Lu leccu. Un gioco con la memoria

Lu leccu in Sicilia è, figurativamente, una boccaccia, la lingua cacciata fuori dalla bocca come sberleffo, esattamente quella usata dai Rolling Stones; ma è anche una voce, solitaria ed improvvisa che si innalza sul generale vocìo, che ti arriva limpida all’orecchio con una parola riconducibile alle tue vicende prossime o remote, divinatoria, che devi interpretare come voce della verità e connettere alla tua esistenza: ha il valore dell’oracolo, sarcastico ed irridente come quelli di Pizia. Lu leccu decide quando deve farsi sentire da te, potrai passare intere giornate con l’orecchio proteso alle voci, senza sentire la voce di lu leccu. E non da tutti si è fatto sentire. A secondo del tenore dell’oracolo non saprei dire chi è andato meglio, se chi lo ha sentito o chi non ne conosce neppure l’esistenza. Ad Edipo la predizione non permise di fuggire alla sventura, ne ricalcò il destino, lo condusse alla sua realizzazione. Per questo lu leccu è verità che si invera.

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