Sgominata banda dedita ai furti di abitazioni tra Castellammare del Golfo e Calatafimi. Arrestati due tunisini

FATHALI AYMEN  - Loudahieff BassemUna brillante operazione è stata eseguita dai carabinieri di Castellammare del Golfo, diretti dal Maresciallo Luigi Gargaro e dai militari della Stazione di Balata di Baida, sotto la supervisione del Capitano Savino Capodivento, nei confronti di due soggetti di nazionalità tunisina dedita ai furti in abitazioni ed esercizi commerciali tra Castellammare e Calatafimi.

I militari erano sulle loro piste da giorni, quando tra la notte di Sabato e Domenica è scattato il blitz, infatti gli investigatori avendo rilevato la presenza dell’autovettura sospetta, in circolazione nella zona di Castellammare del Golfo, in quanto ripresa dall’impianto di videosorveglianza comunale collegato in diretta con la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Alcamo, hanno predisposto un apposito servizio. Individuata la predetta auto, una Peugeot 2008 ultimo modello, oggetto di furto ai danni di un signore alcamese avvenuto i primi del mese corrente, posteggiata nei pressi di un’abitazione in Contrada Intavolata, una zona in cui nelle settimane precedenti erano già avvenuti alcuni furti ai danni di abitazioni, è scattato l’accerchiamento della zona.

Dopo una disperata e rocambolesca fuga i militari sono riusciti ad arrestare immediatamente Fathali Ayemen, tunisino classe 1986, pregiudicato, l’altro è riuscito a fuggire temporaneamente. La perquisizione personale sul primo arrestato ha permesso di rinvenire la refurtiva del furto appena perpetrato: un coltello a serramanico, una collana e degli orecchini in oro oltre agli attrezzi atti allo scasso, inoltre la successiva perquisizione presso il domicilio consentiva di rinvenire anche un set di coltelli da macellaio, provento di un altro furto avvenuto nei giorni precedenti presso una macelleria di Castellammare del Golfo.

Il complice invece, proseguiva a piedi la sua fuga con un’azione degna di Spiderman, infatti lo stesso dopo aver scavalcato una recinzione, saltava su un tetto di una casa posta ad un livello più basso rispetto alla strada e si dava a precipitosa fuga.Ma le indagini dei militari dell’Arma non si sono fermate qui, anzi è scattata la caccia all’uomo per rintracciare il fuggitivo che peraltro era stato riconosciuto dagli operanti in un soggetto ricercato sul conto del quale era pendente un ordine di cattura della Procura della Repubblica di Trapani del novembre scorso, al quale si era sottratto, essendo stato condannato definitivamente per una brutta vicenda in cui si era reso protagonista insieme al fratello e per la quale nel gennaio del 2014 erano stati arrestati a Calatafimi Segesta dai Carabinieri con l’accusa di sequestro di persona, rapina, lesioni personali, danneggiamento, violazione di domicilio ed altro per aver rapito un loro connazionale a Castellammare del Golfo ed averlo condotto in una casa di Calatafimi, dove era stato torturato e seviziato per ore, per motivi passionali, fino all’intervento dei Carabinieri della Compagnia di Alcamo che lo avevano liberato arrestando in flagranza i due aguzzini.

Con il supporto di tutte le pattuglie a disposizione sono quindi scattate numerose perquisizioni ad Alcamo, ritenendo che lo stesso si fosse rifugiato in città presso l’abitazione di un connazionale e finalmente al culmine delle ricerche, nel tardo pomeriggio di Domenica, lo stesso veniva individuato presso un appartamento situato nel centro storico di Alcamo, in via Sacerdote Coraci, nascosto nel sottotetto di un abitazione. Motivo per il quale il suo favoreggiatore T.A. tunisino classe 1975, che lo stava ospitando veniva deferito all’Autorità Giudiziaria ed inoltre la perquisizione domiciliare consentiva altresì di rinvenire svariati oggetti provento di furto tra cui parte della refurtiva di un colpo effettuato in data 9 dicembre scorso in un abitazione di Calatafimi Segesta e riconosciuta dal legittimo proprietario. Per tutto quanto sopra detto anche  Loudahieff Bassem, tunisino classe 1994, pregiudicato, veniva tratto in arresto.

Entrambi, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica Franco Belvisi, venivano tradotti presso il carcere San Giuliano di Trapani.

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