Carlo Palermo alla Corte dell’Aja: arrestate Netanyahu ed i membri di Hamas

Il Movimento Islamico di Resistenza ha avuto contatti con la Cia e la Nsa

L’ex magistrato Carlo Palermo ha presentato una denuncia ufficiale al Procuratore Generale della Corte penale dell’Aja Karim Khan nei confronti dei membri dell’organizzazione terroristica Hamas in “relazione agli atti terroristici dalla stessa compiuti e rivendicati da ultimo dalla data del 7 ottobre 2023 ad oggi in Israele” nonché nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu, con richiesta di mandato di arresto.

La denuncia (presentata in lingua francese) è stata comunicata al Gabinetto e Ufficio Stampa del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni per doverosa informativa e per l’inoltro a tutti i Capigruppo del nostro Parlamento.

Le accuse nei confronti del primo ministro israeliano sono pesantissime: “genocidio nei confronti della popolazione della Palestina in relazione all’attuale invasione della striscia di Gaza” e “genocidio nei confronti della stessa popolazione di Israele in ragione della ingiustificabile mancata adozione di idonee misure preventive di difesa nei confronti dell’azione terroristica di Hamas”.

Per Carlo Palermo “la oggettiva esistenza di ragioni eccezionali di contrapposizione tra Israele e Palestina” è posta in essere anche dalla presenza, in una zona che dal “Mediterraneo partendo da Haifa giunge fino a Gaza” di “un importante giacimento di gas denominato Leviathan (confinante con quello egiziano denominato Zhor) le cui riserve stimate appaiono di circa 600 miliardi di metri cubi e i cui guadagni risultano oggettivamente stratosferici, favoriti anche dalla chiusura in Europa dei gasdotti provenienti dalla Russia. “Questo ‘affare’ recentissimo su cui notoriamente esiste il concreto e attuale documentato interesse direttivo e preminente dell’azione di regia della famiglia Rothschild, risalente, nelle sue origini, addirittura alla prima guerra mondiale, quando il governo britannico inviò una lettera, nota come dichiarazione Balfour, che tre decenni dopo avrebbe portato alla creazione dello stato d’Israele”. Nel documento presentato vengono indicate le responsabilità di Netanyahu, “dimostrate dalla pubblica ed uniforme divulgazione dei fatti e, in particolare, dalle dichiarazioni e proclami pronunciati dal medesimo” in “relazione alla successiva e poi attuale aggressione della Palestina nella striscia di Gaza, con consapevole e doloso (anche sotto il profilo di “dolo eventuale”) allargamento delle vittime alla intera popolazione”, in “gran parte di bambini e donne” le “quali risultano oggettivamente estranee all’appartenenza alla organizzazione terroristica Hamas”. Di conseguenza “l’invasione preannunciata e ora in atto risulta dolosamente arbitraria e illegittima in ragione della estensione della reazione (legittima contro gli appartenenti alla organizzazione terroristica di Hamas) ad una illegittima e illegale aggressione e invasione del territorio della striscia di Gaza, con conseguente consapevole responsabilità e dolus per l’indiscriminata uccisione di un numero di vittime sempre in crescita” trattate alla stregua di un “gregge senza forniture elettriche e alimentari e idriche potabili”.

Tutto questo senza dimenticare che il primo ministro israeliano Netanyahu sta continuando a ignorare “gli appelli di cessare il fuoco provenienti, in particolare, dall’Europa, dagli Stati Uniti e dall’Onu”.

Un capo di Hamas ha avuto contatti con la Cia e la Nsa
La denuncia dell’ex magistrato riguarda anche la possibile individuazione di uno dei capi occulti di Hamas, Khaled Mohamed Fl Jassem (nato il 18 gennaio 1947), il quale, si legge, avrebbe avuto rapporti con la Cia e la Nsa americana.
Tali contatti sarebbero avvenuti sul suolo italiano, in Yemen e Cipro.
Khaled “all’epoca del suo arresto in Italia avvenuto il 16.1.1991, in operazione segreta FBI-NSA mentre egli era in transito all’aeroporto di Fiumicino (Roma) per raggiungere Tunisi ove erano stati uccisi due giorni prima i palestinesi Habu Holl e Abu Ayad (terroristi di Settembre Nero, promotori in Italia del c.d. Lodo Moro che avrebbe dovuto consentire la sua protezione in Italia). La richiesta di estradizione fu promossa personalmente e seguita processualmente dal Presidente W.Busch Senior con pressioni sulle autorità governative dell’Italia che concorsero alla loro “eliminazione” politica nel corso degli anni 1992-1993 (data di cessazione della c.d. I Repubblica).
Il personaggio venne estradato dall’Italia agli Usa, nell’aprile del 1992, su Sentenza favorevole della Corte di Cassazione (dd. 17.2.1992), presieduta dal Pres. Corrado Carnevale, su procedimento di estradizione seguito al Ministero di Grazia e Giustizia dal magistrato Giovanni Falcone (poi oggetto della strage di Capaci il 23 maggio 1992)”. Si legge nella denuncia presentata da Carlo Palermo che “il trasferimento negli Usa (segreto) venne descritto dagli agenti FBI che lo accompagnarono in Usa con rifornimento in volo, a causa del rifiuto degli altri paesi europei a consentirne l’atterraggio per il rifornimento per la pericolosità del personaggio. Nel marzo del 1993 venne eseguito il processo a suo carico a New York che provocò il primo attentato alle Twin Towers, le cui responsabilità vennero accertate quali poste in essere da ‘sodali’ di Al Jaway appartenenti al gruppo dei Fratelli Mussulmani. Venne estradato dall’Italia e quindi condannato a New York a 30 anni di reclusione per la commissione di 4 attentati al Premier d’Israele Golda Mayer posti in essere a New York usando Sentex nel 1973 (sventati dagli NSA), … senza impedire la sua fuga ed attività nascosta dal 1973 al 1991. Durante la sua carcerazione in Usa egli ammise la sua appartenenza all’allora nascente Hamas”.
E pio arriva il nodo centrale della questione: “Dopo verosimili riservate indicazioni da lui rilasciate ai Servizi Usa, la pena fu lui ridotta da 30 anni di reclusione a 15 anni, venendo quindi rilasciato nel 2008 con suo trasporto da parte degli Usa nello Yemen (luogo in cui, sulla base del controllo. Ivi esistente da parte dei Servizi Usa, venne illegalmente prelevato l’imputato Ramirez Sanchez, alias Carlos, per essere (senza procedimento di estradizione) trasferito nelle carceri di Parigi (ove attualmente egli è detenuto ancora lamentando processualmente l’illegalità del suo arresto e delle conseguenti sue condanne).
Il secondo luogo in cui egli può avere operato da allora ad oggi è la località di Cipro in cui egli risulta avesse nascondiglio, risultò in una sede nascosta di protezione che lo ha celato sino al suo arresto nel gennaio del 1991 (che si rivelò una ‘trappola’, Sting) in Italia, ove cioè lui si sentiva garantito dall’accordo stipulato con Settembre Nero (e poi OLP) nel 1973/74, denominato in Italia “Lodo Moro”, tutt’ora operante per l’Italia sulla base di dichiarazioni pubbliche espresse, nel 2008, dal ex Presidente della Repubblica italiano Francesco Cossiga”.

* fonte antimafiaduemila.com

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedenteMessana risponde a Surdi e Viviano sulla questione scuola
Articolo successivoIncendi boschivi nel trapanese: individuati tre autori di episodi ad Alcamo, Custonaci e le Saline (VIDEO)