Questa mattina la Soprintendenza del mare diretta dal Prof. Sebastiano Tusa, in collaborazione con l’associazione SiciliAntica di Castellammare del Golfo, effettuerà il recupero di un reperto archeologico rinvenuto nel mare antistante la costa di Castellammare del Golfo. Il reperto, un ceppo d’ancora in piombo (probabilmente romana), è stato individuato a circa 15 metri di profondità dal sommozzatore castellammarese Pasquale Corso, socio dell’associazione SiciliAntica.
Al ceppo era stata legata un’artigianale boa di segnalazione (un bidoncino in plastica), apposto da qualche malintenzionato che stava preparandosi a recuperare il reperto furtivamente.
Il presidente dell’Associazione Ignazio Sottile, ha prontamente effettuato la segnalazione alla Soprintendenza del mare, che ha disposto l’invio di un’unità operativa guidata dal Dott. Sgroi, archeologo subacqueo, per definire l’intervento.
L’unità operativa della Soprintendenza dovrà effettuare dunque una piccola prospezione, poi la documentazione, il rilevamento ed infine il recupero. In tutte queste fasi sarà affiancata dall’associazione SiciliAntica, che ha curato la logistica e messo a disposizione le attrezzature e le competenze dei suoi volontari: Ignazio Sottile, presidente dell’Associazione ed esperto cultore di scavi archeologici, Pasquale Corso, esperto subacqueo, Sergio Curatolo sottoufficiale della Guardia Costiera ed esperto subacqueo, Antonella Curatolo, archeologa e subacquea, Daniela Ferrara, archeologa, storica dell’arte e restauratrice, Gianfranco Turano, architetto ed istruttore subacqueo.