Tagli anche sui soldi per cercare Matteo Messina Denaro. I poliziotti anticipano le spese.

PALERMO – La situazione della squadra Catturandi di Palermo, ha davvero dell’incredibile.  Da 17 mesi ormai, sono in attesa del pagamento delle trasferte fuorisede, le quali ovviamente si moltiplicano se il ricercato è  l’obiettivo numero uno: il padrino trapanese Matteo Messina Denaro. I tagli più grossi ricadono proprio sugli straordinari. I sindacati denunciano, infatti, la gravosa situazione: su cento ore di straordinario, ne vengono pagate solo trenta. Durante la protesta di qualche giorno fa, il sindacalista del Siap, Ivan D’Anna ha detto:  “Siamo ormai arrivati al paradosso che gli investigatori della Catturandi devono anticipare di tasca propria i soldi per le missioni fuori sede, perché da 17 mesi queste spese non vengono più rimborsate dal ministero dell’Interno”! E ancora: “Come dire, le ricerche del latitante trapanese Matteo Messina Denaro, il numero uno di Cosa Nostra, sono pagate dai poliziotti. C’era già un pesante arretrato per le missioni del 2010 e i soldi del 2011 sono bastati appena per archiviarlo. Non importa che fai cento ore, non importa che sei stato su un pizzo di montagna o chiuso dentro un furgone a pedinare il favoreggiatore di un latitante, ti verranno riconosciute solo 55 ore, ma sulla carta  –  spiega il sindacalista – . In busta paga i poliziotti si ritroveranno l’equivalente di 30 ore, ovvero solo il corrispettivo per tre giorni di lavoro durissimo. Dobbiamo ritenerci fortunati  –  dice D’Anna, che è il segretario di base del Siap presso la squadra mobile di Palermo  –  si dice che i tagli dovrebbero arrivare a 22 ore”.

Dobbiamo ringraziare  il questore  e il capo della squadra mobile perchè fanno il possibile per far proseguire le indagini in maniera serena. Ma un forte ringraziamento va in generale ad ogni singolo componente della squadra che, fino ad ora, con  grande spirito di sacrificio e abnegazione,  ha messo davanti a tutto la dedizione per il proprio Paese, pure a costo di rimetterci il proprio stipendio.

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