno ai soccorritori che li hanno rifocillati, tutti erano scalzi ma a terra hanno trovato chi ha dato loro sandali e abbigliamento. Il gruppo di naufraghi è stato salvato nelle ultime 24 ore nel corso di 2 distinte operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera a Roma del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. I migranti si trovavano a bordo di 2 gommoni in difficoltà a largo delle coste libiche. Ad operare sono stati la Nave Diciotti CP 941 della Guardia Costiera, la Nave Fasan della Marina Militare italiana e la Nave Fiorillo Cp 904 della Guardia Costiera. A terra a Trapani dopo le procedure di identificazione da parte della Questura, sono stati fatti salire su bus per essere condotti nelle destinazioni individuate dal ministero dell’Interno.

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Rino Giacalone
Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.