La crisi che attanaglia i quotidiani rischia di dare un duro colpo alla pluralità dell’informazione. E’ di pochi giorni fa la decisione dell’editore de “La Sicilia” di chiudere le redazioni di Trapani e Palermo, nell’ambito di una ristrutturazione del giornale. Decisione condivisa dal Cdr del quotidiano catanese.
Non entriamo nel merito di tale scelta, ma non possiamo sottacere come il nostro territorio sia ora privo di una fonte d’informazioni puntuali, imparziali e autorevoli, frutto del lavoro di una redazione che si è sempre qualificata per un’alta professionalità e che nel tempo ha formato decine di colleghi.
Per venticinque anni le cronache, i servizi, le analisi pubblicate sulle pagine dell’edizione trapanese de “La Sicilia” hanno consentito dibattiti e confronti su temi fondamentali per lo sviluppo sociale, culturale, economico e umano. In questi lunghi anni l’edizione trapanese del giornale non ha seguito la facile rotta della comunicazione ma ha posto al centro della sua attività l’impegno di informare quotidianamente i suoi lettori.
Se la collega che ha diretto per anni la redazione trova ora all’interno del giornale una posizione autorevole, resta aperto il problema del gruppo di corrispondenti che da Trapani, Marsala, Alcamo, Castelvetrano, Mazara, Salemi e degli altri piccoli comuni, hanno consentito di acquisire al giornale spazi e affidabilità. A questi colleghi che, pur con magri compensi, hanno svolto un lavoro egregio, l’Associazione Siciliana della Stampa esprime la propria solidarietà.
Il Segretario Provinciale
Giovanni Ingoglia