Solina replica agli avvocati di Bonventre: “richieste di annullamento mai avvenute”

ALCAMO- Continua il botta e risposta tra Niclo Solina e Sebastiano Bonventre. L’attenzione si  sposta adesso sul ritrovamento di circa 813 schede, secondo le dichiarazioni fatte dagli avvocati di Bonventre, segnate in maniera dubbia, stavolta a favore dell’ex candidato a Sindaco di ABC, Niclo Solina.

Lo stesso risponde immediatamente a queste affermazioni con un tono perentorio: “Il diritto a difendersi e dire quel che si vuole deve confrontarsi con i fatti che risultano dagli atti di indagine della Procura della Repubblica, già depositati avanti il C.G.A.: le schede sequestrate (esaminate una per una in sei sezioni) non presentano alcun segno di riconoscimento su quelle a me attribuite, solo croce sul mio nome e sul simbolo ABC (l’unica lista a me collegata)”. Solina sottolinea che, benchè gli avvocati parlino oggi di schede con croce sul simbolo ABC ritenute come irregolari, il Sindaco Bonventre, nel processo elettorale pendente avanti il C.G.A., non ha richiesto in passato l’annullamento dei voti”.

L’ex candidato di ABC continua poi: “tra le schede sequestrate ed attribuite a Bonventre ve ne sono 433 che presentano un campionario di segni di riconoscimento, analiticamente descritti nel verbale redatto dai Carabinieri, corrispondenti a quelli denunziati fin dal giugno 2012. Il sequestro delle schede non è stato fatto nel processo elettorale, bensì nel procedimento per voto di scambio che vede indagato l’ex Senatore Papania e altre persone che, come si ricava dalle intercettazioni (pubblicate su vari quotidiani), erano particolarmente impegnati a cercare voti in favore del Bonventre fino al punto da dire che “se non sale Bonventre siamo tutti morti”. Nelle intercettazioni si sentono discorsi che fanno riferimento a un metodo per controllare i voti comprati ed a “crocette” quali segni di riconoscimento sulle schede”.

Infine, le dichiarazioni si spostano sulle finalità del sequestro disposto dalla Procura della Repubblica di Trapani che ha lo scopo di ” accertare la presenza di segni di riconoscimento solo sulle schede attribuite a Bonventre, come è scritto chiaramente sul decreto che certamente avranno letto anche i suoi difensori.

La nota si conclude in maniera ironica sulla questione legata alla chiarezza dei fatti avvenuti ormai un anno e mezzo fa: ” considerato che Bonventre ritiene che le mie schede sono irregolari ed anzi le mie irregolarità sono superiori alle sue, perchè continua ad opporsi al controllo delle schede? Quale migliore occasione per fare luce sulla verità. Acconsenta al controllo: l’occasione è a breve scadenza, udienza del 12 dicembre avanti il C.G.A.”.

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